fbpx
Connect with us

In Sala

‘La conversazione’ – il capolavoro di Coppola torna al cinema

Indagine nella sfera privata in relazione alla tecnologia

Pubblicato

il

Nel 1974 Francis Ford Coppola, oltre a girare Il Padrino – parte 2, realizza anche il suo piccolo esperimento d’autore, dal titolo La conversazione, il film autoprodotto con un budget irrisorio. Ottenne un grande successo di critica, ma incassò poco al botteghino e questo è uno dei momenti più esemplificativi di tutta la carriera di Coppola. Finalmente avremo l’occasione di vedere questa grande opera anche al cinema, dal momento che tornerà in programmazione, nelle sale italiane, dal prossimo 10 marzo.

La conversazione: di cosa parla

Il film è scritto, diretto e ovviamente anche prodotto dallo stesso Coppola. Dopo aver lavorato al primo capitolo de Il Padrino, finalmente può dedicarsi al cinema d’arte che tanto voleva fare. Ed è proprio a quel tipo di opere che guarda: Herman Hesse, ma soprattutto Michelangelo Antonioni sono gli autori che ispirano Coppola per il film, il quale decide di raccontare la storia di un voyeur – come il protagonista di Blow-up di Antonioni – che invade la privacy di altri per mestiere e che, come per un contrappasso, vive nella paranoia che qualcuno possa invadere la sua. Gene Hackman dà corpo e voce a Harry, protagonista della storia. Riservato, timido, schivo e moralmente indirizzato verso una battaglia interiore, che si anima dopo aver compiuto un lavoro, per cui ha dovuto registrare la conversazione di  un uomo e una donna. Coppola realizza un capolavoro soprattutto a livello di montaggio, grazie al quale ci immergiamo completamente nella paranoia di Harry.

Il discorso morale

Harry è un cattolico praticante. Il tema della religione è importante ed è fondamentale per caratterizzare questo personaggio, sul quale anche lo spettatore fatica ad avere informazioni. Una scena significativa è quella in cui Harry si confessa in chiesa. La confessione è il momento in cui la privacy di un uomo viene violata davanti ad un altro uomo – il prete – che diventa giudice della sue azioni. Coppola permette allo spettatore di entrare nel confessionale insieme a Harry e, quindi, di ascoltare i suoi segreti, i suoi tormenti e i sensi di colpa. Un senso di colpa cattolico è proprio ciò che muove il protagonista, facendogli credere di essere complice di un omicidio. Harry sarà sempre più ossessionato – fino ad avere gli incubi – dalla registrazione di quella conversazione e decide di indagare fino in fondo sui fatti.

L’invasione della privacy

Harry è ossessionato anche dal preservare la sua privacy, tenendo segreta tutta la sua vita, anche alla donna di cui pare essere innamorato. Si concede ad alcune rivelazioni solo davanti a Dio. Il suo lavoro e la sua indole di voyeur ci permettono di ragionare, in maniera ampia, sulla questione dell’invasione della privacy. Il film di Coppola pone una grande riflessione su questo tema, che arriva fino ai giorni nostri, in cui si impone fino a un punto forse mai raggiunto prima.

Oggi viviamo in un mondo in cui la privacy sembra un privilegio di pochi, o peggio ancora qualcosa di rifiutato da chi decide di sovraesporsi. Ecco allora che Coppola si interroga, già cinquanta anni fa, su quanto sia morale o immorale invadere la sfera privata altrui, a prescindere dalle intenzioni. Alla fine del film Harry proprio perché ha invaso, in maniera quasi morbosa, la privacy di altre persone, si ritrova a subire esattamente la stessa cosa e a perdere la sua di intimità, la cosa a cui teneva di più in assoluto.

Le tecnologie invasive

L’elemento tecnologico è centrale in questa storia. La tecnologia si fa sempre più invasiva e invadente, anche se a volte invisibile. La sfera privata degli uomini è minacciata proprio per via di questi nuovi apparecchi tecnologici, sempre più sofisticati. Il protagonista vive nella paranoia  continua che qualcuno lo posso ascoltare, intercettare e spiare, anche dentro casa, perché ormai le nuove tecnologie non hanno limiti e possono insidiarsi ovunque, anche dove meno ci si aspetterebbe. Coppola con questo bellissimo film ragiona anche sul ruolo che le nuove tecnologie hanno nella nostra società. I microfoni e le videocamere di sorveglianza oggi diventano smartphone e computer, mezzi per via dei quali la privacy degli uomini è, in molti casi, sparita.

Il film simbolo della carriera di Coppola

La conversazione è proprio il tipo di opera che ci racconta – al di là della storia che narra – la carriera dell’uomo che ha le ha dato vita, costellata di pellicole autoprodotte, che hanno incassato poco al botteghino o sono state oggetto di critiche aspre. Oltre a La conversazione abbiamo altri casi noti. Nel 1979 realizza Apocalypse Now, co-prodotto dalla sua società, e pochi mesi fa ci ha ricordato quale fiducia l’industria avesse riposto proprio in questo suo progetto.

“Sapete chi è proprietario di Apocalypse Now? Io, sapete perché? Perché non lo voleva nessuno.”

Così Coppola parla del suo film pochi mesi fa alla televisione italiana, in occasione della promozione del suo ultimo lavoro Megalopolis. Anche quest’ultima pellicola è un caso da citare. Megalopolis è il film che per anni ha cercato di far produrre, ma senza riuscirci. Alla fine, nel 2024, il suo progetto  tormentato  ha visto la luce, ma ha ottenuto una scarsa attenzione da parte del pubblico e critiche contrastanti, non sempre positive. È stato anche escluso dagli Oscar.

Inoltre è molto curioso vedere come, dopo un passaggio abbastanza rapido nei cinema, il film dopo ormai alcuni mesi non sia ancora uscito su nessuna piattaforma di streaming. Pare che nessuno abbia avuto interesse ad acquistarlo, anche per via dello scarso interesse del pubblico. Però, nonostante l’accoglienza poco felice, Megalopolis rimarrà negli anni. È uno di quei casi – come ce ne sono tanti nella storia del cinema e nella carriera di Coppola – in cui il film verrà rivalutato e tra qualche decennio sarà ricordato come una delle grandi opere del nostro tempo.

Conclusioni

L’invito è ovviamente quello di andare al cinema, in questi giorni, per vedere La conversazione. Stiamo parlando di un’opera importante della New Hollywood e di un cineasta importantissimo, che ci lascia degli spunti anche per ragionare sulla società di oggi. Inoltre, l’augurio è quello che, oltre ad apprezzare questo film, si possano rivalutare altri lavori di Coppola, come proprio il sopracitato Megalopolis.

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers