Ci si può ricongiungere con la persona amata dopo la morte?
Arriva nelle sale il 28 novembre Revival, l’horror targato Dario Germani, regista con una solida esperienza nel cinema horror (tra i suoi film Antropophagus 2, The Slaughter e The Cursed Island). Revival, prodotto e distribuito da Andrea De Liberato per Enjoy Movie, è un viaggio inquietante e avvincente che vanta un cast di tutto rispetto: Michael Paré, Louis Mandylor, Jonv Joseph e Nathalie Rapti Gomez e che si avvale delle musiche originali di Sergio Cammariere e del trucco del candidato all’Oscar, Vittorio Sodano.
Richard e Grant, (Louis Mandylor e Yonv Joseph), sono due criminali in fuga dopo una rapina. Un bianco e un afroamericano facilmente riconoscibili. Con la polizia alle calcagna, e con una mano ferita, una volta nascosto il bottino nel bosco, i due furfanti riescono a farsi dare un passaggio da Martin (Michael Parè), un anziano medico in pensione che vive in una casa isolata poco distante. Ciò che sembra un porto sicuro si trasforma rapidamente in un incubo: i due si risvegliano incatenati e prigionieri in un laboratorio segreto insieme ad altre vittime. Legati al letto, diventano le cavie di un esperimento folle.
Martin, infatti, è ossessionato dall’idea di ritrovare la moglie defunta, e per farlo utilizza i suoi prigionieri come cavie per condurre esperimenti pre-morte, cercando di esplorare i confini tra la vita e l’aldilà proprio per arrivare a quella donna che non ha mai smesso di amare. Per questo uccide le sue vittime con metodi brutali e poi le riporta in vita, proprio per scoprire cosa si cela dall’altra parte.
Revival è una vera e propria esperienza visiva, un viaggio inquietante, disturbante, dalle atmosfere rarefatte. Il film sembra quasi diviso in due parti: la prima, adrenalinica, vede i due protagonisti in fuga. Le cose cambiano dall’incontro con l’ambiguo dottore, un uomo disturbato ma capace di conquistare la loro fiducia, nonostante le loro titubanze iniziali. E poi la seconda parte, girata all’interno del laboratorio dove le cavie affrontano i loro demoni. Qui diventa tutto molto sadico. Assistiamo a morti atroci e al ritorno in vita. Il laboratorio segreto appare come un limbo in cui sostare nell’attesa di raggiungere l’altra dimensione, ma è anche il cuore pulsante degli esperimenti di Martin. É qui che tutti i suoi desideri e impulsi prendono forma svelando la sua vera natura.
Ma perchè conduce questi esperimenti?
Amore e morte
Sebbene Revival sia un film horror, tutto appare intriso di sentimento. É l’amore perduto che spinge Martin a condurre gli esperimenti, il desiderio di recuperare quella donna che ha amato e che non ha mai dimenticato. Lo stesso vale per Richard. Sarà l’amore per la fidanzata a spingerlo all’interno di un continuo loop temporale. Tra deliri, isterismi e follia, il film riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo. La prima parte è sicuramente migliore della seconda: i dialoghi sono interessanti, la sceneggiatura è ben definita. Un mix di adrenalina, curiosità e colpi di scena. La seconda un po’ meno, probabilmente anche a causa del budget a disposizione (non altissimo) e della costante e ripetitiva ricerca di quella “rinascita” che ci regala un finale forse un po’ troppo frettoloso. Ma Revival resta un film resta godibile.
Le interpretazioni degli attori sono notevoli. Due su tutte sono quelle che colpiscono maggiormente. Michael Parè, nei panni del folle dottore è incredibile. Riesce a passare velocemente dall’uomo pacato alla persona disturbata. Il suo essere sadico, ma anche perdutamente innamorato, è palpabile. Cela una cattiveria che emerge prepotentemente a mano a mano che si sviluppa la trama. Anche Natalie Rapti Gomez regala una bella performance. Trasandata, sporca, con i capelli arruffati. Il suo costante stordimento sembra reale, come se vivesse in una dimensione rarefatta e perduta.
Un regista da tenere d’occhio
Il regista Dario Germani non è nuovo al genere horror. In questo film si vede tutta la sua passione e l’attenzione per quegli elementi che caratterizzano il genere: l’atmosfera, le torture, il sangue, l’angoscia, il delirio, il mistero. Nel corso della sua carriera, ha toccato non solo il genere horror ma anche le perversioni più svariate, come Antropophagus II e Emmanuelle’s World, che omaggia il mondo erotico delle varie Emmanuelle. Di sicuro è uno dei registi più interessanti degli ultimi tempi.
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