La tanto attesa serie tratta da Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez è pronta a debuttare su Netflix. Divisa in due stagioni, la prima parte coprirà la prima metà del celebre romanzo, mentre la seconda è già in fase di produzione. La serie, interamente girata in Colombia e in lingua spagnola, si impone come uno dei progetti audiovisivi più ambiziosi mai realizzati in America Latina.
La storia ruota attorno alla famiglia Buendía e al loro villaggio Macondo, un luogo immaginario che si lega ad una precisa realtà storica della Colombia, come ha spiegato la scenografa Bárbara Enríquez in un’intervista con CNN. Un legame che si riflette nella cura meticolosa dei dettagli: a partire dalle scenografie, che si estendono su una scala quasi cittadina arrivando ai costumi accuratamente riprodotti dei secoli XIX e XX. Per questo, la produzione ha ritenuto fondamentale ambientare le riprese esclusivamente in Colombia, mantenendo l’autenticità e la cultura della terra che ha ispirato il testo di García Márquez.
Anche il regista Alex García López ha sottolineato l’importanza di mantenere l’autenticità dell’opera, dichiarando: “Nell’affrontare questa adattazione, il mio obiettivo era creare qualcosa di vero, con la qualità di una produzione internazionale, perché questa storia lo merita, e credo che in America Latina non sia mai stato realizzato qualcosa di questo genere”.
Con il sostegno della famiglia dell’autore e una produzione meticolosa, questa serie promette di rendere omaggio al capolavoro di García Márquez, fondamentale non solo nella letteratura latino americana, ma mondiale: tradotto in più di 37 lingue, oggi conta una vendita che sfora le 50 milioni di copie.

Still from Cent’anni di solitudine, All right deserve to Netflix
Cent’anni di solitudine: Il riassunto
José Arcadio Buendía e Úrsula Iguarán, dopo essersi sposati contro il volere delle loro famiglie, intraprendono un viaggio verso l’ignoto. Giungendo sulle rive di un fiume fondano Macondo, un villaggio che nasce come un sogno e diventa il cuore pulsante della saga della famiglia Buendía. Nel corso di sette generazioni, la storia di Macondo si intreccia con quella della Colombia, riflettendo i temi universali della solitudine, del magico e della ripetizione ciclica dei destini.
Nel villaggio, il tempo scorre in modo diverso: mescolando realtà e magia, la vita dei Buendía è segnata dalla follia, dagli amori impossibili, da conflitti e dalla paura di una maledizione che li condanna a un eterno isolamento. Ogni generazione affronta il peso di una realtà che sembra ripetersi inesorabilmente, mentre il fantastico diventa parte integrante della vita quotidiana, dove ogni gesto, ogni emozione e ogni scelta si carica di un significato profondo. Macondo diventa così non solo un luogo fisico, ma una metafora della condizione umana e dei cicli storici e familiari che si succedono, creando un mondo in cui il legame tra le persone e la loro terra è indissolubile.
Una produzione senza precedenti
La regista Laura Mora ha dichiarato: “Abbiamo affrontato questo lavoro con amore e rispetto per il romanzo, guidati da un team tecnico e umano eccezionale, cercando sempre di comprendere la differenza tra linguaggio letterario e linguaggio audiovisivo. Abbiamo voluto costruire immagini che racchiudessero parte della bellezza, della poesia e della profondità di un’opera che ha segnato il mondo intero.”
“Direi al pubblico di darle una possibilità”, spiega Francisco Ramos, vicepresidente dei contenuti latinoamericani di Netflix, in un’intervista con The Associated Press. “Non abbiamo fatto revisione della storia: la versione originale del romanzo resta intatta. Questa è semplicemente una visione, un’interpretazione audiovisiva di una grande opera che, a mio giudizio, è riuscita molto bene”, ha aggiunto.