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‘Daredevil : Born Again’ : copia sbiadita

Il ritorno dell’avvocato supereroe, dopo il lungo silenzio post Netflix, non è dei migliori. Il sequel-reboot di Dario Scardapane preferisce intrattenere invece di costruire una storia. Abbandonati i toni dark delle origini, la resurrezione di Matt Murdock combacia con quella politica di Kingpin

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Daredevil : Born Again

Esce finalmente su Disney+ l’attesissimo Daredevil : Born Again il proseguimento del famoso eroe di Hell’s Kitchen a distanza di quasi otto anni dalla fine del franchise prodotto da Netflix. La serie è ideata da Dario Scardapane, che in passato si era già occupato di alcuni episodi di The Punisher, assieme a Justin Benson e Aaron Moorhead. Nel serialcomic prodotto da Marvel Television, riprendono i loro ruoli Charlie Cox, Vincent D’Onofrio, Deborah Ann Woll, Elden Henson e Jon Bernthal.

Il TRAILER – Daredevil : Born Again

Sinossi – Daredevil : Born Again

Dopo la morte di Foggy (Elden Henson) ed essersi allontanato da Karen (Deborah Ann Woll), Matt (Charlie Cox) sembra aver detto addio per sempre al suo alterego superhero di Daredevil. Ma la vittoria come sindaco di New York del temibile Wilson Fisk/Kingpin (Vincent D’Onofrio) , costringerà l’avvocato non vedente a rimettersi il costume.

Dove eravamo rimasti – Daredevil : Born Again

Quando nell’ormai lontano 2016 Daredevil esordì su Netflix , ci si accorse molto presto come fosse un unicum. Abbastanza lontano dallo stile dei cinecomics di casa Marvel/Disney, la serie di Drew Goddard si presentava come qualcosa di diverso nei toni dark e nel realismo del viaggio dell’eroe tipo. Fin da subito veniva costruito un supereroe combattuto dal suo essere nella legge ed oltre la legge, sulle cui spalle Goddard impersonificava un vigilante molto vicino all’estetica del Batman del Cavaliere Oscuro. È nota la vicenda produttiva e la diatriba tra Netflix e Disney per i diritti del personaggio Marvel finite in favore della casa di Topolino.

Ora, dopo quasi otto anni, e dopo varie correzioni di riscrittura e cambiamenti, è finalmente nato Daredevil : Born Again, un sequel che assomiglia più ad un reboot e che, nell’intenzioni della  Disney, vuole essere una rinascita, un capitolo due dell’amatissimo franchise Netflix. Fin dal primo episodio si capisce l’intenzione di fare tabula rasa e ricominciare da zero, non solo dal punto di vista della storia e dei personaggi, ma anche visivo sfruttando al massimo la computer grafica, e rendendo Daredevil : Born Again un action che intrattiene. Il nuovo rifacimento fa fuori la squadra di Matt Murdock, Karen e Foggy, nel solco di una nuova fase e di una netta separazione dal Daredevil netflixiano.

Un ritorno che convince a metà

L’avvocato cieco in costume, nell’ideazione del suo creatore Frank Miller, è sempre stato la distruzione e ricostruzione dell’uomo e del supereroe spezzato e ricomposto; un viaggio infernale nel corpo e nella mente in cui la sua nemesi, Kingpin, si occupava ripetutamente di annientare il vigilante soprattutto dal punto di vista psicologico. Tutto ciò si vede poco nella nuova trasposizione: emerge invece una regressione di tutti i personaggi con meno realismo e più fedeltà al family-friendly tanto caro a Disney. In questo quadro Daredevil : Born Again appare solo una copia sbiadita dell’universo costruito dall’adattamento d’origine di Netflix.

La redenzione politica di Kingpin

Mentre il primo episodio, come è normale che sia, si occupa di porre le basi per una rinascita, è nel secondo che Daredevil : Born Again assume una struttura e una logica di meccanismo seriale ben definita. Tutto parte, però, da un palese, e forse apparente, pentimento e involuzione dei personaggi-nemesi, ossia Matt Murdock ma soprattutto il suo villain. Il cambiamento più evidente avvolge il personaggio di Vincent D’Onofrio, Kingpin, il cattivo per eccellenza di Daredevil che per ben tre stagioni ha tentato di annientarlo in ogni forma.

Qui abbiamo invece una sua copia sbiadita, un cattivo che si pente di essere tale dovendo reprimere la sua attitudine per gli affari sporchi e la vendetta. La figura di questo Wilson Fisk riprende la rappresentazione politica di molti villain cinematografici e seriali dopo l’ascesa di Donald Trump. Difatti il personaggio di D’Onofrio è un suo alterego abbastanza dimesso nei primi due episodi. Fedele ad un cambiamento già avuto in Hawkeye e in Echo, il suo Fisk non è più la forza brutale della sua natura ma cerca di reinventarsi come uomo del “fare” , al servizio della politica e di New York.

Estinta, per il momento, la maschera di Kingping, il villain ricerca il potere legale orientato sempre da una disperata ingordigia di amore, consenso e favoritismo. La pericolosità di Fisk viene ridimensionata, e nei primi due episodi D’Onofrio viaggia col freno a mano tirato, anche per la crisi coniugale con la moglie e sua socia in affari che la serie rende eccessivamente melò. Questa redenzione-regressione di Daredevil : Born Again emerge nella scena del bar in cui colloquiano gli ex nemici Fisk e Murdock; non una resa dei conti ma un minaccia velata dal sorvegliarsi a vicenda.

Il controllo fragile di Matt Murdock

Quindi se da una parte Fisk gioca a fare lo statista con intenzioni trumpiane poco celate, l’avvocato è inserito in una nuova dimensione, una rinascita che riguarda vecchi e nuovi schemi. Appesi corne e mantello al chiodo, Daredevil : Born Again protende a far ricominciare Murdock; lo fa creando una nuova relazione con la psicoterapeuta ma senza dimenticare il procedurale legale della serie d’origine. Matt, mentre cerca di essere finalmente felice, non può dimenticare i buoni propositi verso una città sempre più in fiamme e divisa come non mai tra fazioni, “noi e loro”, poliziotti populisti e vigilanti improvvisati.

Ma la serie Disney non ci mette poi molto a far risorgere l’irruento Daredevil, e il finale del secondo episodio mette già in bilico il presente ordinario di Murdock con un passato da cui è difficile non tornare. Ricorrente nei due episodi è l’espediente della tv locale newyorkese attraverso il documentario d’inchiesta. Infatti una delle cose più apprezzabili e riuscite della serie è il  documentare con il giornalismo d’assalto la situazione newyorkese, un popolo scosso, impoverito, impaurito, arrabbiato e che non smette di urlare, scegliendo come risposta proprio il suo Donald Trump, Wilson Fisk.

Daredevil : Born Again, almeno nel suo esordio, è molto distante dai gloriosi fasti di Netflix. Disney ha rigenerato un prodotto a sua immagine e somiglianza, con il chiaro intento di semplificare storie epiche e complesse per un appiattimento narrativo e  a favore di un pubblico più vasto.

  • Anno: 2025
  • Durata: 45'
  • Distribuzione: Disney+
  • Genere: action superhero
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Dario Scardapane
  • Data di uscita: 05-March-2025

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