La fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di M – Il figlio del secolo, la nuova serie Sky Original diretta da Joe Wright su Sky e in streaming su NOW, in esclusiva, dal 10 gennaio. A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli. Leggi qui la nostra intervista a Joe Wright e Luca Marinelli!
“Per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”
M – Il figlio del secolo: dal libro alla serie
Dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini, la serie è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione internazionale è di Fremantle.
Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.
Sinossi dei primi due episodi
Il 23 Marzo 1919 Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.
Rimesso in libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie ai nuovi alleati entra in parlamento.
Il cast completo
Accanto a Marinelli nel cast Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi. Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, The Good Mothers, Favolacce) nei panni di Margherita Sarfatti. Benedetta Cimatti (Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) in quelli di Donna Rachele. Federico Majorana (Prisma, Favolacce, Padre Pio) interpreta Amerigo Dumini. Lorenzo Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è invece Italo Balbo. E ancora Federico Mainardi (Il ritorno di Casanova, Il mammone) che interpreta Albino Volpi. Maurizio Lombardi (The Young Pope, The New Pope, 1992, Ripley) nei panni di Emilio De Bono. Gianmarco Vettori (La Belva, Briganti, Padrenostro) in quelli di Dino Grandi. Gaetano Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta Giacomo Matteotti. Paolo Pierobon (Rapito, Esterno notte, Qui rido io, 1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio. Elena Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di Giacomo Matteotti. Gianluca Gobbi (Fabrizio De Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi. Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato (La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta Vittorio Emanuele III.