“Che io mi ricordi ho sempre voluto fare il gangster. Per me fare il gangster è sempre stato meglio che fare il presidente degli Stati Uniti.”
Con questa citazione, tratta dal monologo iniziale di Quei bravi ragazzi, diretto da Martin Scorsese, iniziamo il nostro viaggio nel mondo del gangster movie. Da sempre uno dei generi più frequentati da grandi autori del cinema e uno dei più apprezzati dal pubblico. Approfondiremo la tipologia di pellicole in questione, cercando di capire anche quali titoli possano essere considerati i migliori di sempre. Andremo prima negli Stati Uniti, per poi passare a Europa e Asia.
Cenni storici
Nel 1927 esce nelle sale americane Le notti di Chicago, diretto da Josef Von Stenberg: il primo film nella storia ad avere un gangster come protagonista. Inizia così il cammino di questo genere, che negli anni ‘30 ottiene un grande successo negli Stati Uniti. In questo periodo escono pellicole come Piccolo Cesare, Nemico pubblico e Scarface. Sono tutti film di attualità che, durante gli anni del proibizionismo, prendono ispirazione da fatti e personaggi del tempo e raccontano l’ascesa al potere di questi criminali senza scrupoli, ma vengono molto criticati per la presunta glorificazione della violenza. In quegli anni il codice Hays pone i film americani sotto stretti controlli. É proibito raffigurare dei criminali in maniera positiva; per cui i produttori tentano di sfuggire alla censura vendendo questi film come cronaca di temi sociali. Inoltre, in questi primi film (la cosa resterà nel tempo) i protagonisti, sul finale, spesso muoiono. In questo modo i produttori possono dire di aver mostrato come il crimine non ripaga, sfuggendo alla censura. Nasce così il gangster movie.
Gangster movie americani
Negli anni a venire il genere gangster ci regala pellicole come I gangsters: film del 1956, diretto da Robert Siodmak, con protagonisti Ava Gardner e Burt Lancaster. Un noir avvincente ed enigmatico. Altra opera importante è diretta da un autore che sarà ricordato come uno dei più influenti nella storia del cinema: Stanley Kubrick. Prima di lavorare a capolavori come Arancia meccanica o Shining il grande regista inglese realizza Rapina a mano armata. Film fondamentale che ha ispirato molto cinema contemporaneo. Racconta di una banda che tenta una rapina ad un ippodromo. La storia avvincente viene raccontata passando attraverso diversi punti di vista e ispira grandi pellicole come Le Iene di Tarantino.
New Hollywood – la distruzione del self-made man americano
Sul finire degli anni ‘60, l’industria del cinema americano si rifonda, ripartendo da una nuova generazione di cineasti che fondano un cinema moderno e, in parte, di rottura col passato. I registi di quella che conosciamo come New Hollywood sembrano dare grande attenzione alla figura del gangster. Nel 1973 Martin Scorsese dirige Mean Streets, che in Italia esce con l’iconico sottotitolo Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. Il film da cui nasce l’immaginario cinematografico di Scorsese che, tra criminalità e religione, racconta i vizi e l’autodistruzione dell’uomo moderno. È il secondo film di Scorsese, che fa improvvisare i dialoghi agli attori, tra cui Robert de Niro alla prima apparizione in un film del regista di New York.
Sidney Lumet, nel 1975, dirige Quel pomeriggio di un giorno da cani, con protagonisti Al Pacino e John Cazale. La pellicola racconta di una rapina in banca da parte di due criminali ed è il film con cui Sidney Lumet distrugge la figura del protagonista maschio del cinema classico. Al Pacino e John Cazale tornano poi protagonisti nella saga de Il Padrino, diretta da Francis Ford Coppola tra il 1972 e il 1990. In particolare, i primi due film diventano dei cult intramontabili, citati ancora oggi molto spesso quando si parla dei più importanti film di sempre. Infine, il contributo di Brian de Palma al genere dei film di gangster è fondamentale, con pellicole come Scarface (1983), Gli intoccabili (1987), con cui riprende la narrazione classica che contrappone la figura negativa del mafioso ad una positiva e Carlito’s Way (1993).
