Avicii – I’m Tim, il documentario del 2024 diretto da Henrik Burman, offre un’esplorazione intima della vita di Tim Bergling, il DJ e produttore musicale svedese di fama mondiale sotto lo pseudonimo Avicii. Presentato in anteprima al Tribeca Festival il 9 giugno 2024, il film è ora disponibile per lo streaming su Netflix, offrendo al pubblico uno sguardo approfondito all’uomo dietro la musica.
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Il ragazzo di Stoccolma
Il documentario ripercorre il viaggio di Bergling dai suoi primi giorni a Stoccolma alla sua ascesa fulminea nella scena della musica dance elettronica, al culmine nella sua prematura scomparsa nel 2018. Utilizzando una miscela di filmati d’archivio, video personali e interviste con amici intimi, familiari e collaboratori, I’m Tim dipinge un ritratto completo di un artista la cui influenza sulla musica moderna rimane profonda.
Uno degli aspetti più avvincenti del film è l’uso della voce di Bergling come narratore. Questa scelta consente di entrare in contatto con le sue riflessioni personali, le aspirazioni e le lotte, offrendo un’autenticità coinvolgente e toccante. Ascoltare Bergling articolare i suoi pensieri fornisce una comprensione più profonda del suo processo creativo e delle pressioni che ha dovuto affrontare durante la sua carriera.

Il documentario presenta interviste con personaggi illustri dell’industria musicale, tra cui Chris Martin dei Coldplay, che ha collaborato con Avicii in A Sky Full of Stars, e Nile Rodgers, che ha lavorato con lui in diversi progetti. Queste intuizioni gettano luce sullo spirito collaborativo di Bergling e sulla sua instancabile ricerca di innovazione musicale. Come riflette Chris Martin:
“Lavorare con Tim è stata una rivelazione; il suo approccio alla musica era sia meticoloso che ispirato.”
Luci e ombre
I’m Tim affronta gli aspetti più oscuri della vita di Bergling. Si addentra nelle sue battaglie con la salute mentale, nelle incessanti richieste dei tour e nel conflitto interiore tra la sua persona pubblica e il suo privato. Il film rivela come le pressioni della fama e le aspettative dell’industria musicale abbiano avuto un impatto sul suo benessere, portandolo alla decisione di ritirarsi dalle esibizioni dal vivo nel 2016. In un momento di sincerità, Bergling confida:
“Ero costantemente sul punto di crollare.”
Una ricezione agrodolce
I critici hanno elogiato il documentario per il suo onesto ritratto della vita di Bergling. Next Best Picture lo descrive come “sia un bellissimo tributo a un artista sia uno sguardo vitale su quanto debilitanti possano essere le lotte silenziose con la salute mentale”. Tuttavia, alcune recensioni notano che, sebbene il film sia esaustivo, avrebbe potuto approfondire alcuni aspetti della vita personale di Bergling e le circostanze che hanno portato alla sua scomparsa. Rotten Tomatoes riflette un sentimento simile, affermando che il documentario è “agrodolce” ma “omette molti dettagli sulla sua vita”.
Un documentario per tutti
In concomitanza con I’m Tim, Netflix ha anche pubblicato Avicii – My Last Show, che presenta la sua ultima esibizione all’Ushuaïa Ibiza il 28 agosto 2016. Questo pezzo di accompagnamento offre ai fan la possibilità di assistere all’energia e alla passione che Avicii ha portato nelle sue esibizioni dal vivo, fungendo da testimonianza della sua duratura eredità nel mondo della musica.

Avicii – I’m Tim è un documentario toccante che celebra la vita e l’arte di Tim Bergling. Utile sia come omaggio verso il suo contributo alla musica sia come racconto ammonitore su quanto possa essere forte la pressione psicologica della notorietà. È accessibile ai fan e a chi lo conosce meno, nell’offerta di un apprezzamento più profondo del genio di Avicii e delle sfide personali che ha affrontato dietro le quinte.