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Gli italiani che sperano in un Oscar

Isabella Rossellini e non solo

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La 97esima edizione dei Premi Oscar, che si terrà il 2 marzo al Dolby Theatre, non vede film italiani in lizza, ma il cinema nostrano, comunque, può ancora sperare di conquistare l’ambita statuetta. Isabella Rossellini è candidata come Miglior Attrice non protagonista per la sua partecipazione in Conclave di Edward Berger, che conquista otto nomination, tra cui quella per i Miglior Costumi che premia il lavoro dell’oreficeria fiorentina Bottega Orafa Paolo Penko, coinvolta nella realizzazione di ben 530 gioielli tra croci cardinalizie, anelli e gemelli da polso.

Nel panorama cinematografico di quest’anno la scelta di candidare Conclave all’Oscar per i migliori costumi può sorprendere, perché tutti i protagonisti indossano divise ecclesiastiche. Tuttavia, gli abiti, compresi quelli dei cardinali, sono abiti moderni, creati a mano a Cinecittà con stoffe pesanti e colori scuri, pensati come un prodotto fashion. Anche l’abito di Isabella Rossellini, suor Agnes nel film, pur restando credibile per il personaggio, si ispira allo stile di icone come Balenciaga e Dolce&Gabbana. Tutto è studiato nel minimo dettaglio, compresi gli occhiali e i gioielli, creati da noi anche per le comparse”.

È quanto ha dichiarato Riccardo Penko, Maestro d’Arte Orafa, designer e scultore, che in Conclave ha stretto un’intensa collaborazione con la costumista Lisy Christl. Il risultato è stato eccellente, trovando un perfetto equilibrio tra costumi e gioielli, che diventano dei veri strumenti narrativi.

Ma non finisce qui. Il prossimo 2 marzo a sperare di conquistare un Oscar ci saranno anche altri due italiani.

Andrea Gavazzi, direttore della fotografia per il cortometraggio A Lien di Sam e David Cutler-Kreutz Il corto racconta il dramma di un appuntamento con l’ufficio immigrazione statunitense finito male per una coppia mista, lei americana e lui di origini latine in attesa di ottenere la Green Card.

Ha collaborato a un film candidato nella sezione Live action shorts anche Fabrizio Mancinelli, abruzzese residente a Los Angeles, autore delle musiche di Anuja, un corto che porta sul grande schermo il dramma dei bambini lavoratori in India, narrato attraverso gli occhi dolci e delicati della giovanissima protagonista.

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