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‘I Nostri Giorni’, esistenze come castelli di carta. Rinascere dopo essere crollati

Un cammino di redenzione sotto forma di cortometraggio. Ripartire e liberarsi da un passato difficile

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La ricerca della felicità a volte sembra non essere alla portata di tutti. Ci sono porte che si chiudono, corridoi apparentemente giusti che nascondono insidie. Anche quando si ritiene che il peggio possa essere passato, che quei demoni interiori ci abbiano abbandonati, il buio sopraggiunge e si riprende tutto.

Jacopo Marchini (Movi Production) con ‘I Nostri Giorni’ pittura un noir tra le mura di Roma, ci racconta di quanto sia difficile ripartire e di come sia invece facile crollare perdendo quello che hai costruito. “Che in fondo è tutto come il tetris, i successi svaniscono”, scrivevano i Pinguini Tattici Nucleari nel brano ‘79‘. Una metafora rappresentativa che accompagna con la mano il filo delle storie che intrecciano questo cortometraggio.

‘I Nostri Giorni’ è stato realizzato con il sostegno di MIC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. Un cast corale che si compone di nove persone: Daniela Poggi (Madre Avv. Stefano Curri), Stefano Gianino (Avv. Stefano Curri), Francesco Martino (Marco), Valentina Corti (Emma), Pietro De Silva (Commissario), Marta Cherni (Elena), Paolo Ricci (Pm), Claudia Guidi (Compagna Avv. Stefano Curri), Alessandro Garbin (Aggressore).

I Nostri Giorni, ripartire dalle fragilità

Marco ha un passato segnato dalla violenza, ma sta facendo di tutto per lasciarselo alle spalle. Il destino, però, sembra accanirsi contro di lui. Una notte, per un tragico errore, si ritrova coinvolto nell’omicidio della sua fidanzata incinta. L’evento lo costringe a riallacciare i rapporti con sua sorella, una tossicodipendente che non vede da anni.

Deciso a difendersi, Marco trova un alleato nell’avvocato Stefano Curri. Quella battaglia legale si rivelerà molto più di una semplice ricerca di giustizia: cambierà per sempre il destino di tutti e tre.

I Nostri Giorni

Vite che si intrecciano

Intrappolato in un incubo che sembra non avere via d’uscita, Marco si aggrappa disperatamente all’unico spiraglio di speranza: l’avvocato Stefano Curri. Ma la sua non è solo una battaglia legale, è un viaggio interiore tortuoso, fatto di rimpianti, colpe e il disperato bisogno di redenzione. La ricerca della verità diventa per lui l’unico modo per dare un senso al dolore, per trovare una strada che lo riporti alla vita.

“I Nostri Giorni” non è il classico dramma giudiziario. È qualcosa di più profondo, più viscerale. È il ritratto di un’anima alla deriva che lotta per non sprofondare definitivamente. Marco non è un eroe, né una vittima perfetta: è umano, imperfetto, fragile. E questa sua fragilità diventa lo specchio di una società che spesso non lascia scampo, che inchioda le persone ai propri errori, negando loro una seconda possibilità.

Ma non è solo Marco a essere costretto a fare i conti con se stesso. Il percorso di redenzione tocca anche chi gli sta intorno. L’avvocato Stefano Curri, con il suo senso di giustizia e la sua determinazione, diventa una guida, ma anche lui, in fondo, è in cerca di una sua verità. E poi ci sono gli altri personaggi, che si muovono come tasselli di un puzzle più grande, incastrati in una realtà che sembra sempre più soffocante.

“Lottare in prima persona, non da spettatore”

Il futuro come chiave per riemergere

La regia cupa e insistente condensa nei minuti a disposizione le tracce più significative che si vuole mettere in rilievo. E’ una continua ricerca verso l’interiorità umana. Un tentativo di delineare la realtà e la società a cui apparteniamo, lanciando un segnale di flebile positività e rilancio verso il futuro. C’è la voglia di continuare a credere ma soprattutto a sperare. Trasformare le sbarre della prigione in ali con cui poter volare e ripartire. Rabbia e rassegnazione fanno da contorno in un una narrazione coinvolgente a ritmo serrato capace di miscelare dramma e poliziesco.

Cerchi di immedesimarti con i vari personaggi, vorresti aiutarli, poterci parlare, ma la sensazione a cui puoi appoggiarti è solo quella di una triste accettazione. Non ci sono vinti o sconfitti da individuare, ognuno ha le proprie difficoltà e fragilità con cui convivere. Si può percepire come la riflessione si estenda a una visione più vasta, i singoli protagonisti sono rappresentazioni di ciò che il mondo attuale nasconde.

Non c’è spazio necessario per scappare, non ci sono luoghi lontani in cui nascondersi. La scelta non è quella di cancellare il dolore, ma di imparare a conviverci, di far sì che possa diventare un nostro punto di forza.

“Non arrendersi, costruirsi un futuro sulle ceneri di un sogno infranto”

I Nostri Giorni

Ambientazione e lati tecnici

Ogni inquadratura è realizzata con armonia, si denota un lavoro minuzioso volto a stabilire un’emozione con lo spettatore attraverso l’immagine. Si vuole infatti rivelare le emozioni dei personaggi non attraverso i dialoghi, che possono essere delle scorciatoie, ma con le azioni stesse. Le scene sono costruite come un pezzo di un puzzle, arrivando alla fine tutti i pezzi sono incastrati correttamente e riesci a comprendere l’intero svolgimento.

Da evidenziare il lavoro tecnico realizzato attraverso l’uso del VFX, una tecnica raffinata che è stata fondamentale per un contributo creativo, trasformando idee concettuali complesse in realtà visive e sonore. In totale sono stati 40 gli interventi di VFX che hanno arricchito la narrazione e potenziato l’impatto visivo delle scene, rendendole ancora più potenti e coinvolgenti.

La colonna sonora riveste un ruolo essenziale nel cortometraggio, accompagnando e valorizzando ogni momento chiave della narrazione. I brani, ispirati a sonorità cupe ed evocative sulla scia delle composizioni di Nine Inch Nails, Trent Reznor e Thomas Newman, non si limitano a fare da sfondo, ma riescono a cogliere la vera essenza della storia, intrecciandosi armoniosamente con le immagini per intensificare l’impatto emotivo. Il risultato è un’esperienza coinvolgente e suggestiva, in cui la perfetta fusione tra elementi sonori e visivi rappresenta uno degli aspetti più distintivi dell’opera.

I Nostri Giorni

  • Anno: 2024
  • Genere: Drammatico, thriller
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Jacopo Marchini

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