È una delle serie più attese dell’anno, Il Gattopardo, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, disponibile su Netflix. Composta da sei episodi, ha come principali interpreti, Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni. Il cast è completato da Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Francesco Di Leva. Diretta da Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, Il Gattopardo La serie è una produzione di Indiana Production e Moonage Pictures.
Riprende vita una saga familiare antichissima, con le donne in primo piano.
La trama de Il Gattopardo – La serie
Basato su uno dei più grandi romanzi italiani di tutti i tempi, Il Gattopardo è un racconto epico, sorprendente e sensuale, ambientato in Sicilia durante i moti del 1860. Al cuore della serie troviamo Don Fabrizio Corbera, l’indimenticabile Principe di Salina, che conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio.
Ma l’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana, e Fabrizio si rende conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in pericolo. Per non soccombere, sarà costretto a stringere nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro i suoi principi, fino a trovarsi di fronte a una scelta che pare impossibile.
Don Fabrizio ha il potere di organizzare un matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra la ricca e bellissima Angelica e suo nipote Tancredi ma, facendolo, spezza il cuore della sua adorata figlia Concetta. [sinossi ufficiale]
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa diventa una serie tv
È uno dei progetti più ambiziosi di Netflix Italia, adatto a un pubblico nostrano e internazionale, incentrato su un best seller del Novecento, Il Gattopardo, scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa e pubblicato nel 1958 da Feltrinelli. Vincitore, un anno dopo, del Premio Strega, è stato tradotto in ogni parte del mondo.
L’ autore, il Principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ha faticato non poco per dare alla luce Il suo romanzo, in gran parte basato sui diari del bisnonno Giulio Fabrizio, che nel romanzo diventa il Principe di Salina. Lampedusa è sicuro di aver scritto un capolavoro e propone il manoscritto alla Mondadori e poi a Einaudi. Entrambi gli editori rifiutano la pubblicazione. Nonostante Elio Vittorini, consulente per la Mondadori, apprezzi alcuni passaggi del libro, nel complesso lo ritiene troppo convenzionale. Il romanzo poi, per intervento di Giorgio Bassani, viene pubblicato da Feltrinelli, un anno dopo la morte di Lampedusa.
Kim Rossi Stuart è il Principe di Salina
Il libro conquista milioni di lettori e nel 1963, a consacrare la sua fama, arriva il film di Luchino Visconti, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. Un precedente celebre e certo ingombrante per la nuova serie, disponibile dal 5 marzo sulla piattaforma di Netflix. Ma per sgombrare il campo da ogni equivoco, è utile evitare il paragone con il film di Luchino Visconti.
Ogni confronto sarebbe ingiusto e fuorviante nei confronti di un coraggioso e dispendioso tentativo – probabilmente non riuscito appieno – di riportare in vita sul piccolo schermo dello streaming, le pagine di un romanzo con una prosa unica, testimone di un’epoca di una travagliata transizione sociale, storica e morale. Un’operazione ardua, basata su una fonte letteraria complessa, come Il Gattopardo, romanzo storico con un sotto-testo e un intreccio da genere anti-storico, che completa la triade letteraria sul Risorgimento, inaugurata da I Viceré di Federico De Roberto e proseguita con I vecchi e i giovani di Luigi Pirandello.
È, dunque, squisitamente letteraria la fonte de Il Gattopardo la serie, scritta da Richard Warlow e Benji Walters, che si propone di dare nuova vita alla vicenda del Principe di Salina e della sua nobilissima casata. Il padre e lo zio, grosso quanto un armadio, interpretato da Kim Rossi Stuart, è attorniato da figli, figlie e nipoti, come l’amato Tancredi (Saul Nanni).
L’incipit de Il Gattopardo la serie
Il ritmo della narrazione, come avviene nel romanzo, è dato dall’incalzante descrizione della famiglia dei Salina. Principi da secoli per volontà divina e reale, ovviamente quella borbonica, che sta per crollare, minacciata dalla nuova Italia, bandita e straniera in terra siciliana.
L’inizio della serie, con un montaggio a effetto, è dedicato al particolare momento storico. Siamo nella primavera del 1860: l’intera isola in subbuglio, il popolo in rivolta e i nobili borbonici terrorizzati dallo sbarco di Garibaldi e delle sue scalmanate camicie rosse. Don Fabrizio, il Principe di Salina, non è un codardo e sfida il difficile momento uscendo per strada per riportare sua figlia Concetta dal convento al sicuro Palazzo dei Salina.
Un inizio diverso e sicuramente molto più movimentato del romanzo che si apre con il consueto rosario, posticipato nella serie: un rituale immancabile per ogni famiglia nobile. Questa è una delle varianti dell’intreccio. Una differenza trascurabile, visto che comunque si tratta solo di posticipare e o anticipare alcuni punti della vicenda. Ma è proprio in questi momenti che vanno individuate le volontà dei due sceneggiatori e della produzione: quella di svecchiare la fonte letteraria.
