Ann, una donna misteriosa che vive sola in un appartamento di Los Angeles e che ha una venerazione per le farfalle. Ne colleziona diverse e le conserva dentro la sua stanza segreta, luogo dove però più di un segreto viene celato.
Dopo aver esordito con un prodotto nato per gioco tra i banchi di scuola con Medley-Brandelli di scuola (distribuito all’estero dalla trashissima Troma) e aver attirato l’attenzione con un lungometraggio cult come Uncut-Member only, Jonathan Zarantonello tenta di nuovo il colpaccio nel cinema di genere e rimboccandosi le maniche porta sugli schermi un nuovo thriller dalla particolare gestazione; particolare perché interamente realizzato negli States e, soprattutto, perché come protagonista può annoverare la presenza della regina del gotico Barbara Steele (La maschera del demonio, Danza macabra), recentemente più presa dietro le quinte come produttrice che come attrice.
The butterfly room-La stanza delle farfalle ce la riporta in un ruolo principale, in una parte memore della Bette Davis di Che fine ha fatto Baby Jane; la nostra è Ann, una donna misteriosa che vive sola in un appartamento di Los Angeles e che ha una venerazione per le farfalle.
Ne colleziona diverse e le conserva dentro la sua stanza segreta, luogo dove però più di un segreto viene celato.
Infatti Ann ha degli scheletri nell’armadio che non dovrebbero essere mai scoperti, come il suo morboso legame con la giovane Alice (Julia Putnam), una bambina pagata part-time per essere la figlia che l’anziana donna avrebbe voluto crescere.
La trama si infittisce quando comincerà a scapparci qualche morto.
The butterfly room – La stanza delle farfalle sulla carta di ogni appassionato è un appuntamento da non mancare; Zarantonello gestisce bene il suo materiale, tratto da un vecchio cortometraggio intitolato Alice dalle 4 alle 5 con Piera Degli Esposti protagonista, e da il ben servito agli amanti nostalgici del horror passato.
Infatti, oltre alla presenza di nostra signora Barbara Steele, qua in un ruolo che le fa onore, The butterfly room-La stanza delle farfalle annovera partecipazioni speciali di note scream queen di saghe che hanno segnato la storia del cinema horror: troviamo la Heather Langenkamp di Nightmare, dal profondo della notte e la Camille Keaton di Non violentate Jennifer, più sporadiche apparizioni dell’Adrienne King di Venerdì 13 e de la P.J. Soles di Halloween-La notte delle streghe, senza dimenticare la corposa presenza dell’Erica Leerhsen di Non aprite quella porta (remake) e la partecipazione di due nomi maschili come il Ray Wise di Twin Peaks e il James Karen de Il ritorno dei morti viventi. Comparsata anche per il grande Joe Dante nel ruolo di un tassinaro.
Certo una lista lunga, ma che vale la pena citare per l’importanza su cui aleggia questo The butterfly room-La stanza delle farfalle, che rappresenta l’ennesima escursione nel genere horror per un nostro piccolo prodotto fatto quasi in casa. Un risultato che Zarantonello può rendersi onore di aver raggiunto elevatamente e che, a parte qualche passaggio narrativo tra passato e presente poco chiaro, non ha grandi errori di sorta che ne abbassino la media più che sufficiente.
Di impatto e ben congegnata la colonna sonora ad opera del duo Pivio e Aldo De Scalzi, che esalta pienamente l’atmosfera vecchio stile su cui si sorregge l’intero film.
The butterfly room-La stanza delle farfalle è un consigliato appuntamento per gli amanti duri e puri del cinema horror.
Mirko Lomuscio
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