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‘Kevin su Costner’: una prospettiva intima e appassionata di una leggenda del cinema

Arriva in libreria , edito da Gremese Edizioni, “Kevin su Costner", la visione di un artista che ha saputo andare controcorrente. Un ritratto inedito dell'attore-regista attraverso le sue stesse parole, grazie a decenni di interviste con la giornalista e amica Silvia Bizio

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“A ogni mio recente incontro con Kevin Costner, sul set di uno dei suoi film o ad eventi come i Golden Globe, lui mi guarda e dice: ‘Siamo ancora gli stessi di allora?’». E ogni volta rispondo: ‘Sì, Kevin, lo siamo’.”

Inizia così Kevin su Costner, un progetto editoriale nuovo, unico nel suo genere, che unisce l’approccio professionale della giornalista Silvia Bizio alla passione di Pietro Ricci, fondatore del Kevin Costner Italian Fan Club (il fan club italiano di Kevin Costner), e suo grande sostenitore da sempre, e si configura come il ritratto più completo di un artista che ha saputo dare al cinema una visione autentica e critica.

Uomo e artista che ci ha regalato film indimenticabili e diversi, da Balla coi lupi a JFK – Un caso ancora aperto, passando per Gli Intoccabili, L’uomo dei sogni, Waterworld, Guardia del corpo, fino alla più recente trilogia Horizon. Una saga sul West americano, il suo progetto più ambizioso, una quadrilogia progettata per il grande schermo che ha prodotto, co-sceneggiato, interpretato, e che sta tuttora dirigendo. Un’epopea che racchiude tutte quelle cose tanto amate da Kevin Costner e più volte riproposte nel corso della sua brillante carriera.

«Io ho costruito la mia carriera pezzo per pezzo con film individuali.»

La storia di Kevin Costner

La storia di Kevin Costner inizia a Lynwood, in California. É il più giovane dei tre figli di William Costner, uomo onesto e dedito alla famiglia, dirigente di una società di servizi, e della moglie di lui, Sharon Rae, assistente sociale. Nonostante non fosse uno studente modello, il giovane Kevin si laureò in Economia nel 1978 e, poco dopo, ottenne un incarico come dirigente marketing. Ma i sogni sono duri a morire e il desiderio di recitare era un richiamo troppo forte. E così, cominciò a frequentare il South Coast Actors Coop a Costa Mesa e si trasferì a Hollywood, dove ottenne un lavoro come macchinista, presso i Raleigh Studios.

Nei primi anni Ottanta,  Costner frequentò un laboratorio di recitazione underground dove strinse amicizia con persone che poi avranno un ruolo chiave nella sua carriera: Michael Blake (futuro sceneggiatore premio Oscar per Balla coi lupi), Jim Wilson (che diventò suo partner produttivo per i primi film dell’attore) e il musicista John Coinman, uno dei membri della prima band di Costner e del suo attuale gruppo Modern West. Ma è con l’incontro con lo sceneggiatore-regista Lawrence Kasdan che la carriera di Costner cambiò.

“Sono stato molto fortunato a scoprire ciò che amo fare. E non si tratta di guadagnare tanto o meno, ma di scoprire ciò che vuoi e ami fare nella vita. Qualcosa che ti metta il sorriso sulle labbra quando ti rechi al lavoro la mattina e che ti invogli a lottare se non va bene. Questo è il tipo di lavoro che volevo fare.”

Kevin su Costner: i racconti di una eccezionale carriera

Il volume Kevin su Costner ripercorre l’eccezionale carriera di Costner, premio Oscar nel 1991 (“Miglior Film” e “Miglior Regia”) per Balla coi lupi, film che segna il suo debutto registico, il suo magnum opus, la pellicola che più di ogni altra gli ha assicurato un posto d’onore nell’olimpo di Hollywood. Ma è anche l’opera che sancisce l’immensa sua passione per il Vecchio West e le vicende dei nativi americani. Il libro, grazie alle tante interviste di Silvia Bizio che, nel corso della sua carriera ha incontrato più e più volte il divo di Hollywood, offre una prospettiva intima e appassionata di una carriera costellata di successi e sfide, approfondendo non solo il grande cinema americano ma anche il pensiero e la visione personale di un artista che ha saputo andare controcorrente.

Sono tante le tappe significative della sua filmografia: dal già citato capolavoro Balla coi lupi alle scelte tematiche e stilistiche che hanno caratterizzato pellicole come il controverso Waterworld o il recentissimo Horizon – An American Saga. Kevin su Costner racconta in prima persona le difficoltà e le sfide della produzione cinematografica, condividendo il dietro le quinte di progetti epici, incontri-scontri con i produttori e decisioni che hanno segnato il suo percorso artistico.

“Ho dovuto ipotecare la mia proprietà, dove ho intenzione di trascorrere il resto della mia vita, per produrre Horizon. Ma sono sempre stato così. È più economico di quanto uno studio di Hollywood riuscirebbe a fare. È un rischio molto alto, lo so, ma se credo nella storia me ne assumo ogni responsabilità.”

La fotografia, memoria nel tempo

 

Kevin su Costner è arricchito da straordinarie fotografie di scena e dagli artwork originali che portano la firma dell’artista brasiliano Thobias Daneluz, la celebrazione di un cinema impegnato e lontano dalle logiche commerciali. Il libro è anche una raccolta di pensieri e confessioni e diventa una testimonianza del profondo legame di Costner con l’America e le sue complessità, raccontate con l’onestà che solo una star “anti-star” come lui può offrire.

Il libro, edito dalla casa editrice Gremese, sarà disponibile in tutte le librerie a partire da metà novembre e sarà in uscita a breve anche in Francia, con il titolo KEVIN par COSTNER Une icône du cinéma se raconte elle-même.

«Non è stato il successo a farmi sentire forte.
La scoperta di cosa volevo essere, questo mi
ha fatto sentire forte.»

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