Per la regia di R. J. Cutler e David Furnish, è visibile dal 13 dicembre su Disney+ il nuovo documentario Elton John: Never Too Late, una coproduzione Walt Disney Pictures e Rocket Entertainment che racconta Elton John, uno dei personaggi più iconici della musica rock e pop della seconda metà del Novecento, partendo dalla preparazione del suo tour di concerti Farewell Yellow Brick Road, ma integrando anche filmati storici di sue performances, estratti dai suoi diari privati e filmati personali della sua vita familiare.
Prima della pubblicazione in streaming su Disney+, il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival il 6 settembre 2024 ed è uscito nelle sale in esclusiva negli Stati Uniti e nel Regno Unito il 15 novembre 2024.
Il film è distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.
La trama
Mentre si prepara per il suo ultimo concerto negli Stati Uniti al Dodger Stadium, Elton John in prima persona ci accompagna attraverso il ricordo e la rivalutazione di tutta la sua vita, partendo dai primi anni della sua carriera, che lo vedono a soli 27 anni come la più grande rockstar della sua epoca, per arrivare fino ad oggi.
Tra picchi di successo e momenti di forte depressione, l’ormai settantasettenne star britannica si apre con sincera intimità, raccontando di quanto la fama gli abbia donato e allo stesso tempo tolto. L’artista ripercorre, infatti, non soltanto le gioie del passato, ma anche i dolori dovuti da una forte depressione che ha vissuto nel pieno del suo successo e che lo ha portato all’abuso di sostanze quali l’alcol e la cocaina.
Dichiaratosi pubblicamente bisessuale nel 1976, la sua vita è stata caratterizzata da relazioni molto importanti e da un desiderio di stabilità e famiglia spesso irrealizzato. La fatica di lottare ogni giorno con etichette e stereotipi e la conseguente solitudine sono alcune delle cause più significative della depressione dell’artista, che si svela con tenerezza in questo nuovo documentario.
Elton John e la sua importanza per la community LGBTQ+
Personaggio simbolo della cultura queer, Sir Elton John riesce ancora oggi a distinguersi per stile e innovazione, collaborando con artisti fondamentali per il mondo LGBTQ+ e pop di oggi come Lady Gaga, sua grandissima amica nonché madrina dei suoi figli o Dua Lipa, con cui ha realizzato nel 2021 la hit mondiale Cold Heart.
Dopo il matrimonio del 1984 con la tecnica del suono Renate Blauel, da cui divorzia solo tre anni dopo, nel 1993 Elton John inizia una relazione proprio con il regista del documentario David Furnish, diventato il suo compagno di vita e poi marito e con cui la coppia ha avuto due figli nati da madre surrogata. Proprio tre anni prima, il musicista inglese era entrato in una clinica di riabilitazione per tossicodipendenti, percorso che lo ha aiutato a superare non soltanto le dipendenze, ma anche la depressione.
La condivisione senza filtri della sua vita personale è stata fondamentale per creare una consapevolezza pubblica riguardo la bisessualità, orientamento sessuale ancora oggi molto sottorappresentato. Elton John, inoltre, è stata una delle prime rockstar a utilizzare la maternità surrogata e a parlarne mediaticamente, contribuendo al tentativo di normalizzare la genitorialità omosessuale e modelli familiari non tradizionali.
Il suo impegno per la community queer però non finisce qua. Il documentario infatti ci mostra come sempre agli inizi degli anni Novanta, più precisamente nel 1992, Elton John fonda la Elton John AIDS Foundation (EJAF), ancora oggi una delle più importanti organizzazioni non-profit al mondo per la raccolta di fondi e ricerca per la lotta contro l’AIDS, una malattia che ha fortemente stigmatizzato e segnato la cultura LGBTQ+.
Una icona di stile e performatività
Un aspetto molto interessante della pellicola è l’emergere dell’importanza della performatività corporea dell’artista attraverso una espressione di genere glam e all’avanguardia. La collaborazione con stilisti del calibro di Fiorella Mancini, Gianni Versace, Bob Mackie, Gucci, Balenciaga ha permesso all’artista di portare sul palco scenari visionari mai visti prima, con look divenuti emblematici per la storia del rock.
È lo stesso Elton John che ci svela come la moda sia sempre stato un tassello fondamentale del suo progetto artistico, che vede nella performance e nella esposizione della propria fisicità due elementi fondanti di tutta la sua carriera. Nel suo caso, come per tante altre personalità anglosassoni come Marc Bolan, Mick Jagger, Freddie Mercury o primo fra tutti David Bowie, la moda incontra la musica creando uno spettacolo multidisciplinare sfarzoso e totalizzante.
Anche nella vita privata Elton John ha una ricchissima collezione di scarpe e vestiti ed un suo brand di occhiali chiamato Elton John Eyewear.
<< Senza i miei look ed il mio stile io non sarei l’artista che sono tutt’ora. Devo molto al mondo della moda. >> Elton John
Elton John: Never Too Late è dunque uno sguardo senza filtri alla vita di un personaggio che ha cambiato per sempre la musica mondiale e che ha saputo ritrovare se stesso attraverso la sua arte. Una star senza tempo che ha portato il glam a un altro livello di spettacolarità.