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‘Amore e guerra’ : nascita della commedia alleniana

Allen distorce sapientemente il celebre romanzo di Tolstòj per le proprie cifre stilistiche. Un occhio al cinema europeo e un altro, futuristico, al cinema nevrotico che verrà

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Amore e Guerra è il sesto film del grande cineasta newyorkese Woody Allen scritto, diretto e interpretato dallo stesso regista. Girato interamente tra Francia e Ungheria, è prodotto da Jack Rollins e Charles H. Joffe Productions mentre alla fotografia troviamo Ghislain Cloquet premio Oscar per Tess di Roman Polanski.

Allen viene affiancato dalla sua musa per eccellenza, Diane Keaton, Jessica Harper che rivedremo in altri film del regista come Sturdust Memories, e Harold Gould.

Il TRAILER – Amore e Guerra

Sinossi – Amore e Guerra

Boris Grushenko (Woosy Allen), a differenza dei suoi fratelli, è un intellettuale goffo. Vorrebbe scrivere poesie e dichiararsi a sua cugina Sonja (Diane Keaton) con cui intrattiene discussioni filosofiche ed esistenziali. Un giorno, a causa dell’invasione dell’Austria da parte di Napoleone, Boris, riluttante, è costretto ad arruolarsi. Tornato dalla guerra come un vero e proprio eroe, il giovane soldato riesce a sposare l’amata Sonja, senza essere ricambiato, pianificando insieme a lei l’uccisione di Napoleone. In un classico gioco degli equivoci, Boris finisce per essere condannato a morte per fucilazione.

La morte e la commedia alleniana – Amore e Guerra

Per capire il cinema di Allen bisogna andare per periodi. Se la prima fase è caratterizzata dalla slapstick comedy di derivazione chapliniana, e la terza molto più riflessiva dove il genio esistenzialista del cineasta viene fuori totalmente, Amore e Guerra rappresenta l’incrocio tra questi due mondi, dove uno finisce e l’altro incomicia. L’opera del grande regista difatti, anche se mantiene il tono grottesco e surreale di pellicole come Bananas o Che fai rubi?, introduce la riflessione esistenziale dell’Allen autore. Boris è il classico alter-ego del regista americano: impacciato, saputello, goffo e pieno di narcisismo intellettuale.

Woody Allen usa qui la storia napoleonica e la quasi trasposizione letteraria del Guerra e Pace di Lev Tolstoj per mettere in scena quel prototipo alleniano che crede di saperla più lunga di tutti. E Boris/Allen appare, nel suo divertente intreccio, fin da subito la versione di molti personaggi del regista newyorkese che, partendo da una posizione di superiorità e saccenza, finiscono per rimanere con nulla in mano. Amore e Guerra è una novità del cinema di Allen di questa fase già da come gestisce la comicità. Lasciata una certa e monotona comicità fisica propria di Charlie Chaplin, l’autore americano elabora un diretto e tagliente umorismo verbale grazie alla fedele spalla di Diane Keaton, che qui interpreta Sonja la cugina di cui Boris si è innamorato perdutamente.

Un film che riflette il cambiamento di Allen

Allen, rendendo comico uno dei più suoi grandi miti, ossia Ingmar Bergman, riflette su temi crudi e puri della vita mettendo in primo piano la caducità dell’amore e l’inevitabilità della morte come una minaccia che aleggia sull’umanità intera, e che Allen respinge quasi non rendendosi conto del suo destino. Boris e Sonja sono la trasformazione più importante del nuovo corso alleniano; temi come il suicidio, l’infelicità, la sofferenza sono inseriti in una struttura del dialogo comico, che oggi potremmo definire pop, mischiando elementi alti come la filosofia con componenti bassi ma che riguardano la vita imbranata del classico personaggio del regista. Così Allen con Amore e Guerra inizia a trascrivere la sua seconda fase, un primo atto della rivoluzione della commedia che compirà totalmente a metà degli anni ’70 con capolavori come Annie Hall e Manhattan

La fine del superuomo bellico

In Amore e Guerra Boris verso la fine del primo atto del film,  titubante, si arruola nell’esercito dello Zar, e torna in Russia, la sua patria, da eroe. Prende fiducia in se stesso e grazie alla guerra riesce prima a intraprendere una relazione sentimentale con l’affascinante contessa Aleksandrovna per poi progettare di uccidere Napoleone. Non bisogna mai commettere l’errore di sottovalutare il linguaggio di Woody Allen del suo primo periodo. Da Prendi i soldi e scappa a Il dormiglione c’è sempre una critica alla società corrotta, ai costumi sociali che il genio di Allen smantella continuamente. Amore e Guerra alla fine prende l’essenza ottocentesca di Lev Tolstoj, la guerra napoleonica e il melodramma russo, per costringere la storia a riflettere sulle proprie conseguenze.

Allen come al suo solito ci mette del suo con il classico schema degli equivoci, la coazione a ripetere dell’imbranato che si riscopre eroe, definendo lo stile del film con scenette esilaranti se pensiamo al divertente piano criminoso per uccidere Bonaparte. E nonostante ci siano già tutti gli elementi dell’Allen successivo (l’uso dei campi larghi e il voice over narrante), in Amore e Guerra scompone le sicurezze nelle insicurezze della guerra e dei soldati: la patria e il nazionalismo sono il mezzo di Boris per arrivare a un amore con Sonja anche se senza lieto fine, e tutta l’impalcatura interiore e filosofica del suo alter-ego riconduce l’essenza del film al suo titolo. Un bivio tra cui scegliere, l’amore o la guerra? Come del resto lo stesso Tolstoj imponeva ai suoi lettori nella scelta più universale tra la guerra e la pace.

Il cinema basso e alto

 Amore e Guerra, come del resto tutto il cinema di Allen,  conferma tutta la sua predilezione per uno stile popolare e nel contempo sofisticato. La sesta opera del regista è un tripudio per un intelligente mix tra alto e basso, film colto e d’intrattenimento. Se Allen non rinuncia alle gag con la Keaton e se stesso per far divertire il pubblico, in tutto Amore e Guerra le parole colte sostituiscono l’azione comica.

Ed è questa una scelta che Allen compie operando il passaggio da una comicità visiva dei gesti, che qui interrompe, alla forma dialogata. Anche la scelta registica tra Boris e Sonja di annientare il campo e controcampo si iscrive nel nuovo percorso di Allen. Il grande regista americano quindi preferisce discutere ironicamente di Dio e dell’esistenza mentre aspetta il suo destino, invece di comporre un intero film alla Mel Brooks pieno solo di gag surreali create solo per far ridere senza senso lo spettatore.

Quindi Amore e Guerra è un’opera geniale e tra le migliori prove di Woody Allen, un fondamentale passaggio nella carriera del grande autore newyorkese. È con questo sublime film che lascia i panni di comico per reinventarsi autore e regista a tutto tondo.

  • Anno: 1975
  • Durata: 85'
  • Distribuzione: United Artists
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Woody Allen
  • Data di uscita: 11-March-1975