Presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia e in sala dal 6 febbraio , il nuovo film di Giulia Louise Steigerwalt ci trasporta direttamente nella dimensione edulcorata e colorata di Diva Futura, la prima agenzia in Italia diventata punto di riferimento per attrici e attori destinati al porno.
Nel cast Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan e Lidija Kordic. Il film è critto e diretto da Giulia Louise Steigerwalt e prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia.
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La rivoluzione di Diva Futura
Roma, fine anni Settanta e inizio anni Ottanta. Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) e Ilona Staller (L. Kordic), forse più nota al grande pubblico come Cicciolina, decidono, insieme, di fondare l’agenzia Diva Futura. Daipoco, Schicchi e le sue dive trasformano la cultura di massa, ribaltando tabù e sdoganando l’utopia dell’amore libero. Inventano una nuova forma di intrattenimento: il porno.
Sotto la guida di Schicchi, semplici ragazze diventano delle vere e proprie star, tanto che è proprio in questo contesto che nasce e che Riccardo pensa al termine pornostar, segnando l’inizio di una nuova era, una vera e propria liberazione sessuale, figlia della cultura hippie dei decenni precedenti.
Le vite e le storie di Cicciolina, Moana Pozzi (D. Capezza), Eva Henger (T. Litvan) e di Schicchi stesso, vengono raccontate attraverso gli occhi della storica segretaria di Diva Futura, Debora Attanasio (Barbara Ronchi) che, inizialmente estranea, si trova avvolta e coinvolta in questa grande “famiglia” che diventa poi l’agenzia di Schicchi, assistendo alla rivoluzione culturale, forse tra le più significative delle storia d’Italia.
L’altra faccia del porno
Diva Futura vuole spingersi oltre la dimensione pornografica che per decenni ha rappresentato. Ispirato al libro di Debora Attanasio, il lavoro della regista mira a raccontare l’autenticità e la sincerità alle spalle di Diva Futura e dei suoi protagonisti.
Dopo un lungo lavoro di ricerca, studio e analisi dei personaggi, ciò che emerge dal grande schermo è l’altra faccia del porno. Steigerwalt racconta, infatti, un mondo libero, rispettoso, amorale ma mai immorale (per citare direttamente le parole di Schicchi stesso). Un mondo felice, guidato dalla propensione verso la bellezza di Schicchi che, attratto da figure sì belle, ma inconsuete, le eleva al massimo delle loro potenzialità.
Diva Futura porta lo spettatore dietro le quinte di quello che è stato e che, in qualche modo, è attualmente il porno. Con una timeline a tratti caotica, la storia della più famosa famiglia pornografica d’Italia fa rivivere o scoprire l’impatto culturale e sociale dell’agenzia di Schicchi.
Per rendere più credibile e concreto l’impatto collettivo di Eva, Moana e Cicciolina, sono state ricreate, attraverso l’aiuto dell’IA, le immagini di alcuni programmi Rai dell’epoca in cui troviamo Moana Pozzi al fianco di Pippo Baudo o Enzo Biagi, dimostrando così che l’Italia era pronta alla disinibizione del sesso. Schicchi, con la sua visione anticonformista della bellezza e dell’erotismo, dà voce ai desideri di milioni di italiani.
É vero, Schicchi porta il porno e il sesso libero nei cinema e nelle vite degli italiani, ma insieme veicola la sua personale concezione del porno, del sesso e soprattutto della donna, fatta di stima e stupore. Soffre, invece, quando si rende conto che il porno sta cambiando, quando si avvia verso la sua degradazione diventando sempre più simile a quello che conosciamo noi oggi.
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Riccardo e Debora
Se da un lato la cronistoria è un po’ confusa, caratterizzata da salti temporali poco comprensibili, dall’altro incontriamo personaggi profondi e definiti. Il punto di forza di questo film e della sua storia sono proprio i suoi protagonisti.
A partire dall’interpretazione di Pietro Castellitto che veste i panni di Riccardo Schicchi, capace di riprodurre il suo modo di muoversi, di camminare, di parlare, di pensare e vedere questo mondo in modo naturale, riprendendo quell’ironia e quella leggerezza che era caratteristica di Schicchi. C’era il rischio di cadere in un’interpretazione caricaturale, ma no, non è successo e Castellitto mantiene nello sguardo, dall’inizio alla fine, un mix tra stupore e malinconia, regalando una performance convincente e credibile.
Debora Attanasio, ovvero Barbara Ronchi, è la voce narrante; suo il punto di vista della storia. Un personaggio che cresce e cambia, che abbandona i pregiudizi verso un mondo a lei sconosciuto lasciandosi travolgere dalla sua vitalità.
Le Dive (future)
Il lavoro forse più stimolante è stato fatto sulle tre pornodive: Eva, Ilona e Moana. Lo scopo era quello di scardinarle dal loro ruolo di porno attrici, facendo emergere la loro essenza di donne e persone prima che pornostar. E in questo il film riesce benissimo. La regista mette in primo piano le idee, gli interessi, le battaglie e gli obiettivi di queste tre donne. Inscena la loro voglia di emanciparsi dal ruolo di pornostar, diventato quasi come una gabbia.
Di Moana vediamo la voglia di essere presa sul serio per le sue idee politiche e intellettuali. Denise Capezza, ricrea il ritratto, poco incisivo ma comunque efficace, di una donna eterea e irraggiungibile, ma profondamente insoddisfatta, stanca di essere sminuita e unicamente ridotta al ruolo di pornodiva.
Cicciolina lotta per il suo ruolo di madre, cercando in tutti i modi di evitare che la sua professione influenzi le sue capacità di amare e prendersi cura di suo figlio.
Infine, Eva, compagna di vita di Schicchi, durante e dopo il loro matrimonio. L’interpretazione di Tesa Litvan fa emergere l’empatia e l’affetto che fin da subito lega Eva e Riccardo. Forse, più delle colleghe, la sua emancipazione risulta ancora più complessa, essendo lei etichettata non solo come pornodiva ma anche come moglie di Schicchi. La Steigerwalt evidenzia la sua forza e determinazione nell’affermarsi come Eva Henger, prima, e come tutto il resto, dopo. La volontà di provare ad essere altro e di non voler essere più etichettata come pornoattrice.
Non permettere mai che le parole degli altri ti definiscano
Diva Futura inquadra l’alba e il tramonto del porno, esaltandone il suo periodo d’oro e la visione, quasi elitaria, del sesso e della donna che Schicchi ha diffuso con il suo progetto. La decadenza del porno inizia proprio quando stima e ammirazione nei confronti delle donne iniziano a mancare. Schicchi ha trasmesso la sua integrità e il suo rispetto, ha visto il suo sogno realizzarsi, ma poi ha anche assistito alla sua disgregazione.