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Sudestival

Con ‘Lirica Ucraina’, Mannocchi testimonia gli orrori delle guerre

Con una narrazione, volutamente tenuta al guinzaglio, la regista romana narra storie di umana sofferenza

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Spezza il cuore il documentario Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi presentato al Sudfestival 2025 di cui siamo Media partners.

La regista, già corrispondente di guerra in Libia, Iraq e in Libano, gira per le strade di Bucha, in Ucraina, e mostra gli orrori dell’ennesima, assurda e feroce guerra dei giorni nostri.

Il doc si apre con un bambino che si aggira tra le macerie di palazzi distrutti dalle bombe e la nostra memoria non può non riandare a Europa 51 di Roberto Rossellini.

Mannocchi intervista uomini e donne che, con dignità, raccontano le dolorose esperienze di cui sono stati vittime; chi ha perso una nipotina, chi l’intera famiglia, chi ha assistito impotente alla morte di concittadini freddati dai cecchini russi. Con amarezza, un anziano rievoca un vecchio detto russo:

“Se i fucili sono appesi al muro, prima o poi sparano.”

In questo doc “necessario”, la regista non punta a rigare le guance dello spettatore e, con la mdp, riprende anche i corpi esanimi di chi è in strada, in attesa di una degna sepoltura.

Immagini queste che, seppure appartengano al reale, paradossalmente, rischiano di non disturbare lo sguardo di chi è in sala perché, in qualche modo la mdp, filmandole, le relega al mondo della fiction.

Un doc che ripropone una riflessione sulla verginità dello sguardo

In Lisbon story, il grande Wim Wenders ricorda che ormai, tutte le immagini sono state già viste e, il co-protagonista, il regista Friederich Munro, va disperatamente alla ricerca della “verginità dello sguardo”. Quante immagini come quelle mostrate dalla Mannocchi sono passate “indisturbate” in tv, tra le pubblicità di un detersivo e la notizia di un nuovo scandalo politico?

Riflessioni a parte sulla società nella quale viviamo, irrimediabilmente invasa dal flusso ininterrotto delle immagini, merito alla regista, novella Martha Gellhorn, (una delle mogli di Hemingway, temeraria corrispondente di guerra), che sottolinea, ancora una volta, come dietro la Storia, con la S maiuscola, ci sono le storie (con la s minuscola) dolorose e toccanti di chi ha vissuto un dramma, come quello della guerra, che sconvolge, irrimediabilmente, e per sempre, le loro esistenze.

Prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango

Lirica Ucraina

  • Anno: 2021
  • Durata: 84'
  • Distribuzione: Fandango
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Francesca Mannocchi