High Potential: la serie tv crime di Disney+. Recensione

Negli ultimi anni le serie crime e true crime sono sbarcate sul piccolo schermo con una velocità sorprendente. Nel marasma di nuove pubblicazioni High Potential si distingue per un approccio innovativo che mescola investigazione, umorismo e una protagonista lontana dagli stereotipi del genere. L’adattamento americano della serie francese-belga HPI – Haut Potentiel Intellectuel porta su Disney+ una nuova interpretazione del format procedurale, capace di intrigare grazie alla sua formula fresca e dinamica.

Una detective improbabile

Protagonista della serie è Morgane Alvaro, interpretata da Kaitlin Olson (C’è sempre il sole a Philadelphia), una donna dal talento straordinario per la risoluzione di enigmi, ma con una vita privata decisamente fuori controllo. Madre single di tre figli e costantemente in difficoltà economiche, Morgane lavora come addetta alle pulizie in un commissariato di polizia, finché la sua incredibile capacità di intuizione non la porta a collaborare con gli investigatori. A fare da controparte più serio e professionale c’è l’ispettore Karadec (Daniel Sunjata), un uomo metodico e rigoroso, inizialmente restio a lavorare con una civile così imprevedibile. La loro relazione si sviluppa tra scambi di battute e un’affascinante tensione tra ordine e caos.

Un crime che punta sull’originalità

A differenza di molte altre serie crime che seguono un’impostazione cupa e drammatica, High Potential sceglie un approccio più leggero e ironico, ricordando titoli come The Mentalist o Castle. Morgane affronta le indagini con un metodo tutto suo, basato su intuizioni brillanti e un’energia quasi travolgente, creando situazioni che spesso sfociano nella commedia.

Gli episodi seguono il classico schema procedurale, con un caso da risolvere in ogni puntata, ma il vero punto di forza della serie è l’equilibrio tra mistero e comicità, un mix che la rende accessibile anche a chi non è un fan dei crime più tradizionali.

Remake riuscito o scommessa rischiosa?

L’adattamento americano cerca di catturare lo spirito della versione francese-belga, che ha avuto un enorme successo grazie alla sua protagonista carismatica Audrey Fleurot. Tuttavia, il rischio di perdere parte dell’originalità è concreto: la sfida per High Potential sarà riuscire a mantenere la propria identità senza limitarsi a essere una semplice copia. Kaitlin Olson offre un’interpretazione vivace e carismatica; ma riuscirà a reggere il confronto con l’originale?

Un aspetto che differenzia High Potential è la durata contenuta della prima stagione, composta da soli tre episodi da quaranta minuti ciascuno. Se da un lato questo consente alla narrazione di mantenere un ritmo serrato senza filler, dall’altro potrebbe lasciare gli spettatori con il desiderio di approfondire meglio i personaggi e le dinamiche. Resta da vedere se Disney+ deciderà di ampliare la serie con una seconda stagione più strutturata.

High Potential è un crime drama atipico, che riesce a fondere tensione investigativa e leggerezza in un mix accattivante. La protagonista, brillante e caotica, rappresenta il vero punto di forza della serie, rendendola un’opzione interessante per chi cerca un’alternativa più frizzante rispetto ai soliti crime cupi. Se riuscirà a consolidare il proprio stile e a discostarsi dalla versione francese, potrebbe diventare una delle novità più interessanti del catalogo Disney+.