Plaion Pictures e Imago annunciano il debutto in sala dal 13 Marzo di Elfkins- Missione Gadget.
La regista Ute von Münchow-Pohl firma il secondo capitolo, dopo il successo del film d’animazione (Elfkins- Missione Best Bakery) che ha conquistato gli spettatori con il suo esordio in digitale durante il periodo pandemico.
Le nuove avventure affrontano tematiche legate all’amicizia e all’integrazione, mantenendo un ritmo incalzante pensato per coinvolgere il pubblico di ogni età.
Elfkins- Missione Gadget, la trama
Elfie, una giovane e spericolata Elfkin, si sente costretta nel ruolo che il suo clan le chiede di occupare. Desidera un’esistenza diversa, ricca di avventure ed emozioni. La sua vita viene stravolta dall’incontro con Bo, elfkin di un altro clan, libero e spensierato, che si diverte a mettere in atto furti utilizzando gadget super tecnologici. I due cercano di sfuggire ai sospetti della poliziotta Lansky e al suo gatto Polipette, e di portare a termine la più grande delle missioni: far riconciliare i due clan.
Elfkins: Tradizioni e antiche Leggende
Il racconto si basa su una fiaba folkloristica tedesca, messa per iscritto nel 1826 da Ernst Weyden, un insegnante del luogo. La leggenda, tramandata prima oralmente, affonda le radici in una tradizione popolare strettamente legata alla città di Colonia.
Il paese infatti sembra essere abitato dagli “Heinzelmännchen”, spiriti della casa, facilmente paragonabili a gnomi o folletti. Il loro compito è quello di aiutare gli esseri umani con i lavori domestici e manuali, ma la regola principale per portare a termine la loro missione è solo una: non essere visti.
In piena notte, le piccole botteghe o case del posto, prendono vita, permettendo agli elfi di finire il lavoro che i proprietari non riescono a terminare durante la giornata. In questo modo, gli abitanti possono dedicarsi al loro ozio, senza lasciarsi sopraffare dalle incombenze quotidiane.
Secondo la leggenda, una notte l’equilibrio si ruppe. La moglie di un sarto, desiderosa di conoscere i folletti, tese loro una trappola. Decise di cospargere il pavimento di piselli, per farli ruzzolare a terra al loro arrivo e poterli sorprendere in flagrante. Il piano riuscì, ma allontanò definitivamente dalle case queste creature magiche, che indispettite decisero di non farvi più ritorno. Da allora, gli abitanti del posto, sono costretti a contare solo sulle proprie forze.
Con il tempo queste simpatiche figure sono state riscoperte tramite racconti e cartoni, permettendoci di conoscere, come in questo caso, una storia di tradizione magica e divertente.

Il racconto di una tenera amicizia e di due mondi a confronto
L’utilizzo dei gadget tecnologici gioca un ruolo fondamentale nel contrasto con il lato tradizionale da cui è tratta l’idea. Il senso di chiusura che lamenta Elfie è incarnato al meglio dalla figura degli anziani del Clan, che continuano a indirizzarla verso un’ideale di vita strettamente tradizionale, legato al senso dell’impegno e del dovere.
Il Clan di Colonia diventa così rappresentante di un mondo passato, una tradizione antica fatta di magia, lavoro manuale, dove la bellezza sta nella semplicità del contatto con la natura. Mentre il Clan di Bo, proveniente da Vienna, ci trasporta in un mondo moderno, caratterizzato da una vita dinamica, con gadget e invenzioni avanzate a rappresentanza del progresso.
Elfie è una figura piena di principi e valori, mentre Bo, è simbolo di evoluzione e trasgressione; ma entrambi si sentono fuori posto nel loro clan di appartenenza. La loro amicizia nasce da un incontro casuale, ma ci mostra quanto due mondi nettamente opposti, in assenza di pregiudizio, possano imparare molto l’uno dall’altro.
Il film esplora l’idea che queste due realtà possano coesistere e completarsi, dimostrando come la combinazione possa portare a soluzioni nuove ed inclusive, lanciando un messaggio d’integrazione alle nuove generazioni.
La realizzazione tecnica
Nonostante la prevalenza nell’utilizzo della CGI, la pellicola adotta un mix interessante di tecniche d’animazione tradizionale 2D e 3D.
Questo connubio conferisce al prodotto un aspetto vivace e dinamico, permettendo di costruire un mondo di dettagli ed espressioni vibranti. Una scelta che si allinea perfettamente con le attuali tendenze del mercato d’animazione.
La messa in scena è studiata nei minimi dettagli, avvicinandosi molto al genere di spionaggio e del cinema action, tramite anche l’utilizzo di colonne sonore a tema. Un prodotto pensato per i piccoli che riesce a tradurre visivamente l’idea di un atmosfera giocosa e rassicurante.