Star del cinema italiano in auge, Tommaso Ragno è tornato al cinema con L’abbaglio, nuova opera di Roberto Andò. Per questa occasione, ripercorriamo quella che è la carriera di uno degli attori attualmente più interessanti del panorama cinematografico italiano.
Tommaso Ragno: il camaleonte del cinema italiano
Tommaso Ragno, una delle figure più versatili del panorama cinematografico italiano, è tornato sul grande schermo con L’abbaglio, film scritto e diretto da Roberto Andò, già autore di opere acclamate come Viva la libertà (2013) e La stranezza (2022).
La sua carriera, caratterizzata da un talento camaleontico e da un repertorio particolarmente vasto, lo ha consacrato come uno degli attori più completi della sua generazione.
Di Tommaso Ragno si sa poco o niente al di fuori del set. La sua scelta di mantenere la vita privata lontana dai riflettori è intenzionale e lo dice:
“Non parlo della mia vita privata”.
Preferendo così che siano i suoi ruoli a raccontare di lui.
Possiamo definire la sua riservatezza in controtendenza rispetto al mondo odierno dominato dai social. A questo proposito, la sua opinione sui social non manca:
“Per me è importante mantenere una certa distanza per preservare l’illusione su cui deve lavorare un attore. Cerco di condividere solo contenuti che abbiano valore. Poi secondo me questi social non dureranno a lungo, almeno non in questa forma.”
Ciò che sappiamo della sua sfera privata, da un’intervista del 2022, è che è padre di un figlio italo-tedesco, che vive a Berlino.
Riguardo alla paternità, si esprime così:
“Chi fa questo lavoro non vede spesso i figli. Averli impone di scegliere le cose in un altro modo.”
La formazione teatrale e gli esordi
Tommaso Ragno nasce il 23 Luglio 1967 a Vieste, in Puglia. Fin da giovane, manifesta un forte interesse per l’arte drammatica, che lo spinge a trasferirsi a Milano per frequentare la prestigiosa Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.
Il suo debutto teatrale avviene nel 1988 con La seconda generazione, diretto da Mario Martone, con il quale collabora nuovamente in Woyzeck (1989), accanto a Vittorio Mezzogiorno. Tra il 1989 e il 1991 partecipa al Progetto Euripide, un laboratorio teatrale diretto da Massimo Castri. Consolidando così la sua formazione e la passione per il palcoscenico.
Il debutto cinematografico e la carriera sul grande schermo
Il debutto cinematografico di Tommaso Ragno avviene nel 1997 con Tutti giù per terra, film che vede nel cast nomi illustri come Valerio Mastrandrea, Caterina Caselli, Carlo Monni e Benedetta Mazzini. Da allora, l’attore ha costruito una carriera di vero spessore, alternando con maestria ruoli in drammi d’autore, commedie brillanti e opere più sperimentali. Tra i suoi primi lavori cinematografici spicca la collaborazione con Emidio Greco in Il consiglio d’Egitto (2002), in cui recita insieme ad Antonio Catania, Ornella Giusto e Silvio Orlando.
Negli anni successivi, Ragno si distingue in film lodevoli come Anche libero va bene (2005), L’uomo privato (2007), Médéè Miracle (2007), con Isabelle Huppert. La passione (2010), Io e te (2012) di Bernardo Bertolucci, e La pazza gioia (2016) di Paolo Virzì.
Tra le sue interpretazioni più acclamate degli ultimi anni figurano i ruoli in Lazzaro felice (2018), diretto da Alice Rohrwacher; Il cattivo poeta (2020), dove interpreta Giancarlo Maroni, l’architetto dell’illustre poeta Gabriele D’Annunzio (impersonato da Sergio Castellitto). E opere più recenti come Tre piani (2021) di Nanni Moretti, Siccità (2022) di Paolo Virzì, dove interpreta Alfredo, un ex attore diventato influencer, che ha sviluppato una dipendenza dai social.
Nel 2022 è ancora diretto da Mario Martone nel film Nostalgia, ambientato nel Rione Sanità di Napoli. Per questo film, Ragno ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista interpretando il ruolo di Oreste, amico d’infanzia del protagonista, con cui ha condiviso un passato di bravate, ma che a differenza sua non ha saputo affrancarsi dal suo passato ed è sempre rimasto incastrato nel mondo della malavita. Oreste appare solo in poche scene, ma l’attore lo ha reso in maniera potente, tanto da meritare l’ambito premio. Per l’attore girare questo film è stata una sorta di “ritorno”, perché proprio sotto la direzione di Mario Martone era cominciata nel 1988 la sua carriera di attore.
