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Berlinale

‘Maya, donne-moi un titre’. Il cinema per bambini di cui abbiamo bisogno

In anteprima internazionale alla 75° edizione della Berlinale.

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Divertente, poliedrico, narratore del fantastico, dell’utopico e della meraviglia, Michel Gondry (Eternal sunshine of the spotless mind, Il libro delle soluzioni) torna all’animazione in stop-motion con Maya, donne moi un titre.

Presentato in anteprima mondiale nella categoria Generation Kplus della 75° edizione della Berlinale.

Maya, dammi un titolo!

Maya e suo padre, Michel Gondry, vivono in due paesi diversi. Ogni sera il papà le chiede: ‘Maya, dammi un titolo’. La sua risposta serve come base per molte brevi animazioni in stop-motion in cui Maya è l’eroina. Il risultato è un viaggio poetico e divertente che invita a sognare e a ridere.

È stata una sala di grandi e bambini, piena, calorosa e divertita quella che ha accolto alla Berlinale il nuovo film di Michel Gondry. Regista affezionato al cinema artigianale e di sperimentazione, che sa lavorare con leggerezza, affetto ed ironia nelle aree plastiche dell’arte audiovisiva, torna al cinema d’animazione in stop-motion già parzialmente esplorato in Is the Man Who Is Tall Happy?.

Ma se il dialogo animato tra Chomsky e Gondry era direzionato a un pubblico adulto, ammaliato dall’ingegno tecnico e di contenuto del cinema del regista francese, questa volta l’audience d’elezione di Maya, donne-moi un titre è il mondo dell’infanzia:  bambini piccoli e grandi, coetanei della figlia Maya, protagonista del racconto e a cui il progetto è dolcemente dedicato.

Nel favolistico gioco interno padre-figlia la giovanissima Maya diventa di volta in volta sirena solitaria, ladra e poliziotta, salvatrice del mondo e produttrice di amache.

Si compone così un collage di favole della buona notte, racconti brevi o brevissimi il cui filo conduttore è la tecnica (l’animazione in stop-motion) e la protagonista ma che si sviluppano di volta in volta verso direzioni inaspettate, magiche, immaginifiche, a tratti pedagogiche ma sempre divertentissime.

Il meraviglioso mondo di Maya (in carta e forbici dalla punta arrotondata)

Maya, donne-moi un titre, per durata, spirito, modalità di narrazione e intenzioni è dichiaratamente un film per bambini ma, come capita per le migliori opere per l’infanzia, trattiene un divertimento che non ha età e che accoglie con amore qualsiasi spettatore.

È una narrazione lineare che sa essere leggera senza risultare futile, allegra senza cadere nel banale.

Gondry usa e inserisce nel meta-discorso cinematografico una stop-motion fatta interamente di sagome in carta, colla e colori. Una tecnica semplice e allo stesso tempo faticosissima nel suo farsi, ma che rende anche la costruzione stessa del film qualcosa di raggiungibile sia allo spettatore adulto che, soprattutto, nello sguardo dei bambini.

Nel vedere Maya, donne-moi un titre tutti possono sognare di diventare registi del proprio immaginario di favole e racconti. E forse il sogno non è poi così distante dalla realtà.

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  • Anno: 2025
  • Durata: 62'
  • Genere: Animazione
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Michel Gondry

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