L’onda lunga, il documentario di Francesco Ranieri Martinotti, accolto con entusiasmo a diversi festival, come il Torino Film Festival, all’ENS di Parigi e a UTOPIA di Bordeaux, sarà trasmesso su RAI Storia il prossimo 4 gennaio. Prodotto da Capetown s.r.l. Cinecittà Luce e RAI Cinema.
L’onda lunga: un passato che ispira col suo profumo di futuro
In quasi 70 anni di vita, quelle dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici – fondata nel 1952 da Zavattini, Amidei, Rossellini e numerosi altri – non sono state soltanto battaglie per le politiche sul cinema, ma anche per l’impegno civile e la cultura italiana. Va ricordata la presenza nelle sue file di personalità come De Sica, Pasolini, Damiani, Scola, Age, Scarpelli, Rosi, Cecchi d’Amico, i quali, prima di essere autori di cinema, erano grandi intellettuali. Attraverso le testimonianze dirette di alcuni di loro, con le interviste inedite a Lizzani, Gregoretti, Maselli, Montaldo, Bellocchio, Wertmuller, Gamba, Cavani (provenienti dai repertori dell’Istituto Luce e Aamod e dall’archivio dell’Anac), si ripercorrono le tappe di questa straordinaria storia della seconda metà del Novecento italiano.
La storia del cinema italiano e del secondo dopoguerra
Nella recensione pubblicata da Taxidrivers, a cura di Antonio Maiorino, si rammenta la prima immagine che appare in L’onda lunga. Una bandiera rossa che sventola sulla spiaggia in una giornata ventosa. Niente equivoci, ma il doppio senso è dietro l’angolo. Dopo poco, infatti, scorrono le immagini d’archivio di lotte sessantottine. Il discorso pugnace che fa da sottofondo è di Marco Bellocchio, l’autore de I pugni in tasca. Nel rivolgersi a una giovane platea in un recente incontro, le sue parole funzionano da incipit del documentario, incarnandone lo spirito impegnato:
“Gli artisti si coinvolgevano maggiormente con la politica, perché evidentemente il parlar di politica aveva ancora un senso profondo. Noi sentivamo che c’era qualcosa d’importante”.
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L’onda lunga racconta in parallelo la storia del cinema italiano e dell’Italia del secondo dopoguerra, offrendo una prospettiva originale: quella degli autori cinematografici e delle loro lotte per difendere l’autonomia creativa e la libertà di espressione. Queste battaglie, culturali, politiche e civili, hanno segnato profondamente la storia del nostro cinema.
Il progetto è stato realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo e con il Patrocinio di Roma Lazio Film Commission. La sceneggiatura è firmata dal regista insieme ad Alessandro Rossetti e Alessandro Trigona.