‘Invincible 3’ : il serial-comic teen e adulto

Disponibile su Amazon Prime Video Invincibile 3, la serie animata tratta dai fumetti di Robert Kirkman (The Walking Dead)  creata dallo stesso assieme a Ryan Ottley. Frutto di una produzione tra Amazon MGM Studios e Skybound, la trasposizione seriale ha come protagoniste le voci di Steven Yeun, Sandra Oh, J.K Simmons, Gillian Jacobs, Walton Goggins,  Zachary Quinto.

Il TRAILER – Invincible 3

Sinossi – Invincible 3

Sei mesi dopo aver ucciso Angstrom, Mark/Invincible (Steven Yeun) continua a lavorare con i Guardiani alle dipendenze di Cecil (Walton Goggins) con l’obbiettivo di proteggere la terra dalla stirpe del padre Omni-Man (J.K. Simmons), i Viltrumiti. Mentre si fanno sempre più forti i sentimenti con Eve (Gillian Jacobs), Mark arriva alla rottura con Cicil uscendo dai Guardiani e iniziando una nuova carriera da supereroe autonomo.

Superboy e Peter Parker – Invincible 3

Invincible fin dal suo concepimento ha rappresentato l’idea di una trasposizione nella trasposizione. Oltre al transfert fumetto-serialità, l’opera di Kirkman si sostanza in una ripetizione dei modelli della DC Comics e della Marvel continuamente aggiornati e resi nuovi. In Invincible 3 Mark, il protagonista della serie animata, impersonifica tante facce del supereroe.  E il ritorno della serie su Amazon ci invita a riflettere su una dinamica che prende il vecchio, lo rende classico dando alla tradizione una seconda vita. È quello che fanno Kirkman e Ottley con la nuova stagione, rispolverare l’immaginario dei fumetti riuscendo bene a comporre un quadro del serialcomic in cui la nostalgia del pubblico DC e Marvel si incontra.

Nella nuova stagione di Invincible Mark, dopo aver sconfitto il cervellotico Angstrom e salvato il proprio mondo, si trova in una dinamica che deve mantenere, quella del supereroe controllato dal governo impersonificato dal cinico Cicil. E in Invincible 3 già nei primi tre episodi si presenta non solo l’unione tra teen drama e violento cinecomic in salsa seriale, ma soprattutto l’emancipazione dell’eroe tipo da qualsiasi forma di imposizione e sorveglianza. Mark passa dall’essere un dipendente invincibile di Cecil, arma pilotata e sotto controllo, all’indipendenza del suo ruolo che per sua natura non deve chiedere alcun permesso per essere ciò che è.

Il teen e l’adult comic

Già all’inizio di Invincible 3 si avverte un perfetto collegamento tra la parte più adolescenziale del supereroe e quella del difensore, anche abbastanza violento, della Terra. Robert Kirkman continua a sfruttare la formula vincente della sua scrittura, far incontrare il peso del Superman ragazzo con il privato di Peter Parker. Se Mark fa uso della lacerazione della carne rendendo poltiglia i vari villains (come i gemelli Mauler)  la serie spezza la narrazione approfondendo la nascente relazione con Atomic Eve e dando anche alla madre di Invincible, Debbie, la possibilità di rifarsi una nuova vita sentimentale dimenticando il marito Omni-Man.

Nel tentativo, fin dalla prima stagione riuscito, di coniugare teen e adult series, Invincible non soffre dell’accostamento con un’altra operazione nostalgia del genere, ossia The Boys. Indubbiamente le due serie Amazon fanno della violenza splatter il proprio marchio di fabbrica, ma  mentre la scrittura di Kripke è improntata ad una decostruzione critica del supereroe, quella di Kirkman non si sposta mai da una fedeltà assoluta con lo storytelling classico. In cui i parametri valoriali sono ben definiti, i legami sentimentali sempre propositivi, e la nemesi buono-cattivo rispettata.

La complex tv animata

Invincible 3 ragiona in termini animati standard ma anche in termini seriali che avvicinano la serie Amazon ad una struttura che ha una certa famigliarità con le logiche della quality television. Il serial nei tre episodi apre delle porte autoconclusive inserendo delle sospensioni temporali incentrate su vicende laterali, sommando la storia centrale con mini trame. È il caso della vicenda di Omni-Man che è prigioniero nell’astronave dei Viltrumiti in attesa di essere giustiziato. Qui stringe amicizia con l’alieno Allen che cerca in tutti i modi di costringere il padre di Mark a ribellarsi e a intraprendere una nuova missione: salvare la terra, la galassia, i vari multiversi e lo stesso Invincible.

Ma una vero e proprio episodio standalone compare nel secondo incentrato sul flashback di Cecil; ci viene narrato come quest’ultimo sia diventato leader della GDA, come si sia procurato la ferita sul viso, approfondendo la personalità di un personaggio pronto a tutto per proteggere il pianeta scendendo a compromessi con la sua stessa linea morale. Invincible 3 quindi, più delle altre stagioni, assume la forma di una complex tv, frammentando la propria orizzontalità e decostruendo i concetti di continuità e serialità sulla scia di cult come The Sopranos, Breaking Bad e Succession.

Invincible 3, nei suoi primi tre episodi, prosegue la tappa del Mark eroe-adolescente e nel contempo maturo che continua a lottare per un ideale di giustizia e verità. La serie animata si distingue nel panorama delle produzioni animate per una perfetta unione tra cinecomic classico e serialcomic contemporaneo.