Nel 2024, Ragno è presente nel film rivelazione della Mostra del Cinema di Venezia, vincitore del Gran premio della giuria, Vermiglio, scritto e diretto da Maura Delpero. Vermiglio è la storia di una famiglia che vive tra le montagne della Val di Sole, in Trentino, durante la Seconda Guerra Mondiale. In questa pellicola interpreta Cesare, capofamiglia e maestro del paese.
In un’intervista spiega il perché ha deciso di partecipare a questo “piccolo” film:
“Perchè quando ho letto la sceneggiatura ho capito subito che era un lavoro di grande valore: è raro trovare sceneggiature scritte così bene. C’è il dialetto, c’è una società e ci sono comportamenti che non conosciamo più. Il mio lavoro, come quello degli altri attori, era di intonarci a quella verità del film”.
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L’ultimo progetto cinematografico che lo vede protagonista è il film L’isola degli idealisti. Presentato al Festival del Cinema di Roma 2024 è tratto dal romanzo di Giorgio Scerbanenco e diretto da Elisabetta Sgarbi.
Il successo televisivo
Tommaso Ragno ha saputo conquistare anche il pubblico televisivo. Dopo una piccola parte nella miniserie Il maresciallo Rocca (2005), ha recitato in fiction come Doppio agguato (2003), Distretto di polizia (2011) e Il tredicesimo apostolo (2012).
Nel 2018 interpreta Michele Mainaghi nella serie 1992. Mentre in Il miracolo di Niccolò Ammaniti veste i panni del padre Marcello, un sacerdote in piena crisi di fede. Ruolo che gli vale il Premio Flaiano per la miglior interpretazione.
Un altro suo ruolo significativo da citare è quello del presidente Fedeli in Baby, serie targata Netflix, partita nel 2018 e conclusasi nel 2020 dopo tre stagioni. Serie ispirata allo scandalo delle “baby squillo” nel quartiere Parioli di Roma.
Nel 2020, Ragno partecipa per la prima volta a un progetto statunitense, ottenendo la parte di un gangster italiano, Donatello Fadda, nella quarta stagione dell’acclamata serie televisiva Fargo.
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Il teatro e la radio
Anche se ha conseguito molti successi in campo cinematografico e televisivo, per Tommaso Ragno l’esperienza teatrale rimane sempre la componente primaria del suo essere attore. Il luogo in cui, al meglio, riesce a esprimere se stesso.
“È un’esperienza spazio-temporale che non ha niente a che vedere con la visione televisiva priva di corpi in scena e di corpi in platea. Siamo esseri fatti per la vicinanza.”
Per l’attore, in sintesi, niente può sostituire il teatro:
“Il teatro è vivo, ogni sera è diverso. È un rischio, una vertigine.”
Nel 2022 Ragno partecipa alla trasposizione teatrale del romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega nel 2019, M. Il figlio del secolo (ora adattato per la tv nella nuova serie di Sky, diretta da Joe Wright). Qui l’attore impersona la coscienza di M, un uomo tormentato da una scalata al potere, della quale sente di non avere il totale controllo.
Il suo ultimo spettacolo teatrale risale al 2023, Una relazione per un’Accademia, racconto breve di Franz Kafka, pubblicato nel 1917. Una storia che invita a riflettere sul percorso evolutivo dell’individuo, sul confine tra umano e animale. Tommaso Ragno incarna la scimmia del testo, muovendo il proprio corpo con una combinazione di movenze di natura animalesca e umana. Rappresentando l’animo di un essere che cerca disperatamente di vivere, ma è segnato dalla prigionia e dal bisogno di cambiare sé stesso per ottenere un’accettazione che, essendo basata su una bugia, non sarà mai autentica.
In radio ha lavorato a numerosi progetti. Dal 2004 è la voce narrante in Il ritratto di Dorian Gray (2006), Camera con vista (2008), Dracula (2012), Frankenstein (2013), e altri classici della letteratura nel programma radiofonico “Ad alta voce” su Radio 3. Questi lavori mettono in luce la sua voce calda e avvolgente, capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore, creando una connessione profonda con esso.
Un esempio per i giovani
In conclusione, possiamo senza dubbio annoverare Tommaso Ragno tra i grandi interpreti del cinema italiano contemporaneo. Una stella che continua a brillare e a sorprenderci, grazie alla sua formidabile capacità di adattamento e ai suoi forti tratti istrionici. Un attore dall’indubbio talento, capace di distinguersi dalla massa. Un esempio per tutte le nuove generazioni di giovani artisti che desiderano perseguire le sue orme.
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