Debutta su Sky Crime Lo scandalo P. Diddy (The Dawnfall of P. Diddy) il nuovo docufilm sull’impero di cristallo di Sean Combs. Tra materiali d’archivio e interviste inedite, il film getta luce sul caso che ha sconvolto il mondo dello spettacolo.
Abusi e scandali di una personalità inafferrabile
Sean Diddy Combs, in arte P. Diddy, è uno degli uomini più famosi e ricchi d’ America. Produttore, discografico, rapper, cantante hip-hop di successo, reso celebre in tutto il mondo con canzoni come I’ll Be Missing you. Circolano voci sul suo comportamento oscuro. Dalle sue relazioni trapelano fatti inquietanti, non sempre verificabili dalle autorità giudiziarie. Il racconto del docufilm inizia in medias res con una massiccia squadriglia militare che irrompe nelle due mega abitazioni del rapper, una a Los Angeles, una a Miami. Scattano così le perquisizioni che porteranno all’arresto di Combs. Il motivo? Piovono su di lui accuse pesantissime: abuso, stupro, favoreggiamento alla prostituzione e traffico sessuale. Le voci dissonanti circa i loschi movimenti del cantante e le presunte violenze sessuali si rivelano scandalosamente veritiere.
Nell’occhio del ciclone ci sarebbero soprattutto i “White Partys” in cui droghe, avvelenamenti e abusi sessuali avrebbero regnato per anni. E il film se ne fa osservatore perfetto, corredato da testimonianze e immagini reali. Oggi i filmati delle feste di Diddy, che ritraggono tantissime celebrità del mondo dello spettacolo, sono sotto inquisizione e garantiscono di dirci presto tutta la verità. A restare appeso al filo del sistema hollywoodiano non è solo P. Diddy ma l’America intera: barricata dietro case di cristallo, dalle quali sempre più spesso si fa fatica a uscire, denunciare, far trapelare la verità.
“Chi vive in case di vetro non vuole arrischiarsi a lanciare pietre”
I tanti testimoni di una storia complessa
La particolarità del docufilm The Dawnfall of P. Diddy è quella di non avere un’unica voce narrante, ma una grande quantità di voci, che vanno dagli esperti (giornalisti, scrittori, detective della polizia) ai testimoni più prossimi alla vita di Sean Combs (amici, ex fidanzate, colleghi). É un caso pesante, stratificato, in cui non sono tutti dalla stessa parte. Viene intervistato chi lo difende, come ottimo padre dei suoi sei figli, e lavoratore scrupoloso, e allo stesso modo ascoltiamo chi deve a lui i momenti più oscuri del proprio passato. Assume un ruolo predominante Tiffany Red, cantante e amica dell’ ex moglie di Diddy, Cassandra Ventura. La prima a denunciare il noto rapper. Ci racconta come avrebbe fatto sentire le persone della sua cerchia, incutendo il terrore di denunciarlo, e persino l’esitazione a contraddirlo. Da qui inizierebbe poi il racconto come testimone oculare delle violenze fisiche a danno di Ventura.
“La mia sensazione è che tutti quelli che lo circondavano avessero paura di lui” -Tiffany Red
Il docufilm come strumento di indagine
Non è la prima volta che un docufilm, o una docuserie d’inchiesta, s0ono riuscite in maniera efficace a fare il punto della situazione su scandali e casi irrisolti delle celebs. Pensiamo ai fortunati prodotti Netflix come Dirty Money, sulla vita proibita del Primo Ministro Najib Razak , la docuserie Lo scandalo dello sport, sulle controversie del mondo sportivo, o Jeffrey Epstein, una docuserie sui crimini del noto imprenditore. La moltiplicazione dei punti di vista (tramite l’intervista) e un montaggio sapiente di immagini reali e ricostruzione personale dei fatti aiutano il pubblico a entrare negli abissi di un mondo sommerso. Le celebrità, come Sean Combs, hanno fatto della propria immagine pubblica e del proprio carisma una potente arma di insabbiamento e minaccia. Oggi, con nuovi mezzi di indagine, persino cinematografiche, è possibile scavare in ciò che per anni si è tentato di nascondere, a quello stesso pubblico che, nel caso di Combs, ha favorito la fama mondiale del cantante.
In attesa del processo
In attesa del processo a Sean Combs, fissato per il 5 maggio, recuperare Lo scandalo P. Diddy serve a fare il punto della situazione su questa atroce vicenda di cronaca. Il film fa riflettere sul retroterra esistenziale che ogni persona, soprattutto se una star, porta dietro di sé. Quando a danneggiare l’intera vita di altri è un personaggio dello spettacolo, a cui abbiamo dedicato la nostra stima per buona parte della vita, lo stupore è più forte. Il docufilm, firmato TMZ, reso da subito disponibile sulla piattaforma Tubi, di proprietà della Fox, è stato trasmesso in Italia su Skycrime il 24 febbraio, e ora è recuperabile in streaming solo su Now.
