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C-MOVIE Film Festival

C-MOVIE: l’incontro con Barbara Bouchet

L’attrice è stata la super ospite della terza e ultima serata del festival

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Il C-MOVIE è giunto al termine, portando con sé giornate ricche di proiezioni e incontri. L’ultima serata del festival è stata dedicata a Barbara Bouchet, la straordinaria attrice, qui in dialogo con Elizabeth Missland (giornalista, ex direttrice artistica dei Globi d’Oro e dell’Associazioni Stampa Estera e attualmente membro del comitato artistico del festival de la Comedie di Montecarlo) e con Cristina Borsatti (sceneggiatrice, story editor, giornalista, scrittrice).

In seconda serata, la proiezione alla Cineteca di Rimini del film L’anatra all’arancia ha potuto ricordare la grandezza di questa splendida attrice.

Gli esordi

Molto si è detto durante la serata, che è iniziata con un’osservazione di Elizabeth Missland. Infatti, questa ha ricordato come entrambe le donne condividano una piccola parte di vita che le accomuna: entrambe sono state espulse, assieme alle famiglie, dalla loro terra d’origine.

La Bouchet ha avuto così la possibilità di raccontare la propria storia, dall’infanzia trascorsa in America, dapprima in California, lavorando nei campi di cotone assieme alla famiglia, alla vita presso San Francisco e a Los Angeles, luogo scelto per cercare di costruirsi un futuro.

Barbara ha spiegato come la sua carriera sia iniziata facendo la modella per poter guadagnarsi da vivere e nel corso della serata ha raccontato alcuni retroscena, anche oscuri, del panorama cinematografico americano.

Con il desiderio di andare in Italia, Barbara Bouchet accetta poi uno dei primi ruoli della sua lunga carriera cinematografica nel nostro Paese. Infatti, interpreterà il ruolo di Monica Brown nel film Colpo Rovente, con la regia di Piero Zuffi, apparendo al fianco di Carmelo Bene. Tuttavia, la giovane attrice troverà in Italia un ambiente lavorativo ben diverso da quello americano. Ad esempio, sul set presto le diranno che non è necessario ricordare tutte le battute: basta recitare elencando numeri casuali, perché sarebbe stata doppiata, non sapendo ancora parlare italiano.

Il successo

Durante tutti gli anni Settanta Barbara Bouchet inizia a riscuotere sempre più successo. Solo nel 1972 ha partecipato a ben 11 film.

L’attrice ha così sottolineato l’importanza dei film che vengono considerati “di serie B”. Sono proprio questi, però, ad averle permesso di ottenere grande fama. Riguardo a ciò, la Bouchet si dichiara davvero grata nei confronti di Quentin Tarantino, che ha riconosciuto il giusto valore proprio ai film di serie B. Inoltre, è proprio grazie a Tarantino che l’attrice si è aggiudicata nuovi fan: quelli, appunto, del regista americano, che fortemente apprezza Barbara Bouchet.

L’anatra all’arancia

Commedia italiana del 1975, diretta dal romano Luciano Salce, L’anatra all’arancia è ispirato all’omonima piéce teatrale di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon. Accanto alla Bouchet qui appaiono due grandissime personalità del cinema italiano: Ugo Tognazzi e Monica Vitti.

L’ospite racconta che, inizialmente, avrebbe voluto girare un film con Dino Risi. Tuttavia, il film è stato poi diretto da Luciano Salce, riuscendo a realizzare un magnifico lavoro. Elizabeth Missland ha sottolineato come questo film sia stato fortemente apprezzato in Francia, riscuotendo grande entusiasmo da parte di pubblico e critica durante l’anno successivo alla sua uscita.

Il rapporto con Ugo Tognazzi e Monica Vitti sul set

Barbara introduce le due figure ricordando che sul set del film i due “si facevano la guerra”. Infatti, Tognazzi cambiava spesso non solo le proprie battute, ma anche quelle della Bouchet. Ciò portava, poi, Monica Vitti a modificare ulteriormente la propria parte. Tuttavia, questo non ha fatto altro che accrescere il ruolo di Barbara all’interno di L’anatra all’arancia.

Monica Vitti, però, non interveniva soltanto nelle sceneggiature, bensì su tutto. Dai mobili, ai vestiti, al modo in cui era fatto il set, la Vitti poteva permettersi di decidere su questioni importanti proprio per la sua grandezza d’attrice.

L’abbandono della carriera cinematografica e il ritorno con Martin Scorsese

Dopo molti anni ad essere stata una delle protagoniste della commedia sexy all’italiana, Barbara Bouchet abbandona il mondo del cinema, dedicandosi al fitness. Dopo vent’anni, però, sceglie di tornare a lavorare all’interno del mondo cinematografico.

A inizio anni Duemila, Martin Scorsese stava realizzando Gangs of New York. Questa appare per Barbara il perfetto momento per rientrare, a piccoli passi, nell’ambiente del cinema. I due, quindi, collaborano durante le riprese del film, nel quale la nostra attrice è apparsa in un piccolo ruolo, che ha reso lo stesso Scorsese sinceramente contento di averla potuta avere tra il cast.

Emanuela Piovano e Barbara Bouchet

L’incontro si è concluso con la visione di alcuni frammenti di Finale allegro, film diretto da Emanuela Piovano (direttrice del festival C-MOVIE) che ha come protagonista proprio Barbara Bouchet.

L’attrice spiega come Emanuela le abbia mostrato il copione del film e come questo ruolo da donna anziana, drammatico e bellissimo l’abbia immediatamente colpita e spinta ad accettarlo.

Nell’opera il personaggio di Barbara Bouchet porta il nome di Karina, omaggiando la sorella dell’attrice, venuta a mancare qualche anno fa.