Dai creatori di Toy Story, Joel Cohen e Alec Sokolow, approda nei cinema italiani il 16 Gennaio, Toys – Giocattoli alla riscossa, la loro nuova opera originale d’animazione. Prodotta dallo studio belga nWave, distribuita da Plaion Pictures, e diretta da Jeremy Degruson (Il castello magico, Bigfoot junior, Bigfoot Family). Il film è stato presentato in concorso al rinomato Festival di Annecy. Qui il trailer italiano del film.
La trama
Toys – Giocattoli alla riscossa, ispirandosi al grande classico della letteratura di Cervantes, narra le vicende di Don. Una marionetta di New York, parte di una compagnia teatrale dove è costretto a interpretare sempre lo stesso ruolo: quello del buffone. Don viene presentato infatti come un personaggio buffo, maldestro e ingenuo, ma che al tempo stesso si differenzia dalle altre marionette per la sua fervida immaginazione. E che, per lui, acquisisce un valore reale.
È proprio questa sua immaginazione che lo rende a tratti piuttosto infantile e ridicolo. Ma non agli occhi di tutti è visto così, bensì unico, insostituibile…autentico. Così lo vede ad esempio Di, la marionetta che negli spettacoli teatrali interpreta sempre la donna in pericolo che viene salvata. Lei, infatti, dice a Don: “tu vedi il mondo come nessun altro fa”. E Don è unico anche in questo: ha un “potere” che gli permette di vincere paure e insicurezze e di affrontare sfide che solo apparentemente vanno oltre le sue possibilità.
Don decide allora di provare a dare una svolta alla sua vita monotona e per nulla gratificante, perseguendo il sogno di diventare davvero l’eroe della sua storia. Così, di impeto, lascia la compagnia e parte verso mete inesplorate. Questa scelta addolora molto Di, che si rende conto ancor di più della forza d’animo e della saggezza che si cela in Don. E che lei, tuttavia, non riesce a replicare. Attraversando Central Park, il destino di Don incrocerà quello di un pupazzo di peluche, Dj Doggy Dog, un personaggio anch’esso parecchio buffo e particolarmente impaurito. Pieno di insicurezze ma anche di talento, che Don cercherà di tirar fuori incitandolo ad essere se stesso e uscire dai suoi stilemi preimpostati. È qui che nasce una bellissima amicizia tra i due giocattoli, che affronteranno insieme questa avventura in un viaggio che cambierà per sempre le loro vite. Trasformando i loro sogni in realtà.
Uno spirito sognatore in una New York calzante
Il film racconta una storia che parla, sì, di amicizia e solidarietà, ma soprattutto dell’importanza di sognare. Avere il coraggio di inseguire i propri sogni, nonostante il proprio vissuto e gli ostacoli che la vita ci pone di fronte. Grazie al desiderio di vivere una vita da sogno, Don fa sì che la sua realtà si mischi alla sua immaginazione, che talvolta prevale su di essa. Rappresentando vividamente quello che è un vero e proprio passaggio dall’onirico al reale, in una progressione che si accompagna allo scorrere della narrazione. È qui che il film alterna in modo pregevole vari stili d’animazione. Dal 3D per rappresentare ciò che avviene realmente, al 2D per le situazioni che il protagonista elabora nella sua mente, ricche di elementi dai toni sgargianti e variegati.
New York sembra proprio la metropoli perfetta per ambientare questo tipo di storia. La grande città appariscente, esteriormente perfetta, dove tutto è possibile, ma che al tempo stesso nasconde molteplici insidie. È qui che un occhio più attento ai dettagli non può non apprezzare il lavoro grafico, minuzioso, sulla realizzazione della città e in particolare sui singoli materiali che la compongono. Il clima che si respira visionando questo film è sempre sereno e divertito, sebbene i momenti più tesi e amari non manchino. E, anzi, donano al prodotto una maggiore lucidità nel rivelare anche quelle che sono le tortuosità nel percorso di vita di ogni individuo.
Le scene più d’azione sono abbastanza canoniche ma efficaci, concentrate più nella seconda parte del film. Guidano il pubblico fino a un epilogo, che ha il sapore di un lieto fine, piuttosto scontato ma nel complesso convincente. La perplessità che, tuttavia, lascia a fine visione è la percezione di una certa fretta nel voler chiudere il cerchio a discapito di una minor profondità data ai personaggi secondari, poichè non tutti finiscono per avere un vero scopo nella narrazione, venendo talvolta “sacrificati” alle esigenze di scrittura. Un plauso va invece alle musiche, in grado di aggrapparsi allo spirito sognatore del protagonista e di accompagnarlo per tutta la durata, senza mai rubare troppo la scena.
Un’opera dal richiamo universale
Toys – Giocattoli alla riscossa è un’opera impregnata di positività e speranza, che ha come pregio più grande quello di potersi rivolgere a persone di qualsiasi età, sebbene il target principale sia decisamente molto giovane. Poichè il messaggio che vuole trasmettere è più che mai universale e riesce ad attrarre a sè qualunque categoria di persona, ponendola dei panni di un personaggio principale che può essere considerato “comune” e senza nessuna rilevanza sociale. Ma con una forte identità d’animo, caratterizzato soprattutto da un’autenticità e un forte desiderio di cambiamento. Che fanno di lui la figura ideale per traghettare lo spettatore alla scoperta di questi valori.