Le Giornate del Cinema Muto, 43a edizione del festival dedicato ai film classici e alle riscoperte
Dal 6 al 26 novembre, la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé di Parigi ospiterà la rassegna Le Giornate del Cinema Muto, sélection du festival de Pordenone 2024, un ciclo speciale di 15 proiezioni di film restaurati e rari, tutti con accompagnamento musicale dal vivo. Un’opportunità unica per il pubblico parigino di riscoprire il patrimonio del cinema muto, con 30 proiezioni complessive grazie alle repliche.L’iniziativa, che nasce dalla collaborazione tra la Fondation e il festival di Pordenone, mira ad ampliare il campo della ricerca e della valorizzazione del cinema muto, dando visibilità a film spesso trascurati da altre rassegne. Quest’anno, in particolare, l’attenzione è rivolta a retrospettive dedicate al cinema uzbeko e a quello dell’America Latina, proponendo opere che trattano tematiche sociali e culturali nuove.
Le Giornate del Cinema Muto: il programma
Tra i film in programma, Ikkinchi Xotin (1927), un dramma uzbeko che racconta la condizione di una giovane donna costretta a sposare un uomo molto più anziano in una società che sta vivendo profondi cambiamenti, e Eshon Qizi (1931), che narra la lotta di una ragazza contro le tradizioni rigide e oppressive del suo paese.
L’America Latina è rappresentata da sei pellicole provenienti da Argentina, Brasile, Colombia e Messico, che raccontano le sfide politiche e sociali di un continente in continua trasformazione. Altri film in programma includono due classici come Rapsodia satanica (1915-1917) di Nino Oxilia, un racconto di amore e vendetta in cui la protagonista cerca giustizia per il tradimento del suo amante, e Three Women (1924) di Ernst Lubitsch, una sofisticata commedia che esplora i malintesi tra tre donne.
Tra le riscoperti, Saxophon-Susi (1928) di Karel Lamač, una commedia leggera che racconta le disavventure di una donna alle prese con un saxofonista e una storia d’amore non ricambiata, e Folly of Vanity (1925), un film che esplora le illusioni e le follie di una donna che cerca disperatamente fama e ricchezza. Saranno anche proiettati sei cortometraggi di D.W. Griffith, che mostrano l’evoluzione stilistica e narrativa del celebre regista. Inoltre, un documentario svedese del 1926 celebra i paesaggi mozzafiato del nord Europa, mentre la retrospettiva sulla Sicilia è rappresentata da L’appel du sang (1919), che racconta una storia di passione e vendetta, ambientata nelle splendide location di Taormina.
Questo ciclo cinematografico arricchirà ulteriormente l’offerta culturale parigina, grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura italiano e di altre istituzioni locali.
Qui il sito ufficiale in cui consultare il programma