Il film con Matthew McConaughey e Jennifer Garner, attingendo alla struttura dickensiana, sviluppa la rom-com come un potente ossimoro. Ragionando sull’amore e mettendo in perenne contrasto il classico col contemporaneo
Su Sky Cinema Romance è disponibile la commedia romantica La rivolta delle ex (titolo originale Ghosts of Girlfriends Past), diretta dalregista Mark Waters, noto per Mean Girls. Scritta da Jon Lucas e Scott Moore, la rom-com è liberamente ispirata a Canto di Natale del celebre scrittore inglese Charles Dickens. Il film, prodotto da Warner Bros. in associazione con New Line Cinema, è interpretato dai premi Oscar Matthew McConaughey ed Emma Stone, Jennifer Garner e Michael Douglas.
Il TRAILER – La rivolta delle ex
Sinossi – La rivolta delle ex
Connor Mead (Matthew McConaughey) è un fotografo di successo, maschilista e fervente scapolo. Gestisce la sua vita rifiutandosi di impegnarsi e trattando le donne come avventure da mollare dall’oggi al domani. Il suo comportamento è frutto dell’insegnamento del defunto Zio Wayne (Michael Douglas), colpevole di avergli trasmesso un degradante approccio con l’universo femminile. Ma nell’occasione del matrimonio del fratello nella tenuta di famiglia, Connor, mentre cerca di annullare tale evento, intraprenderà un viaggio nel passato tramite i fantasmi della sua ex Allison (Emma Stone) e di suo Zio. Nella speranza di cambiare se stesso, la sua concezione materialista delle relazioni e di ritrovare l’amore con la sua anima gemella, Jenny (Jennifer Garner).
Il matrimonio come villain – La rivolta delle ex
Il personaggio di Matthew McConaughey ci costringe a rifiutare l’atto nuziale ma a ripensare al matrimonio come principale passaggio verso l’amore. Ciò che fa per tutto il film Connor, il protagonista de La rivolta delle ex, è rigettare l’impegno amoroso a causa dell’educazione avuta da suo Zio Wayne, mentore e istruttore delle relazioni tossiche. McConaughey, nella sua impalcatura sessista e misogina, rifiuta di legarsi a qualcuno non tanto per convinzione ma perché ripete il meccanismo adolescenziale dello zio che ha acquisito come un mantra per tutta la vita. E il matrimonio ne La rivolta delle ex appare il vero fantasma da cui deve scappare, respingendo continuamente ogni frammento di legame e di affetto. È abbastanza ovvio constatare che tale commedia romantica, nella sua rappresentazione femminile, appartiene a un modo di fare cinema che oggi sarebbe del tutto inimmaginabile.
La commedia tossica e la rom-com del nuovo millennio
Le varie donne con cui Connor si rapporta, dalle modelle del suo studio fotografico alle damigelle del matrimonio, sono soprammobili sessuali, oggetti pronti a soddisfare una dinamica patriarcale volutamente sessista. Tale dinamica in raltà è uno dei motori, se non il principale, che costringe Connor ad esporsi al cambiamento, agendo come linfa vitale ed inesorabile nella trasformazione del protagonista da tossico personaggio maschile a innamorato pentito. E a vedere bene, attraverso i tre atti del film e i passaggi temporali nel ricordo di Connor, il matrimonio, prima demonizzato e poi idealizzato, costituisce per McConaughey non un contrasto o un ostacolo, ma un’opportunità per redimersi.
Una trasformazione che fa riflettere il suo personaggio sulla propria mascolinità; lo si vede quando cerca disperatamente di recuperare il matrimonio naufragato del fratello e soprattutto nel rapporto, mai finito, con l’anima gemella Jenny. Se si tralasciano stereotipi di genere ormai desueti, la commedia romantica di Waters sfrutta un’occasione e compie il compito d’origine: utilizzare il romance per educare gli uomini ad amare le donne.