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Il gangster nel cinema americano contemporaneo
Gli autori della New Hollywood usano il genere gangster per criticare la società contemporanea in cui bene e male si mescolano tra loro, in cui la moralità non sta sempre dalla parte della giustizia e in cui il potere agisce quasi sempre usando la violenza. Il gangster movie contemporaneo, frequentato sempre da autori della new Hollywood, raccoglie il testimone dei film degli anni ‘70 e ‘80, raccontando i traumi della società di oggi in maniera simile ai traumi del Vietnam e della società dei consumi del periodo di cui si è parlato prima. American Ganster (2007, Ridley Scott) è un’opera fondamentale in cui ritroviamo l’immaginario del Vietnam e la dialettica mafioso-poliziotto. Il film merita attenzione anche solo per l’iconica interpretazione di Denzel Washington. Tornando a Scorsese, citiamo Gangs of New York (2005) e The Departed (2007). In particolare il secondo riporta chiari riferimenti all’attentato alle torri gemelle di pochi anni prima e rilegge i traumi della società in chiave contemporanea, in un’America in cui il self-made man oggi non può più esistere per Scorsese. Infine, citiamo Gangster squad (2013, Rubén Fleischer) in cui il gangster movie diventa film d’intrattenimento, con chiari riferimenti postmoderni a grandi opere del genere: Gli intoccabili su tutti. Anche in questo film viene organizzata una squadra speciale di poliziotti per fermare il boss della città.
Il cinema europeo: Italia e Francia
Rispetto all’America, probabilmente il gangster movie arriva più tardi negli altri paesi. In Italia però possiamo vantare titoli come C’era una volta in America (1984, Sergio Leone) o Il traditore (2019, Marco Bellocchio). Il primo è un film di culto che non ha bisogno di presentazioni e rientra senza dubbio tra i più grandi nella storia del genere. Il testamento cinematografico di Sergio Leone è un capolavoro del cinema ed è una storia di amicizia che riprende il cinema americano e il suo immaginario. Il film di Bellocchio invece è un’opera d’autore forte e ben realizzata, nel mare del cinema italiano che pare aver perso, negli ultimi anni, l’appeal che aveva nel ‘900 grazie alle firme dei grandi autori, tra cui lo stesso Bellocchio. Spostandoci in Francia, merita di essere segnalata la divertente commedia gangster di Romain Gavras, Il mondo è tuo (2018), con Vincent Cassel nel cast. Un esordio alla regia interessante per un regista che poi ha realizzato il grande Hood movie Athena.
Il cinema Asiatico: il caso del Giappone
In Giappone, troviamo un ampio panorama di film di gangster. Due tra i cineasti che hanno dato maggiore contributo al genere sono Takashi Miike e Takeshi Kitano. Il primo ha realizzato numerosi titoli a tema gangster. In particolare vale la pena citare la Trilogia della Black society, realizzata tra il 1995 e il 1999. I tre film che la compongono sono Shinjiku triad society (1995), Rainy dog (1997) e Ley Lines (1999). Tutti caratterizzati da una messa in scena esplicita e iperreale. Anche Kitano, appunto, dirige alcuni gangster movie. Sonatine (1993) è sicuramente il più noto: un’analisi della figura del criminale dal lato psicologico che ci racconta una latitanza piena di paura e sensi di colpa.
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Commedie gangster
È importante ricordare, infine, come il genere gangster si colori spesso con altri generi. Così si attenuano i toni di un tipo di film solitamente tanto critico, violento ed esplicito. In molti casi troviamo diverse commedie che usano la figura del gangster per costruire una narrazione di intrattenimento. In questo modo rovesciano la figura del classico criminale mascolino, parodizzandola. Pallottole su Broadway (Woody Allen, 1994) e Terapia e pallottole (Harold Ramis, 1999) sono due pellicole di questo tipo che consigliamo assolutamente.