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Cortometraggi

‘Muse Comes Home’: L’horror italiano che unisce tradizione e innovazione

L’horror italiano tra tradizione e modernità

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Muses Comes Home

Con Muse Comes Home, l’horror italiano trova una nuova voce capace di mescolare sapientemente tradizione e innovazione. Questo cortometraggio, prodotto da Cronenter Films, Massimo Bezzati, Horror Dipendenza e Massimo Costante, ha già conquistato il pubblico internazionale, vincendo il prestigioso Bloody Hats Film Festival di Stoccarda e continuando a riscuotere interesse nei circuiti cinematografici di settore.

Panoramica e Sinossi

Un piccolo borgo montano, immerso tra luce e ombra, fa da cornice a un’apocalisse che sembra uscita dagli incubi più oscuri. La telecamera plana su Borgo Mascherato, un villaggio tanto solare quanto tenebroso, mentre la voce fuori campo di Carlo Lucarelli (noto giallista e scrittore) racconta: “Il male non ha bisogno di tetre selve o chiese sconsacrate: può nascondersi nelle crepe delle case di provincia, tra mura intrise d’umidità e segreti.”

Da questo incipit suggestivo si sviluppa una storia che mescola tensione e introspezione. Un’epidemia trasforma gli infetti in “vivi morenti” – creature feroci, rapide e imprevedibili, lontane dagli zombie tradizionali. Julian e Musa, una giovane coppia, fuggono disperatamente da un gruppo di infetti guidati da un clown, ma lo scontro li separa. Julian si rifugia in una casa abbandonata, sperando che Musa lo raggiunga, ma scopre presto che in quella dimora non è solo.

Una Nuova Prospettiva sull’Horror

Dietro Muse Comes Home ci sono Stefano Fantelli, autore di culto del fumetto horror italiano (Dylan Dog, Zagor), e Claudio Chiaverotti, regista e fumettista (Brendon e Morgan Lost) esperto nel portare atmosfere cupe sullo schermo (I vampiri sognano le fate d’inverno? – vincitore del 37° Fantafestival). Insieme, rielaborano uno dei mostri più iconici del genere: lo zombie. Qui, gli “infetti” – chiamati dormienti – non sono corpi in putrefazione, ma creature che alternano letargia a esplosioni di violenza, riflettendo un’umanità alienata e intrappolata nei propri schemi.

La narrazione si sviluppa su due linee temporali: l’attacco degli infetti al paese e la fuga della coppia, che da una quotidianità apparentemente normale precipita in un mondo di orrore. Questo dualismo non è solo narrativo, ma tematico: cosa ci rende umani di fronte all’inevitabile disfacimento del mondo?

 

 

La regia di Chiaverotti sfrutta al massimo le atmosfere della campagna emiliana e ligure, trasformandola in un luogo al tempo stesso familiare e inquietante. Il contrasto tra i paesaggi solari e l’oscurità dell’epidemia richiama i migliori lavori di Pupi Avati. Il montaggio alterna momenti di azione frenetica – come la fuga nel cimitero delle macchine – a sequenze intime e riflessive, in cui Julian si confronta con la nuova realtà.

Gli effetti speciali, pur modesti, sono utilizzati con grande efficacia. Tra i momenti più disturbanti spicca il sogno di Julian su Musa, dove la ragazza vomita larve, una scena che unisce disgusto e angoscia. La colonna sonora minimalista accompagna ogni scena con discrezione, accentuando il senso di isolamento e precarietà.

Gli attori Matteo Pasquini (Return to Silent Hill) e Roberta Di Somma (Weekend per due con delitto) offrono interpretazioni intense e credibili, rendendo palpabile il legame tra Julian e Musa anche nei momenti più drammatici. La loro alchimia è il cuore pulsante del cortometraggio.

Non mancano le citazioni e i rimandi per gli appassionati di horror: dal clown che ricorda IT al pappagallo che pronuncia “mai più” evocando Il corvo. Borgo Mascherato, inoltre, è un omaggio al mondo narrativo di Fantelli, già esplorato nel suo romanzo Brigitte. La riflessione finale sulle somiglianze tra infetti e normali lascia il segno: “Siamo tutti zombie che ripetono gli stessi gesti ogni giorno. Che tu sia umano o infetto, appena ti svegli devi iniziare a correre. È tutto finito. Ma tutto continua.”

Muse Comes Home non è solo un horror: è uno specchio spietato della nostra società. In appena 15 minuti, il cortometraggio riesce a spaventare, emozionare e far riflettere, grazie a una regia attenta e una performance di grande intensità. Pur rispettando le convenzioni del genere, riesce a raccontare una storia intensa e significativa, dimostrando che l’horror può ancora sorprendere ed emozionare.

Muse Comes Home

  • Anno: 2024
  • Durata: 15 min
  • Genere: drammatico/horror/sentimentale
  • Regia: Claudio Chiaverotti

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