La nuova borghesia
Sia chiaro, il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa resta, dopo più di sessant’anni dalla sua pubblicazione, un romanzo attualissimo. Va tenuto conto, però, che la serie Il Gattopardo si propone all’attenzione del grande pubblico italiano e non. Per questo la storia subisce, inevitabilmente, delle modifiche. Alcuni piccoli, a volte consistenti cambiamenti, per agevolare l’immedesimazione del pubblico con un’epoca lontana. Così il rosario, che riunisce i nobili signori con la propria servitù, viene sostituito con una più comune colazione familiare. Un evento profano, non più il sontuoso latino delle orazioni, ma risate e scherzi tra gli anziani e i giovani di una famiglia di sangue blu che appare vicinissima alla nostra quotidianità.
La stessa logica viene utilizzata nei rapporti interpersonali del Principe con gli altri personaggi, già presenti nel romanzo, che qui trovano una nuova luce. Come Russo (Francesco Di Leva) il guardaspalle del Principe e Don Calogero Sedano (Francesco Colella), il sindaco di Donnafugata, entrambi simboli del nuovo potere che avanza.
Astrid Meloni e Benedetta Porcaroli: le donne de Il Gattopardo
Il più importante ribaltamento, se di ciò si può parlare, riguarda i rapporti del Principe con il più importanti personaggi femminili. È qui che si concentra il più impegnativo sforzo per rendere appetibile al pubblico contemporaneo la vicenda de Il Gattopardo. Acquista un inedito spessore Maria Stella, moglie del Principe, interpretata da una brava Astrid Meloni, che riesce a trovare la giusta misuratra coerenza storica del suo personaggio e la volontà di esprimere il suo essere donna e madre.
Un processo di attualizzazione di un personaggio femminile che acquista un valore primario in una vicenda originariamente concepita da un punto di vista esclusivamente maschile. Un processo che si estende, raggiungendo l’apice con il personaggio di Concetta. Interpretata da Benedetta Porcaroli, la figlia del Principe di Salina è tradita, ma con estremo coraggio rivendica il suo ruolo e il suo desiderio di vivere un proprio mondo. Con amore, ma autorità, pretende di liberarsi dalla volontà paterna, tanto protettrice quanto soffocante. È lei la vera eroina dell’intera serie, l’erede di una dinastia nobile nel nuovo mondo borghese.
Deva Cassel è Angelica
L’ altra faccia della stessa medaglia è un’altra giovane donna, Angelica (Deva Cassel), l’unica figlia di Calogero Sedara. Bellissime entrambe, Concetta e Angelica rappresentano due mondi che si scontrano e non hanno scelta fuorché quella di integrarsi, completandosi a vicenda. Angelica e Concetta vengono continuamente contrapposte nelle stesse condizioni, vissute con risvolti diametralmente opposti, per sottolineare la diversa appartenenza sociale e morale. Ciò avviene su tutti i fronti, da quelli meno o più visibili, come i costumi, eccellentemente curati da Carlo Poggioli ed Edoardo Russo.
“Perché se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”
Questa femminilizzazione del romanzo di Lampedusa è la più importante innovazione de Il Gattopardo la serie, accompagnata da uno stile di regia che, in alcuni momenti, si scosta dall’io narrante del romanzo, che simpatizza con il suo protagonista. Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella sua narrazione è sempre in sintonia con il Principe, un vecchio leone, probabilmente stanco e ferito dalla borghesia che avanza, ma non è mai sconfitto del tutto, e conserva la sua moralità.
Probabilmente non lo è neanche nella serie, ma appare più tormentato e affranto, di fronte a una nuova forma di corruzione che ormai ha macchiato anche il suo amato Tancredi, diventato a tutti gli effetti un nuovo italiano. Ifigli sostituiscono i padri, perché se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi, per citare la frase simbolo de Il Gattopardo, che diventa serie sacrificando parte della magistrale prosa della sua fonte letteraria, a volte abbassando, un po’ troppo, il tono dei dialoghi.
Un processo di attualizzazione, come già è stato sottolineato, che gli autori e la produzione hanno preferito dirottare verso il sentimentalismo, lasciando al pubblico la possibilità di riconoscere i gattopardi di oggi, nello scenario sociale contemporaneo, anch’esso in transizione come l’epoca narrata. Una scelta che ha fatto e farà discutere. Un po’ più di coraggio artistico nel prendere posizione in una vicenda tanto universale avrebbe giovato all’intera serie, anche se rivolta a un pubblico mainstream, come quello di Netflix.
Il Gattopardo La serie
Anno: 2025
Durata: 6 episodi
Distribuzione: Netflix
Genere: storico
Nazionalita: Italia - Inghilterra
Regia: Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti
Data di uscita: 05-March-2025
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