“Felice, ma anche triste e malinconica”
È così che Edoardo Scarpetta definisce la nuova serie Netflix: Storia della mia Famiglia, trovandosi nelle vesti del protagonista, Fausto. Un personaggio che prima di morire vuole donare ai figli Libero ed Ercole una famiglia in grado di esistere anche in sua assenza. Non perfetta, neppure tradizionale, bensì vera. Una famiglia composta da sua madre Lucia (Vanessa Scalera), suo fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo), dal suo migliore amico Demetrio (Antonio Gargiulo) e dalla sua cara amica Maria (Cristiana Dell’Anna). Presenti alla conferenza stampa del 17 febbraio, il cast eccetto Cristiana Dell’Anna, hanno raccontato il dietro le quinte insieme al regista Claudio Cupellini ed al creatore Filippo Gravino. Una serie che vedrà il suo esordio Netflix il 19 febbraio.
Il nucleo dell’idea: il coraggio di perdonare
Filippo Gravino, ideatore della serie Storia della mia Famiglia, spiega che l’idea della serie nasce dalla voglia di raccontare la famiglia senza schemi rigidi, ma nella sua autenticità. La famiglia non è solo un legame di sangue, ma una scelta. Un equilibrio instabile tra perdono e condanna.
“Bisogna abbracciare il cambiamento”
Aggiunge Massimiliano Caiazzo, che interpreta Valerio, il fratello di Fausto. Una visione che diventa il fulcro della narrazione stessa, sceneggiata da Gravino stesso e da Elisa Dondi. Il tema, inoltre, riguarda anche la speranza ed il futuro, una prospettiva di rinascita e cambiamento in ciascuno dei personaggi, che devono fare i conti con il proprio passato e con loro stessi. Una famiglia che Gravino stesso ha chiamato “tribù”, uno spazio dove il coraggio di perdonare i difetti degli altri porta ad una nuova connessione. Il creatore della serie ha dichiarato di essersi ispirato a Michela Murgia nella rappresentazione dei concetti più essenziali.
Essere umani: il diritto di fallire
“Io non ero adatta a fare la mamma”
Confessa Lucia, interpretata da Vanessa Scalera, immedesimandosi nel suo personaggio. Un’affermazione che ribalta il mito della madre perfetta, aprendo una riflessione sulla genitorialità come costruzione e non solo come mero istinto. Un personaggio che ha tentato di parlare prima a se stessa e poi successivamente ai suoi figli, sfatando il mito della mamma, Maria, la madre meridionale che vive per la sua famiglia. Lucia non cerca di essere una madre perfetta, ma semplicemente una madre umana, con i suoi errori e le sue fragilità.
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Storia Della Mia Famiglia. (L to R) Cristiana Dell’Anna as Maria, Massimiliano Caiazzo as Valerio, Vanessa Scalera as Lucia, Antonio Gargiulo as Demetrio in episode 106 of Storia Della Mia Famiglia. Cr. Claudia Sicuranza/Netflix © 2025
“Una madre non deve essere né infallibile né tantomeno un supereroe”
Afferma Massimiliano Caiazzo, sottolineando la necessità di accettare la fragilità come parte integrante dell’essere umano. Bisogna dunque conoscersi fragili, provare a trovare il proprio luogo. Valerio, ammaliato dal fascino inarrivabile di Fausto, è un personaggio che incarna il peso della giovane età, in difficoltà nel comunicare i propri sentimenti, senza una meta precisa.
Famiglia: vincolo o scelta?
“La famiglia che raccontiamo è l’essenza della famiglia oggi”
Sostiene Antonio Gargiulo, che interpreta Demetrio, raccontando il suo periodo a Milano. Un luogo in cui ha trovato una vera famiglia non di sangue, ma unita dalla semplice scelta di voler stare assieme. Il lutto di Fausto ha portato il personaggio di Demetrio a una nuova rinascita in quanto individuo, lasciandogli un compito nella sua vita, uno scopo. Trasformando il dolore in una vera e propria resurrezione.
“La famiglia è solo un’aspettativa”
Riflette Massimiliano Caiazzo, una scelta che va oltre il legame biologico, uno spazio in cui si ha qualcuno con cui condividere la propria giornata. Fausto impone responsabilità inattese, ma offre anche l’opportunità di riscoprirsi in un ruolo del tutto nuovo, in un nuovo posto sicuro, rendendo Storia della mia Famiglia, uno spazio di condivisione e di amore.
Un set di emozioni sospese
Il regista Claudio Cupellini definisce il suo set come quello in 8 e mezzo di Federico Fellini.
“Un’altalena di sentimenti che non è mai noiosa”
Una situazione simile a una storia corale, con così tanti interpreti, proprio come in 8 e mezzo, dove possiamo vedere una sorpresa continua nel gestire la sensibilità e le emozioni diverse di ciascun personaggio. Ogni soggetto oscillava tra lo shock e la rabbia, fra la scelta di rialzarsi e di lasciarsi andare al dolore. Una valanga di sentimenti che rappresentano Storia della mia famiglia attraverso risate e commozione. Sicuramente un vantaggio, sostiene Cupellini, in quanto rappresentano sentimenti universali, ritrovati in modo diverso in ciascuno dei personaggi.
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Storia Della Mia Famiglia. (L to R) Jua Leo Migliore as Libero, Antonio Gargiulo as Demetrio in episode 10 of Storia Della Mia Famiglia. Cr. Claudia Sicuranza/Netflix © 2025
“C’è stata una grandissima libertà di improvvisare”
Ricorda Antonio Gargiulo, che si dice fortunato ad aver lavorato con Cupellini e Gravino e soprattutto con tutta la famiglia artistica. Difatti, il regista è stato considerato dal cast molto elastico e generoso nell’interpretazione. Gli attori venivano ascoltati e spesso proponevano e modulavano i propri dialoghi. Lo stesso vale anche per Gravino, che ha testimoniato di aver avuto la possibilità di essere sul set cinematografico molteplici volte.
Storia della mia famiglia è questo: attori che si donano, una scrittura senza paura, una storia che ci ricorda con crudele dolcezza che essere umani significa anche cadere.