“Film corale firmato da uno dei comici italiani ‘feticcio’ che segna un passo definitivo verso la consacrazione di commediografo nella carriera trentennale del regista e attore romano. La pellicola parte dalla crisi spirituale di un prete…”
Io, loro e Lara, film corale firmato da uno dei comici italiani feticcio – Carlo Verdone – , segna un passo definitivo verso la consacrazione di commediografo nella carriera trentennale del regista e attore romano. Nata con l’intenzione di raccontare la storia di “un uomo perbene” – commenta il cineasta – la pellicola ha come snodo principale la crisi spirituale di un prete missionario in Africa: Don Carlo Mascolo, interpretato da un Verdone che questa volta, a differenza che in passato, va a esplorare nel personaggio le corde di una religiosità vera, sentita, e non caricaturale e grottesca come in Un sacco bello. I dubbi sulla fede e le difficoltà di una missione piena di ostacoli da superare spingono Don Carlo a consultare i suoi superiori, che gli consiglieranno una pausa laica per ritrovare se stesso.
Tornato a Roma, il missionario si rincontra con una famiglia allo sbando che non riconosce più, presa dai problemi quotidiani e del tutto sorda al bisogno di ascolto di Don Carlo, che anzi – di fronte a un panorama deprimente – comincerà a sentire la mancanza della sua Africa: il padre vedovo (Sergio Fiorentini), che non vede da dieci anni, ha sposato la badante moldava invisa alla famiglia e con lei sta vivendo una nuova vita, la sorella Beatrice (Anna Bonaiuto), psicanalista, alle prese con una figlia “emo” di cui sospetta la possibile omosessualità, e il fratello Luigi (uno strepitoso Marco Giallini), consulente finanziario inaffidabile e cocainomane. Ma il vero occhio del ciclone nel vortice di una famiglia nel caos è la figlia della nuova moglie del padre, Lara (la bella Laura Chiatti), ragazza enigmatica dalle mille sfaccettature che Carlo e i suoi fratelli stentano a capire e che temono voglia accaparrarsi l’appartamento di famiglia. Spinto dal suo slancio verso il prossimo, Don Carlo ignorerà la richiesta di Luigi e Beatrice di spiare la ragazza per incastrarla in tribunale, ma – senza volerlo – colpito e turbato dal fascino di Lara, sarà trascinato nella sua vita sfrenata e scoprirà il segreto che la costringe a una doppia vita.
In “Io, loro e Lara”, la superproduzione da 650 copie della Warner Bros dedicata al padre Mario, Verdone garantisce al suo pubblico picchi di risate a crepapelle, creando però uno spartiacque rispetto al passato: qui è presente il messaggio non falsamente morale e sincero di un religioso rappresentato come persona ‘normale’, lontano dalla logiche di potere della Chiesa, vicino alla gente e ai suoi problemi, disposto al sacrificio per aiutare gli altri. Piace vedere questo Carlo Verdone che non cessa di analizzare i tipi sociali sempre restando al passo con i tempi, ma con maturità e comicità rinnovate e mai banali.
Ilaria Mariotti
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