fbpx
Connect with us

FESTIVAL DI CINEMA

Venezia 70: “Night Moves” di Kelly Reichardt, estremismi buoni ed estremismi cattivi (In Concorso)

L’opera di Kelly Reichardt in principio è una dinamica e strutturata indagine, un po’ politica un po’ sociale, sul tema dell’attivismo ecologista; a seguire, collassa nel tentativo di risoluzione thriller, che purtroppo si esaurisce un po’ goffamente

Pubblicato

il

 

Anno: 2013

Durata: 112′

Genere: Drammatico

Nazionalità: USA

Regia: Kelly Reichardt

 

La terza giornata di kermesse veneziana ha richiamato sul palcoscenico della sezione In Concorso due prodotti di critica antropologica attuale sulla società americana. Si tratta di Joe di David Gordon Green e Night Moves di Kelly Reichardt. Se poi a questi aggiungiamo il contributo di Schrader, Fuori Concorso con il suo The Canyons, lo spaccato d’oltreoceano inusuale, da nuovi punti di vista, è completo.

L’opera di Kelly Reichardt è una storia con un’ascesa e un precipizio: in principio è una dinamica e strutturata indagine, un po’ politica un po’ sociale, sul tema dell’attivismo ecologista; a seguire, collassa nel tentativo di risoluzione thriller, che purtroppo si esaurisce un po’ goffamente. O meglio, si esaurisce in una tragedia dallo stampo un po’ retro, velatamente citazionista di Hitchcock, ma che per tempo e luogo non pare del tutto appropriata. Ciononostante, il film ci permette di osservare da vicino quell’interessante coscienza ecologista, talvolta estrema, che guida la vita dei tre protagonisti.

Dalle fattorie eco-sostenibili, in fuga dai ritmi borghesi e dal sistema consumista, Josh, Dena e Harmon hanno progettato un’azione plateale nel tentativo di svegliare le masse e sensibilizzarle alla questione dell’esaurimento delle risorse e dell’inquinamento. Il loro obiettivo è quello di far esplodere una diga idroelettrica, un mostro artificiale che ha modificato definitivamente i connotati della zona circostante. Non c’è in loro alcuna volontà di colpire la popolazione, ma qualcosa va storto; a quel punto, i tre si trovano a doversi confrontare con le proprie coscienze, che gridano dall’interno, ciascuna con una intensità differente.

Lo spunto più forte offerto da Night Moves, ovviamente, riguarda il limite della legittimità di certe azioni, volte al bene comune, ma che arrivano a superare il confine del legale, e a volte dell’umano. Altrettanto interessante è il percorso di analisi di quello che sta alle spalle delle motivazioni del gesto: dapprima inteso come una bomba per colpire i potenti e il sistema, ma poi rivisto come un fallimento o addirittura un boomerang pericoloso.

Dakota Fanning è Dena, Peter Sarsgaard è Harmon; nei panni di Josh invece, il Jesse Einsberg di The Social Network, qui ben più spento, introverso, quasi monoespressivo. Così pure la musica, che non arriva ad impressionare né per arrangiamento né per presenza, seppure le occasioni per esprimersi non manchino.

Night Moves è purtroppo un classico esempio di film a metà, che acchiappa per originalità di spunti, ma poi si abbandona nella ricerca forzata di una classicità risolutiva e narrativa, che stona con la modernità degli eventi.

Avvincente, ma poi vinto e trascinato a valle con le acque del fiume.

Rita Andreetti

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers

Commenta