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‘M. Il figlio del secolo’: intervista a Joe Wright e Luca Marinelli

Nell’intervista di Nicola Roumeliotis il regista e il protagonista di ‘M. Il figlio del secolo’ ci raccontano i retroscena della serie

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M. Il figlio del secolo è una nuova miniserie italo-francese, disponibile dal 10 gennaio su Sky Atlantic. Scritta da Stefano Bises e Davide Serino, la serie si basa sull’omonimo romanzo di Antonio Scurati. A dirigere dietro la macchina da presa c’è l’inglese Joe Wright, mentre davanti, nei panni di Benito Mussolini, l’italiano Luca Marinelli.

Secondo Wright, l’estetica della serie richiama «L’uomo con la macchina da presa di Dziga VertovScarface e la cultura rave degli anni Novanta.»

M. Il figlio del secolo è stata presentata in anteprima il 5 settembre 2024 all’81ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Di cosa parla M. Il figlio del secolo?

«Sono stato molto attento a raccontare la verità senza essere didattico, ho cercato di capire senza simpatizzare, mantenendo una distanza critica…Mussolini era affascinante, ha sedotto una nazione e molte altre. Se non avessi mostrato quel fascino, la gente avrebbe potuto pensare che tutti gli italiani fossero idioti. Quell’equilibrio era la mia preoccupazione principale… A livello più personale è una serie sulla mascolinità tossica, che non è qualcosa di diverso da noi, ce l’abbiamo dentro di noi.»

23 marzo 1919. Benito Mussolini fonda il movimento politico dei Fasci italiani di combattimento, opponendosi alla formazione socialista che l’ha deluso, perché mai realmente pronta a fare la rivoluzione. Inizia così la sua ascesa al potere, con il culmine nel delitto Matteotti.

M. Il figlio del secolo racconta, quindi, l’avvento del fascismo. La serie si svolge tra il 1919, quando avviene la fondazione dei Fasci italiani, e il 1925, anno del celebre discorso in Parlamento del 3 gennaio. Si rievocano, dunque, l’ascesa del Duce, il suo complicato rapporto con Gabriele D’Annunzio, i socialisti, la Chiesa, i picchiatori in camicia nera, la moglie e l’amante Margherita Sarfatti, il suo braccio destro Cesare Rossi e il popolo italiano.

Chi sono Luca Marinelli e Joe Wright?

Luca Marinelli debutta su piccolo schermo nel 2005, con la serie Ricomincio da me. Nel 2010 ottiene il primo successo con La solitudine dei numeri primi, dove interpreta il protagonista maschile nel film di Saverio Costanzo. L’interpretazione in Lo chiamavano Jeeg Robot, invece, gli permette di conquistare un David di Donatello, un Nastro d’argento e un Ciak d’oro per il miglior attore non protagonista. Con il ruolo di Martin Eden all’interno dell’omonimo film di Pietro Marcello si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Venezia del 2019.

Joe Wright, invece, si distingue fin dagli esordi. Infatti, con il suo primo film Orgoglio e Pregiudizio vince un BAFTA per il miglior regista esordiente. Con Espiazione apre la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film ha ricevuto numerose candidature, vincendo un Oscar per la migliore colonna sonora e due BAFTA (per la migliore scenografia e per il miglior film). L’ora più buia, opera incentrata su Winston Churchill durante la Seconda guerra mondiale, viene candidata agli Oscar, vincendo per il miglior trucco e per il miglior attore protagonista grazie a Gary Oldman.

Lo stile di Wright si rifà a David Lean e David Lynch, ispirandosi anche a numerosi dipinti classici per le sue inquadrature.

M. Il figlio del secolo: l’intervista