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‘La zona d’interesse’: l’audiorecensione

Frederic Pascali ci racconta uno dei film più belli del 2024

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la zona di interesse

Scritto e diretto da Jonathan Glazer, La zona d’interesse è stato presentato al 76° festival di Cannes e distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures il 22 febbraio del 2024 . Il film è tratto dall’omonimo romanzo del 2014, scritto da Martin Amis. Acclamato dalla critica, si è aggiudicato due premi Oscar durante la cerimonia del 2024: miglior film internazionale e miglior sonoro

Il regista: Jonathan Glazer

Jonathan Glazer, sceneggiatore e regista britannico, lavora da anni a film, pubblicità e videoclip musicali. Il suo debutto al cinema risale al 2000, con la commedia gangsteristica Sexy Beast – l’ultimo colpo della bestia

Nel 2013, dopo la realizzazione di Under the Skin, con protagonista Scarlett Johansson, Glazer si imbatte nell’anteprima del romanzo di Amis in una rivista, ne rimane colpito e decide di trarne la sceneggiatura del suo prossimo film. 

Ha voluto raccontare l’olocausto con le consapevolezze del XXI secolo, focalizzandosi sulla tranquillità con la quale gli artefici di questa strage continuassero a vivere la propria quotidianità. 

Si è recato nei luoghi reali della storia, ha visto l’abitazione degli Höß e ha notato che fosse divisa dal campo di concentramento solo da un muro. Ha persino collaborato con il museo di Auschwitz, studiandone gli archivi, per raccontare meglio la storia del romanzo. 

Le riprese si sono svolte tra 2021 e 2022, in un modo molto particolare: gli attori erano soli sul set, ripresi da cineprese posizionate in vari angoli della casa e controllate da remoto da regista e direttore della fotografia. 

La zona d’interesse: La banalità del male

Durante la seconda guerra mondiale, la famiglia Höß, composta dal comandante di Auschwitz, sua moglie e i loro figli, vive una vita completamente distaccata dalla tragedia che avviene accanto alla loro casa. Dalle mura del loro giardino si sente e intravede il campo di concentramento, ma i protagonisti, completamente distaccati moralmente, sembrano continuare senza rimorsi la loro quotidianità. 

Le interpretazioni di Sandra Hüller e Christian Friedel sono impeccabili, la fotografia di Lukasz Żal è determinante, la pellicola lascia fortemente provati, fa pensare come non mai all’assurdità della malvagità umana, anche quando viene raccontata come in un documentario, con distacco e senza alcuna intenzione di essere morale.

La zona d’interesse: l’audiorecensione di Frederic Pascali

 



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