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Mubi Film

‘Time to Love’, l’amore custodito nell’illusione

Un capolavoro restaurato da MUBI che esplora il desiderio e la paura di perdere ciò che idealizziamo

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Possiamo innamorarci dell’idea di una persona? Sevmek Zamanı, in inglese Time to Love, sembra quasi rispondere a questa domanda attraverso un malinconico sussurro. Il film turco di Metin Erksan è una storia d’amore sospesa tra idealizzazione e paura, tra immagine e realtà, tra ciò che possediamo nella nostra mente e ciò che potremmo perdere se entrassimo in contatto con il mondo.

La paura di amare

Halil, interpretato da Müsfik Kenter, è un pittore che lavora come imbianchino nelle case di persone benestanti. Un giorno, si innamora perdutamente di una fotografia di Meral, interpretata da Sema Özcan, una donna che non conosce. Non è dunque lei a catturarlo, bensì l’idea che possiede di lei, l’immagine di lei.

“Amo la tua foto! E lo farò fino alla morte.”

Il desiderio si nutre di distanza, di un’assenza che diventa più forte della presenza. Cosa accadrebbe se dovesse innamorarsi della persona reale? Il rischio della delusione, il timore che la realtà frantumi il sogno, diventano il filo conduttore del film.

La figura dell’evitante emerge con forza: la paura delle responsabilità, della sofferenza, della perdita. Halil teme di aver idealizzato Meral a tal punto da non riuscire più a gestire il confronto con la sua vera essenza. In questo senso, il film dialoga con alcune delle ossessioni del cinema di Ingmar Bergman, in particolare Scene da un matrimonio, in cui la percezione dell’altro si scontra costantemente con la realtà delle sue imperfezioni.

Qual è l’ostacolo?

Oltre alla paura di amare del protagonista, emerge un personaggio che non vede di buon occhio il loro amore, il fidanzato di Meral. Başar, interpretato da Süleyman Tekcan, non riesce ad accettare il rifiuto della donna, come Gaston in La Bella e la Bestia. Una situazione che amplifica la paura di Halil, spingendolo a chiudersi ulteriormente.

L’amore unidirezionale

Time to Love è anche un film di metafore visive. Halil porta sempre con sé il quadro di Meral, come se l’immagine fosse diventata una parte inscindibile del suo essere. È un amore che non necessita di essere ricambiato poiché già completo in sé stesso.

“Come posso condividere qualcosa che non le appartiene? Il mio amore appartiene a me, è mio.”

Un amore che non cerca il possesso, ma si nutre della propria esistenza interiore. Questo perché l’amore può finire all’improvviso, senza preavviso, spesso senza un apparente motivo. L’amore idealizzato diventa dunque un limite invalicabile: Meral non è la donna del quadro, è un individuo, con una vita propria, che non può essere ingabbiata nello sguardo altrui.

Lo stile di Metin Erksan

Metin Erksan è una figura fondamentale nel cinema turco, conosciuto per la sua opera L’estate arida, che nel 1964 ha vinto l’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino.

“Dovreste far sì che due terzi del vostro film si adattino a ciò che il mercato chiede, mentre il terzo finale è vostro e potete farci quello che volete.”

Con Time to Love, sembra aver ribaltato questa formula, poiché il film non cede a compromessi, ma rimane sospeso in un’atmosfera onirica e struggente. L’amore platonico viene romanticizzato attraverso inquadrature e fotografia che ricordano quella di un quadro, divenendo la metafora trainante dell’opera. Difatti, le sue inquadrature statiche evocano uno stile pittorico piuttosto che cinematografico, attraverso un notevole simbolismo. Ricorrente anche attraverso l’utilizzo della luce, che accentua la dimensione emotiva, grazie alle rigorose composizioni del bianco e nero, che a loro volta amplificano il senso di irrealtà che pervade la trama.

MUBI e il suo progetto di restauro

Time to Love ci invita dunque a riflettere sulla natura dell’amore e su come le nostre proiezioni possano influenzare le relazioni personali. Attraverso la storia di Halil e Meral, ci ricorda che l’autentica connessione richiede il coraggio di oltrepassare le idealizzazioni e di confrontarsi con la realtà dell’altro, accettandone l’essenza al di là delle nostre fantasie.

Proprio per il suo valore simbolico e visivo, il film è stato scelto come primo progetto di restauro di MUBI, che ha definito Time to Love:

“Impregnata di un desiderio di autorealizzazione in mezzo alla solitudine moderna, questa meraviglia mercuriale evoca l’idealismo fatale del romanticismo interclassista.”

La piattaforma non si fermerà qui. Ha infatti manifestato il suo interesse a collaborare con organizzazioni come The Film Foundation, al fine di preservare il cinema d’autore. Un altro film restaurato da MUBI è The Fall di Tarsem Singh, in 4K, famoso per il suo uso innovativo degli effetti speciali.

 

 

Time to Love

  • Anno: 1965
  • Durata: 86 min
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Turchia
  • Regia: Metin Erksan