Scritto e diretto da Antonio Pisu, arriva al cinema dal 13 Febbraio 2025 Tornando a Est, sequel del pluripremiato film “Est dittatura last minute“.
Il regista torna a dirigere l’incredibile trio di protagonisti formato da Lodo Guenzi (Rice), Matteo Gatta (Pago) e Jacopo Costantini (Bibi).
Al cast si aggiungono una serie di personaggi secondari, interpretati da: Cesare Bocci, amatissimo dal pubblico, Zachary Baharov e Nikolay Urumov, conosciuti a livello internazionale, e Alexandra Vale, al suo esordio sul grande schermo.
Da ricordare, la partecipazione dei soci fondatori Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, autori e protagonisti della storia originale da cui sono tratti i due capitoli del film.
In questa seconda parte, i tre protagonisti si troveranno coinvolti, loro malgrado, in un intrigo che tocca da vicino la nuova “ragazza” di Bibi. Costretti ad affrontare problemi ben più grandi di loro, scopriranno di avere a che fare con loschi malavitosi italiani, una gang pericolosa di Sofia e l’attenzione dei servizi segreti che li sorvegliano.
Tornando a Est si presenta ancora una volta come un film pieno di momenti d’ilarità, nostalgia e imprevisti esplosivi.
Il contesto sociale: un film dal sapore internazionale
E’ il 1991, e due anni dopo il viaggio in Romania e il crollo del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi sono tornati alla loro vita tranquilla e monotona di periferia, ignari di essere già pronti per un nuovo capitolo della loro avventura.
Questa volta la loro storia vede protagonista la Bulgaria (in particolare Sofia), un paese che sta cercando di uscire dalla lunga dittatura comunista e sta affrontando una difficile transizione verso la democrazia e l’economia di mercato.
In Italia la situazione economica è ben diversa: la qualità della vita è elevata, e il contesto democratico è consolidato, seppur con qualche fase di assestamento.
Con queste premesse ha inizio Tornando a Est.
Il film ci mostra le differenze culturali ed economiche tra i due paesi, nello stesso periodo storico. Le vicende ci trascinano nelle problematiche, spesso invisibili, di chi vive ai margini della società, raccontandoci di un ambiente crudo che non risparmia nessuno e che arriva a compromettere il sogno del domani.
Pisu affronta con sensibilità anche il tema della precarietà che caratterizza i giovani esplorando quel confine sottile tra la fuga dall’età adulta e il processo inevitabile di maturazione. Un percorso che i personaggi compiono, sia a livello fisico che emotivo.
L’innocenza dei ragazzi, sospesi in un’ illusoria realtà italiana fatta di promesse e speranze mai mantenute, entra in collisione con un contesto ben più spietato, che non ha tempo per sperare, ma ha la necessità di sopravvivere.
Un’avventura che li costringerà a mettersi in gioco ed intraprendere un viaggio dal sapore internazionale e che ha tutte le carte in regola per diventare straordinario.
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Quando la speranza supera i confini
Il roadmovie conserva un’atmosfera familiare, forse proprio grazie alla scelta di continuare a raccontare la storia attraverso gli occhi di tre ragazzi sconclusionati, ma, soprattutto, tre amici alla ricerca di qualcosa che possa restituirgli un senso d’appartenenza. Una narrazione che sottolinea e ci invita a mantenere viva la curiosità e l’apertura nei confronti del mondo.
Pisu costruisce due ambienti apparentemente opposti, ma sorprendentemente simili nel desiderio di ricerca, libertà individuale e paura del futuro.
Ogni personaggio si illude nel raccontarsi una storia, che diventa veicolo di speranza e fuga, ma si scontra presto con una realtà ben più lontana dalle loro visioni.
Bibi sogna l’amore di Yuliya tanto da considerarla come la sua ragazza, ma i fatti mostrano qualcosa di diverso. Rice cerca di evadere dalla sua vita condividendo nuove esperienze con i suoi amici, ma si imbatte in un viaggio più tormentato del previsto. Pago è confuso, non sa cosa vuole, ma spera di aprire un giorno un cinema tutto suo e trovare così la felicità. Yuliya, invece, sogna di riabbracciare una persona a lei molto cara, ma si scontra con una situazione sempre più complessa che la metterà in pericolo di vita.
Per questo, da Cesena a Sofia traspare una malinconia e una dolcezza, che accomuna i desideri di tutti i personaggi, semplicemente umani.
Tornando a Est: Una Commedia Originale
Il film è una commedia con un fondo storico, ben ricostruito e ricco di sfumature. Un intreccio che mescola la commedia,il dramma lo spionaggio e il road movie ad un tocco nostalgico che pervade l’intera narrazione.
La commistione di generi è il cuore pulsante del racconto: la parte comica si intreccia a quella drammatica, creando un equilibrio delicato, in cui anche nei momenti peggiori si riesce a spezzare la tensione con un sorriso.
L’umorismo qui non è quello della commedia mainstream, ma una comicità più sottilenche subentra specialmente nei momenti di disperazione, regalandoci un’esperienza tragi-comica.
Il pubblico è così libero di lasciarsi travolgere da un turbinio di emozioni contrastanti.