Anthony Chen è uno dei talenti più riconosciuti nel panorama del cinema asiatico e mondiale contemporaneo. La crescita in un ambiente culturale ricco e complesso alimenta la sua passione per il cinema, da sempre presente. Singapore rappresenta molto più che un luogo per Chen: Singapore è il luogo in cui l’anima e il cuore del regista si intrecciano con la città stessa. In questo articolo analizziamo la vita privata e i successi che ci hanno permesso di conoscere il giovane e talentuoso regista singaporiano.
Abbiamo avuto l’occasione, e l’onore, di intervistare recentemente il regista. Potete trovare l’intervista integrale qui:
Intervista ad Anthony Chen
Anthony Chen: una vita sognando il cinema
Nato a Singapore nel 1984, Chen ha fin da giovanissimo una sconfinata passione per il cinema, una passione che lo spinge a voler mostrare al mondo la sua città natale, a cui tutt’ora resta molto legato. Chen cresce in contesto di multiculturalismo che ha influenzato fortemente la sua visione del mondo, visione che il regista porta in tutti i suoi film.
Chen studia inizialmente alla Nanyang Technological University di Singapore, e successivamente, però, si laurea in Filmmaking alla London Film school nel 2010. Dopo aver completato la sua formazione, lavora in vari ambiti legati al cinema, imparando tecniche di regia e sceneggiatura prima di immergersi nei suoi progetti personali.
L’ascesa del regista
Il debutto ufficiale di Anthony Chen nel mondo del cinema avviene nel 2013, con il film per il quale si aggiudica immeditatamente la Camera d’Or al festival di Cannes: Ilo Ilo, un dramma ambientato a Singapore che racconta il rapporto tra una donna filippina che lavora come domestica e i membri della famiglia che la ospitano. Le vicende del film si ispirano a vere esperienze del regista, vissuto lui stesso con una domestica filippina durante la sua infanzia.
Ilo Ilo riceve numerosi premi in tutto il mondo e consolida Chen come uno dei più grandi talenti del panorama cinematografico asiatico, capace di trattare temi universali come la classe sociale, la famiglia e le dinamiche culturali in modo profondo ma delicato.
Nuove opere e temi ricorrenti
Dopo il grande successo di Ilo Ilo, Chen continua a lavorare su progetti che esplorano le emozioni e le relazioni umane. Wet Season (2019) è un altro film che affronta la tematica della solitudine e le difficoltà delle relazioni personali, stavolta raccontando la storia di un’insegnate che cerca di trovare il proprio posto nel mondo. Come in Ilo Ilo, anche in Wet Season emergono temi legati alla classe sociale e alle complesse dinamiche interpersonali. Wet season si aggiudicherà diversi premi e riconoscimenti come il premio speciale della giuria al Tapei Golden Horse Festival, uno dei festival più prestigiosi in Asia per il cinema, successivamente il premio per la miglior regia al Singapore Interational film festival, dove venne premiato anche come miglior film singaporiano, e molti altri ancora.
La regia di Anthony Chen è caratterizzata da una lentezza contemplativa, che permette agli spettatori di immergersi nelle emozioni e nei sentimenti dei suoi personaggi. Chen è un regista che preferisce soffermarsi su storie intime, che esplorano la solitudine, l’alienazione e la connessione con l’essere umano.
Vedere il cinema come Anthony Chen
Il cinema di Chen è spesso influenzato dalle sue esperienze di vita e dal contesto culturale in cui è cresciuto. Singapore è una grande città che ospita al suo interno diverse culture, con persone diverse e stili di vita diversi. Chen vede la sua città come un punto di incontro per diverse visioni di vita, ma, soprattutto, vede un’infinità di occasioni per poter raccontare storie diverse attraverso la macchina da presa. I suoi film esplorano in profondità le relazioni interpersonali, spesso intrappolate nel profondo dell’animo umano, e la domanda è: perché? Perché l’essere umano si vergogna di tali emozioni, ha paura di mostrare una fragilità che potrebbe costargli caro nel mondo che lo circonda. Chen decide di mostrare proprio questa fragilità, di lottare contro la vergogna umana e anzi la mette in mostra senza filtri.
Altro aspetto interessante dei suoi film è l’uso degli degli spazi stretti e alienanti, per enfatizzare la solitudine dei personaggi. La regia di Chen, nonostante mostri senza filtri le emozioni umane, non è mai invadente, ma riflessiva e rispettosa dei suoi soggetti e questo porta lo spettatore a sviluppare un empatia verso di essi.
In conclusione
Il cinema di Anthony Chen è una continua riflessione sulla vita e sulle relazioni interpersonali. Attraverso una narrazione sofisticata e un’estetica cinematografica unica, il regista è riuscito a creare un legame tra sé e il pubblico profondo e sincero. Consolidando la sua figura come uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo.

Anthony Chen (in piedi) e gli attori (da sinistra a destra) Liu Haoran, Zhou Dongyu e Qu Chuxiao – per gentile concessione di Canopy Pictures