In un’intervista recente con Deadline, la star Emma Corrin ha parlato di com’è stato recitare accanto a un esercito di roditori nel film Nosferatu di Robert Eggers, ammettendo che non è stata un’esperienza che vorrebbe ripetere.
Le dichiarazioni della Corrin e di Hoult
“Trenta di loro erano sul mio petto nudo”, ha raccontato la Corrin. “Cercavo di mostrarmi coraggiosa, rimanendo stoica e, per così dire, molto ‘british’. Ma girare quella scena è stato semplicemente terribile: ero senza maglietta, e l’odore era indescrivibile. Non mi aspettavo poi il problema dell’incontinenza dei roditori, che è stato davvero pessimo. Era tutto così disgustoso. Inoltre, sembravano adorare i miei capelli: salivano sulla parrucca e mi arrivavano continuamente in faccia”.
Anche il co-protagonista della pellicola, Nicholas Hoult, ha girato delle riprese con questi impegnativi compagni di scena, affrontando il tutto con ironia: “Ricordo una scena in cui aprivo la bara, e Bill (Skarsgård, interprete del il Conte Orlok nel film) era lì dentro con i ratti. Era letteralmente chiuso con loro, e io pensavo: ‘Continuerò a sbagliare questa scena così dovrà rifarla più volte’” ha scherzato Hoult. “Quando siamo entrati in quella stanza per la prima volta, c’erano 5.000 ratti, ed erano così tanti da sembrare un tappeto. Tappeti di ratti. È un’idea perfetta per il mio negozio su Etsy.»
La reazione del PETA
Mentre per il cast e la squadra di produzione questa situazione è stata a volte motivo di risate, alcuni l’hanno presa molto sul serio. PETA, la più grande organizzazione per i diritti degli animali al mondo, ha criticato l’uso di veri ratti in Nosferatu e il fatto che il film li ritragga come responsabili della peste bubbonica, quando in realtà furono gli esseri umani a diffonderla.
“Un essere umano non ha più probabilità di essere ferito o ucciso da un ratto nella vita reale che da un vampiro, e rappresentazioni false di questi animali come portatori di morte negano agli spettatori la possibilità di vederli per ciò che sono: esseri intelligenti, sociali e affettuosi” ha dichiarato Lauren Thomasson, Direttrice della divisione Animali nel Cinema e Televisione di PETA. “Gli unici ‘parassiti’ di cui gli spettatori dovrebbero preoccuparsi sono i registi che sottopongono gli animali al caos e alla confusione di un set cinematografico. PETA invita tutti a smascherare questi stereotipi vergognosi e a dare ai ratti il rispetto che meritano”.
Il film sarà distribuito nelle sale italiane dal 1° gennaio 2025.