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Fear and desire

Giudicare “Fear and desire” senza tener conto del suo autore è cosa difficile, perché non è il film che più si avvicina allo stile di Kubrick, ma alla fine è affascinante osservare come il regista abbia mosso i primi passi

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Anno: 1952

Nazionalità: USA

Durata: 62’

Genere: Guerra

Regia: Stanley Kubrick

Distribuzione: Minerva

Uscita: 29 luglio 2013

 

Ormai la sua reputazione è legata alla storia del cinema, che gli attribuisce svariati capolavori, relegandolo di diritto tra i nomi che più di ogni altro hanno ispirato generazioni e generazioni di registi, in virtù della sua maniacale perfezione tecnica: stiamo parlando di Stanley Kubrick, ovviamente; ed anche lui ha avuto un esordio cinematografico come ogni autore che si rispetti (o no), un primo film lontano anni luce da capolavori come Arancia meccanica, Il dottor Stranamore o 2001:odissea nello spazio.

Fear and desire è il titolo in questione, una sorta di esperimento dietro la macchina da presa, data la fattura amatoriale dell’operato e la durata che a malapena supera l’ora.

La trama segue le gesta di un gruppo di soldati in missione durante un’ipotetica guerra, dove i conflittuali rapporti tra questi o chi ne incontra la sorte (una sventurata ragazza, un gruppo di militari nemici) si dimostrano essere più importanti della finalità di tutto ciò che segue. Il tutto sfocerà nella violenta operazione che dovranno portare a compimento.

Taglio teatrale, mezzi tecnici al minimo ed un gruppo di attori maschili che annovera nomi sconosciuti (c’è giusto un giovanissimo Paul Mazursky, in futuro regista di film come Harry e Tonto), Fear and desire è l’esordio di questo regista senza precedenti che realizza la sua opera prima col giusto piglio fotografico, ben noto nella sua carriera.

È sì vero che il titolo in questione è uno dei meno amati da Kubrick (tanto che arriverà a disconoscerlo) e che alla fine, nel complesso, non è molto riuscito sotto certi aspetti (la resa amatoriale di costumi e scenografie si fa troppo sentire a volte), però si sfida chiunque a non riconoscere già nelle tematiche affrontate la poetica di colui che avrebbe realizzato Orizzonti di gloria, ovviamente con mezzi migliori e il contributo di una superstar come Kirk Douglas. Per non parlare, naturalmente, del percorso che avrebbe proseguito anni dopo, fatto di film lastricati di onori a quantità.

Giudicare Fear and desire senza tener conto del suo autore è cosa difficile, perché non è il film che più si avvicina allo stile di Kubrick, ma alla fine è affascinante osservare come il regista abbia mosso i primi passi. Siamo più che altro dalle parti di un riuscito episodio della futura serie a venire (siamo nel 1952) Ai confini della realtà, e non è neanche poca cosa se teniamo conto della reputazione rivoluzionaria del telefilm creato da Rod Serling. Come a dimostrare che il Kubrick di Fear and desire aveva già un occhio anticipatore, certo un po’ televisivo in questo ambito ma che col tempo si sarebbe fatto strada anche nel cinema.

Ma questa ormai è storia ……

Mirko Lomuscio

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