La difficoltà nel trasportare Dickens
L’originalità del celebre romanzo di Charles Dickens risiedeva nel mostrare un freddo e arido personaggio chiuso nel proprio mondo cupo, mettendolo a confronto col suo passato nel tentativo di sfruttare ciò che era stato per cambiare il suo presente. L’idea di Mark Waters e degli sceneggiatori Lucas e Scott è quella di attualizzare il grande classico del romanziere inglese ai tempi moderni, cambiando storia ma quasi mai la struttura.
In questa moderna rilettura, La rivolta delle ex si muove con lunghi flashback (una schiera di donne sedotte e abbandonate da Connor) guidati attraverso il personaggio di Emma Stone nel ruolo dell’irriverente fantasma virgiliano che nel Canto di Natale spettava allo spirito di Marley. Seguendo lo schema dickensiano, La rivolta delle ex, più che una congiura ai danni di McConaughey da parte delle sue amanti, è un viaggio nei ricordi dell’infanzia del protagonista fino all’adolescenza che ci conduce sempre al legame con Jennifer Garner.
La redenzione del maschilismo
Connor intraprende un percorso di redenzione teso a svuotare la propria parte tossica e quindi riprendendo la narrazione di Dickens nel contemporaneo; non siamo più alla vigilia di Natale ma nella sera che precede il matrimonio di Paul, il fratello del protagonista. La differenza più sostanziale con Canto di Natale è riscontrabile nell’approccio morale del film. La rivolta delle ex infatti non vuole in alcun modo strutturare un cambiamento bonario di Connor , che rimane sempre lo stesso, ma effettuare un monomito eroico tra ciò che è eticamente scorretto e ciò che è moralmente giusto.
Il film compensa la mediocrità della recitazione dei personaggi comprimari, con la coazione a ripetere di Matthew McConaughey. Il fotografo scapolo incallito resiste al passato nella prima parte per poi redimersi solo nella constatazione di poter perdere per sempre la sua Jenny; nella temporalità del presente La rivolta delle ex assume la sua forma più leggera affidando a Connor elementi da slapstick comedy come la distruzione della torta nuziale. Ed è in questa fase, nel tono del film, che si avverte una certa problematicità con il classico di Dickens. Il film non riesce a uscire da una commedia che vive di un esasperato intrattenimento, e ciò sminuisce la morale dickensiana a favore di una classica rom-com che punisce gli eccessi, insegna qualcosa al protagonista e termina con il lieto fine sentimentale.
Emma Stone divertente spalla comica e deliziosa caratterista del film
Come già verificatosi con un altro film di inizio nuovo millennio, sempre con protagonista Matthew McConaughey, A casa con i suoi, anche ne La rivolta delle ex spicca un personaggio comprimario, apparentemente non centrale ma che fin da subito si prende rapidamente la scena. Si tratta di Allison, l’ex ragazza liceale divenuta fantasma ed egregiamente interpretata dal futuro premio Oscar Emma Stone.
La Mia di La La Land sembra emergere direttamente da un teen drama anni Ottanta con il suo apparecchio e colori voluminosi. A metà tra un personaggio di una sit-com e di una black comedy, la Stone riesce a dare brio e intensità a una componente comica che con la sua interpretazione scuote di molto la monotonia dell’intreccio. Un fantasma che con le sue facce buffe conduce Connor sulla giusta via dell’amore.
La rivolta delle ex è molto distante da una divertente commedia come Mean Girls e abbastanza fragile nell’operazione di attualizzare l’opera di Charles Dickens. Annaspando sull’approfondimento dei personaggi e basandosi quasi totalmente su una ripetizione dell’intreccio, il film di Mark Waters rientra a tutt’oggi nel perimetro di una rom-comedy godibile senza infamia e senza lode.
Anno: 2009
Durata: 100'
Distribuzione: Sky
Genere: commedia romantica
Nazionalita: Usa
Regia: Mark Waters
Data di uscita: 03-July-2009
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers