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Trieste Film Festival

‘The Shameless’: cupo e fiammeggiante dramma indiano

Al Trieste film festival

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The Shameless, ragazze indiane si baciano

In concorso al 36º Trieste Film Festival, The Shameless di Konstantin Bojanov giunge al rinomato Torino Film Festival (TFF) già con una prestigiosa dote. La protagonista Onasuya Sengupto ha vinto il premio per la Miglior interpretazione a Un certain regard al Festival di Cannes.

The Shameless, tradotto in La spudorata, è il terzo lungometraggio del bulgaro Bojanov, dopo ben sette anni di silenzio dall’ultimo. Un dramma d’amore tra due donne con sfumature torbide da Crime Story. Ambientato nella caotica, violenta e sporca Delhi, il film è un mirabile ritratto di una donna alla mercé di una società machista.

Ecco l’intervista al regista Bojanov

La trama di The Shameless

Renuka (interpretata da Anasuya Sengupta) è una prostituta del quartiere a luci rosse di Delhi. La vediamo in una situazione criminosa: ha un coltello in mano, e alle sue spalle giace quello che sembra essere un cadavere. Sin da subito lo spettatore comprende che Renuka è un personaggio e una donna risoluta, con i nervi d’acciaio. Con forza e impegno riesce alla fine a fuggire, riparandosi nel villaggio di Chhatarpur.

In questo villaggio ricomincia la sua professione, e qui si innamora anche di Devika (interpretata da Omara Shetty), una ragazza molto più giovane di lei. In lei Renuka vede l’innocenza, un nuovo inizio.  Scopre che la madre di Devika (interpretata da Auroshikha Dey), vuole però avviare anche lei alla prostituzione.

Un dramma femminile a forti tinte ambientato in una società maschilista

Grazie all’intervista, presente nell’introduzione, veniamo a sapere da Bojanov stesso che inizialmente questo lungometraggio doveva essere un documentario, incentrato però su quattro storie di prostituzione. Un cambio di messa in scena radicale, perché il regista ha usato una cifra stilistica che abbraccia l’iper realismo, con una fotografia, curata da Gabriel Lobos, che estremizza i toni dei colori e degli scuri.

Una scelta stilistica che ricorda tanto i crime di Michael Mann quanto gli strazianti melodrammi di Wong Kar-wai. Ma il concetto di documentario, “stralciato” fotograficamente, permane nell’indagine. The Shameless è il ritratto a tutto tondo di una figura femminile che giornalmente deve lottare per non soccombere in una società dominata da una mentalità maschilista. Radicata nella religione.

Attraverso la vicenda di Renuka, che scaturisce da un crimine, ecco che la sua fuga diviene un mezzo per indagare la comunità indiana, legata a vecchie tradizioni che prevaricano soprattutto le donne. Abuso rappresentato dal dissoluto politico Dinesh (Rohit Kokate), che evidenzia l’ipocrisia della società definita bene, e di come il potere, in quelle zone periferiche, ha diritto di vita e di morte sulla povera gente.

Lo sguardo esterno del bulgaro Bojanov, utile per avere la giusta distanza critica e analitica, affronta anche altre problematiche che permangono nell’odierna comunità indiana. Uno Stato babilonico che, va ricordato, ha oltre 1 miliardo e 400 persone, suddivise in ben 400 etnie. A ciò, si aggiungono inoltre sei religioni (tre legate alla storia antropologica dell’India, e tre entrate con l’emigrazione).

The Shameless si mette in rilievo il conflitto tra l’etnia indù e quella musulmana, che aiuta a comprendere come l’India sia un Paese pieno di conflitti interni. Le due protagoniste, che come obiettivo hanno  l’emancipazione da questa società irredimibile, si trovano al centro di questo caos.

Soprattutto la giovane Devika, agnello sacrificale del patriarcato indiano. La madre tuttavia la obbliga alla devadasi, pratica induista che obbliga le donne a “sposare” una dea, ovvero a prostituirsi, nonostante questa sia ormai considerata illegale.

La bellezza del melodramma creato da Bojanov, che per la terza volta realizza un’opera incentrata su eroine femminili inglobate in realtà complesse e guerresche, non sta soltanto in una scelta stilistica che fa risaltare la cupezza della storia e il fiammeggiante amore tra le due protagoniste, ma anche nella bravura delle medesime. Anasuya Sengupta, usualmente scenografa, ha meritatamente vinto il premio a Cannes. Prima attrice indiana a vincere alla Croisette. Ugualmente convincente e profonda è Omara Shetty, che rappresenta la “verginità” della storia.

The Shameless

  • Anno: 2024
  • Durata: 115 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: India
  • Regia: Konstantin Bojanov

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