‘L’orto americano’: intervista a Pupi Avati e Filippo Scotti

Nicola Roumeliotis ha intervistato per noi il maestro Pupi Avati e il protagonista Filippo Scotti per L’orto americano. Il film, prodotto da Duea Film, Minerva Pictures e Rai Cinema, è stato presentato in anteprima all’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 7 settembre 2024. Esce al cinema con 01 Distribution il 6 marzo 2025. Nel cast sono presenti anche Roberto De Francesco, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Armando De Ceccon, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani.

L’orto americano: la trama

Durante il periodo della Liberazione un giovane scrittore psicologicamente volubile si innamora a prima vista di un’infermiera dell’esercito americano. L’anno seguente, nel centro dell’America agricola, si trasferisce a fianco della casa della sua amata, diviso solamente da un impenetrabile orto spaventoso. Tuttavia, la donna è sparita senza lasciare alcun indizio.

Il maestro Pupi Avati

Pupi Avati nasce a Bologna nel 1938 e inizialmente intraprende una carriera nel mondo del jazz, ma rinuncia dopo l’ingresso di Lucio Dalla nella band di cui fa parte. Dopo aver visto 8½ di Federico Fellini, decide di dedicarsi al cinema. Gira i suoi primi due film Balsamus, l’uomo di Satana nel 1968 e Thomas e gli indemoniati nel 1970. Collabora alla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini e realizza il suo terzo lungometraggio La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone nel 1975 con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio e La casa dalle finestre che ridono nel 1976, il giallo-horror che segna l’inizio del filone definito gotico padano del regista. Da qui in avanti, infatti, Pupi Avati sperimenta il genere che sembra uniformarsi alla sua personalità.

Tra numerosi riconoscimenti e candidature ai premi, nel 1984 Pupi Avati vince il Nastro d’Argento per il miglior soggetto per Una gita scolastica, nel 1990 vince il Ciak d’oro per la Migliore sceneggiatura per il film Storia di ragazzi e di ragazze e nel 2003 vince il David di Donatello come migliore regista per il film Il cuore altrove.

L’orto americano: Nicola Roumeliotis intervista il regista e il protagonista del film