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‘La casa degli oggetti’: un oscuro segreto in una valigia

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La Casa degli Oggetti (Objetos) è un thriller drammatico del 2022 diretto da Jorge Dorado, regista spagnolo conosciuto per la serie tv The Head e il film Mindscape, che ha iniziato la sua carriera collaborando come assistente alla regia in film come La mala educación e Parla con lei di Pedro AlmodóvarLa spina del diavolo di Guillermo del Toro Moulin Rouge! di Baz Luhrmann. Il film è una coproduzione internazionale tra Spagna, Argentina e Germania, prodotto grazie alla collaborazione delle case di produzione: Pampa Films, Septiembre Cine, RTVE e Rexin Film. La distribuzione è stata affidata a Filmax, che ha reso disponibile il film in streaming sulla piattaforma Prime Video. Nel cast troviamo Álvaro Morte, Verónica Echegui, China Suárez, José Luis García Pérez, Irene Arcos, Javier Gutiérrez.

Un macabro mistero

Mario è un uomo introverso e tormentato dal passato, ma che cerca di nascondere le sue ferite dietro una vita monotona e disciplinata. Lavora nell’ufficio degli oggetti smarriti, dove si prende cura degli oggetti dimenticati con una dedizione quasi ossessiva, come se volesse dare loro una “seconda vita”. La sua esistenza sembra essere immersa in una quieta routine, ma il suo mondo cambia quando la poliziotta Helena (interpretata da Veronica Echegui), con cui intrattiene una relazione, gli porta una misteriosa valigetta ritrovata sulle rive di un fiume.

Dentro la valigetta, Mario trova un cadavere: quello di un neonato. Il ritrovamento sconvolge la sua già fragile realtà, ma la reazione delle autorità è glaciale e indifferente. Nonostante abbia sporto denuncia, la polizia sembra non avere alcun interesse a proseguire le indagini, lasciando Mario da solo con il peso di una verità che sembra essere ignorata. Frustrato dall’apatia delle istituzioni, Mario decide di prendere in mano la situazione, intraprendendo un’indagine personale che lo porta a immergersi in un mondo sotterraneo di crimine, segreti oscuri e violenza.

Durante il suo percorso, incontra Sara, la madre della neonata, una donna segnata dal passato e disperatamente alla ricerca di una nuova vita. Avvicinandosi sempre di più a lei, Mario scopre l’orrore di un traffico di esseri umani e di prostituzione, un mondo macabro che lo obbliga a fare i conti con la realtà brutale che si cela dietro l’apparenza di normalità.

La casa degli oggetti: un noir incompleto

L’inizio di La casa degli oggetti è promettente, con un buon ritmo e un’atmosfera che richiama il genere noir e investigativo. La scoperta del cadavere di un neonato e l’indagine di Mario sembrano aprire la strada a un thriller coinvolgente. Tuttavia, man mano che la trama si sviluppa, il tono diventa più cupo e inquietante, passando da una ricerca personale a un’esplorazione di realtà dolorose e disturbanti. Purtroppo, questa evoluzione finisce per cadere nei cliché, con una certa prevedibilità nelle dinamiche dei personaggi e una trama che perde originalità. Invece di crescere in tensione, il film scivola verso un finale deludente, riducendo l’impatto emotivo e la suspense.

Anche il personaggio di Mario, interpretato da Alvaro Morte, pur distaccandosi dal suo ruolo da “professore” in La casa di carta, non riesce a trasmettere la profondità emotiva necessaria. Sebbene Morte faccia il suo lavoro, il personaggio resta distante, impedendo al pubblico di connettersi davvero con la trama.

La casa degli oggetti offre un inizio affascinante e promettente, ma la sua evoluzione si perde in cliché narrativi che ne minano l’originalità e il coinvolgimento. Il film, che avrebbe potuto essere davvero avvincente, finisce per risultare una storia poco emozionante e troppo simile ad altri già visti.

 

 

 

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