Mentre Bridget Jones – Un amore di ragazzo sta sbancando i botteghini di tutto il mondo, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con il regista Michael Morris, che ci ha raccontato come ha lavorato a questo quarto capitolo e quali sono state le emozioni che lo hanno guidato.
Bridget Jones – Un amore di ragazzo | Intervista a Michael Morris
Nel film vediamo una Bridget che non abbiamo mai visto prima, alla soglia dei 50 anni, madre single di due figli, ma ancora lei stessa. Come sei riuscito a raccontare questa nuova versione di Bridget senza tradire il suo spirito?
È una bellissima domanda, perché per me è stata la cosa più importante. Siamo stati testimoni di ogni fase della sua vita. E adesso, che ho la stessa età di Bridget, e ho passato la mia vita guardando la sua, volevo fare un film in cui tutti noi, Bridget e le persone del suo tempo, ci trovassimo. E la vita non è semplice come può sembrare quando sei più giovane.
La vita è sempre più complicata e ti fa domande che prima non faceva.
Lavorare allo spirito di Bridget è ciò che ha reso il progetto così piacevole, perché non è un film triste, è un film felice. E in parte lo si deve al personaggio creato da Helen (Fielding, ndr.), che è ottimista e calmo. Mentre l’altra grande parte si deve a Renee (Zellweger, ndr.), che porta, ogni giorno sul set, tanta vita, amore e calma. Non so se l’avete notato, ma le porta sempre con lei ed è davvero divertente per un regista. Speravo di poter aggiungere qualcosa in più, perché sapevo che la calma, l’amore e la comodità sarebbero già state lì con lei.
Qual è stata la più grande sfida per te nel raccontare la storia di un personaggio così iconico come Bridget Jones?
Ho pensato all’opportunità speciale che stavo avendo, in fondo stavamo facendo un altro film su questo universo iconico. Ho lavorato fianco a fianco con tutti i miei attori, con un obiettivo comune. E avevo Renee, e non solo lei, ma anche tutti gli attori storici, Hugh Grant, Jim Broadbent, Gemma Jones, tutte queste meravigliose persone.
Ho sentito di poter portare Chiwetel Ejiofor e Leo Woodall con me, perché avevo un fantastico cast e una fantastica storia, ed è tutto ciò di cui hai bisogno.
Il cast di Bridget Jones – Un amore di ragazza è come una famiglia.

(from left) Bridget Jones (Renée Zellweger) and Mr. Walliker (Chiwetel Ejiofor) and in Bridget Jones: Mad About the Boy, directed by Michael Morris.
Il lavoro sul cast e le scene più significative
È stato difficile per i nuovi attori, specialmente per i più giovani, entrare nela storia? Ho trovato Casper Knopf davvero brillante, dopo la prova a Londra nel Macbeth con David Tennant. Ma anche Mila Jankovic, che interpreta Mabel, ha così tanto di Bridget Jones.
Dopo aver trovato i bambini giusti, è stato facile: la cosa fantastica di questi due è che hanno davvero un’essenza. Mabel ha quella di Bridget, e come hai detto, Casper è fantastico. Abbiamo parlato molto di come era il personaggio di Colin Firth, di come non rida spesso. E Casper è un ottimo attore, in grado di fare esattamente ciò che gli viene chiesto.
Ma non solo lui, sapevo che Chiwetel sarebbe stato perfetto per il suo ruolo (Mr. Walliker, ndr.), quindi vederlo interpretare un uomo romantico mi ha reso così felice. Leo invece rappresenta esattamente quello che volevo per questa parte, perché è così carismatico, e poi quando hai bisogno di lui per verità e autenticità, puoi davvero contarci.
Ti va di condividere con noi un momento divertente o significativo della lavorazione?
Oh, ci sono stati tantissimi momenti significativi. Una delle cose che volevo fare è fare dei piccoli regali a chi è cresciuto con Bridget e nota i rimandi ai film precedenti. Il giorno in cui mostrato i mutandoni, tutti sul set hanno pensato “Ah, Bridget è tornata!”. E Renée è stata davvero brava e felice di riabbracciarla.
Mi sono emozionata quando ho visto la scena sulla neve…
Sì, è un classico no? Perché ricorda il primo capitolo… Avevamo un’idea visuale per il film che ci ha guidato nella scelta delle citazioni. Per me era molto importante che ci fossero. E ce ne sono altre, per esempio la scena in cui Roxster salva il cagnolino è molto simile al primo film, quando Daniel cade nell’acqua.
L’acqua è molto importante per mostrare gli uomini in un certo modo.
E si vede Borough Market che è dove Bridget vive nel primo film.

(from left) Bridget Jones (Renée Zellweger) and Roxster (Leo Woodall) in Bridget Jones: Mad About the Boy, directed by Michael Morris.
Quali sono state le reazioni emotive di tutti gli altri attori?
Penso che tutti abbiano condiviso le stesse sensazioni. Sapevamo che ci sarebbero stati divertimento, commedia e tutto il resto, ma che si parla anche di altre cose. Inoltre dovevamo pensare a ciò che Mark Darcy ha lasciato, ai bambini che stanno crescendo senza di lui, così come Bridget che all’inizio del film non è in grado di immaginare un futuro con nessuno altro.
Come regista mi ha reso molto felice, perché il nostro compito è parlare alle persone.
Michael Morris racconta come ha lavorato alla soundtrack e ai temi di Bridget Jones – Un amore di ragazzo
Come hai lavorato alla colonna sonora?
Sono fortunato ad aver trovato una combinazione di cose che mi piacevano e poi ho lavorato con Nick Angel, il music supervisor che ha fatto tutti i film di Bridget Jones, sin dall’inizio. È una leggenda in Inghilterra. Quindi è stato davvero divertente lavorare insieme a lui.
La canzone di David Bowie è sempre stata una delle mie canzoni preferite.
Bridget Jones ha molti momenti divertenti, ma il film esplora importanti tematiche, come il trascorrere del tempo, il cambiamento e la magia delle piccole cose.
Mi piace il modo in cui puoi inserire la magia delle piccole cose. Penso sia molto importante anche il modo in cui il primo film è stato costruito esibendo uno dei grandi triangoli d’amore dei film britannici: Bridget Jones, Mark Darcy e Daniel Gleeson sono perfetti.
E se gli altri due film hanno esplorato il suddetto triangolo amoroso, questo film non lo fa. Ci sono due ragazzi meravigliosi, ma non è un triangolo, perché qui abbiamo un film su una donna che sta imparando ad accettare e ad accettarsi. Quindi è strutturato molto diversamente, parla di perdita e di ciò che avviene dopo. Penso che tutti ne siamo toccati, è qualcosa che dobbiamo affrontare e di cui non parliamo spesso.
Dobbiamo tenere il passato con noi, non dimenticarlo.
Non abbiamo molte storie che parlano di una donna di 50 anni, ma qui c’è una maturità nel personaggio, e anche se Bridget è ancora la stessa, qualcosa sta cambiando. Ci ho pensato spesso di recente, a grandi attrici alla soglia dei 50 anni, come Demi Moore, Nicole Kidman, Cate Blanchett, Tilda Swinton, che troppo spesso vengono ignorate, ma invece andrebbero raccontate, perché le donne hanno sicuramente un rapporto più complesso con il mondo rispetto agli uomini.