Attualmente in concorso al Festival del Cinema di Porretta Terme, il cortometraggio What Life Is di Brandon Russell si addentra nei complessi meccanismi delle relazioni familiari tossiche e ne esplora l’impatto sulla vita presente e sulle relazioni del protagonista. Con una regia intimista e simbolica, Russell racconta una storia di traumi irrisolti e delle loro conseguenze emotive, affrontando un tema universale con una narrazione visiva potente ed evocativa.
Una madre manipolatrice e soffocante
Al centro di What Life Is c’è la storia di Jeremy (Alex Stricklin), un giovane uomo che cerca di costruire una relazione sana con la moglie ma è perseguitato dalla figura della madre (Glenda Pannell). Nonostante la sua assenza fisica, la madre continua a esercitare un’influenza opprimente e manipolatrice. Russell tratteggia il personaggio materno come una presenza fantasmagorica, una sorta di spettro che rappresenta un trauma irrisolto e un legame tossico mai superato.
Questo rapporto madre-figlio è dominato da un desiderio di controllo e potere da parte della madre, che cerca di mantenere il figlio in uno stato di debolezza e dipendenza. Anche da lontano – o forse proprio a causa della distanza – la madre lo richiama a sé con il senso di colpa e la recriminazione, insinuandosi in ogni aspetto della sua vita. Questo fantasma materno assume connotazioni quasi patologiche, evocando sentimenti di gelosia e controllo, che minano la capacità di Jeremy di vivere pienamente il presente.

What Life Is – Jeremy
I riferimenti al mito di Edipo in What Life Is
What Life Is richiama in modo sottile il mito di Edipo, reinterpretandolo attraverso una lente contemporanea e psicoanalitica. La dinamica tra Jeremy e la madre sembra rivisitare l’archetipo freudiano, in cui l’amore materno sfocia in un controllo ossessivo che nega al figlio la possibilità di indipendenza. Jeremy si trova intrappolato in una rete emotiva in cui il desiderio della madre di tenerlo vicino diventa una prigione psicologica, impedendogli di costruire relazioni autentiche e libere. Il cortometraggio riflette su quanto sia difficile rompere queste catene e trovare una propria identità al di fuori del ruolo imposto dalla famiglia.
Due donne, due mondi
La storia raccontata in What Life Is mette in contrasto due figure femminili centrali nella vita di Jeremy: la madre e la moglie. La madre rappresenta l’ombra, la sofferenza, il peso emotivo, mentre la moglie incarna la luce, la libertà e la possibilità di una vita serena. Accanto alla moglie, Jeremy riesce a rallentare il ritmo frenetico dei suoi pensieri e a vivere momenti di vera felicità. Tuttavia, il fantasma della madre continua a tormentarlo, rendendo difficile per lui accettare l’amore della moglie senza provare ansia o paura. Le sue esperienze passate lo hanno condizionato a percepire l’amore come qualcosa di soffocante, un sentimento legato a dinamiche tossiche e malsane.

What Life Is
Raccontare con la luce
Uno degli elementi più affascinanti del cortometraggio è l’uso simbolico della luce. La regia di Russell sfrutta l’illuminazione per riflettere il conflitto interiore del protagonista. La luce è protagonista nelle scene in cui Jeremy riesce a prendere le distanze dalla figura materna, simboleggiando serenità, chiarezza e possibilità di cambiamento. Al contrario, il buio avvolge le sequenze dominate dal ricordo della madre, immergendo lo spettatore nell’angoscia e nella claustrofobia emotiva che il protagonista prova.
Questa scelta stilistica non è solo visivamente suggestiva, ma amplifica l’impatto emotivo della narrazione, sottolineando la dualità tra speranza e disperazione. Ogni variazione di luce e ombra diventa una metafora del conflitto psicologico di Jeremy, che lotta per liberarsi dall’influenza materna e trovare la propria strada.

What Life Is
La simbologia dell’acqua in What Life Is
Un altro elemento visivo significativo è l’uso dell’acqua, che ricorre in diverse scene chiave di What Life Is. L’acqua sembra rappresentare un simbolo di purificazione e liberazione. In un momento particolarmente intenso, vediamo Jeremy immergersi nell’acqua, come a cercare di lavare via il peso delle sue esperienze passate. Questa metafora visiva suggerisce la possibilità di rinascita e di liberazione da una situazione tossica, anche se il percorso appare tutt’altro che lineare o semplice.
Una regia intima e opprimente
Brandon Russell dimostra grande sensibilità nella regia, creando un’atmosfera intima e opprimente al tempo stesso. L’approccio minimalista permette di concentrare l’attenzione sulle sfumature psicologiche dei personaggi, rendendo il tormento interiore del protagonista palpabile. Le scelte narrative e stilistiche di Russell invitano lo spettatore a riflettere sul modo in cui i traumi familiari influenzano la nostra capacità di costruire relazioni sane e di trovare una vera autonomia.
What Life Is è un cortometraggio intenso e profondamente umano, che esplora con delicatezza e profondità il tema delle relazioni familiari tossiche e il loro impatto sul presente. La lotta di Jeremy per liberarsi dall’ombra della madre offre uno sguardo universale sulla difficoltà di rompere con i legami che ci imprigionano e sulla necessità di affrontare il passato per poter costruire un futuro migliore. La regia evocativa di Brandon Russell e l’uso sapiente della luce e dell’acqua rendono What Life Is un’opera potente, che lascia un segno nello spettatore.