A Deer Died Here, di John Giordano, proiettato al Rome Indipendent Film Festival (RIFF) tocca temi molto delicati: l’affidamento, la vita che si tralascia, l’egoismo del voler salvare solo il proprio spazio vitale, l’incapacità a farsi carico di un altro essere vivente. La difficoltà di diventare adulti, il dolore, la sofferenza, il rifiuto e la precarietà della fiducia.
La forza di inseguire un sogno
A Deed Died Here mette in scena, in circa quindici minuti, un intenso scontro fra generazioni: un trentenne egoista e un dodicenne alla ricerca di futuro che si sfiorano ma non si toccano.
Dopo un periodo di due mesi in affidamento, Alex (Eugenio Franceschini), un giovane tutore alle prese con i propri problemi e dubbi, si rende conto che non può dare ciò di cui ha veramente bisogno a Raphael (Leonardo Salari), un adolescente riluttante a tornare alla sua vita precedente. Alex non può occuparsene o semplicemente non vuole.
Il racconto esplora il difficile passaggio dall’infanzia all’età adulta, i contrasti con il mondo e una maturità spesso ottenuta con la forza e la dolorosa consapevolezza che anche da adulti ci troviamo ancora impotenti e bisognosi di guida. E poi il rifiuto, la paura di non essere accettati, il terrore di essere abbandonati e di restare soli. La rabbia che ne deriva.
In questo quadro complesso e contraddittorio, la natura avvolge sovrana le due vite confuse e perse. Fra le sue foglie, le sue fronde e frasche, si corre perdutamente senza una meta: si cerca la salvezza, inciampando su radici, rami e fiori rossi, che parlano di sacrificio, e su cui un cervo si impiglia e cade. Riuscirà a salvarsi?
Chi è John Giordano
John Giordano è uno scrittore e regista italo-britannico di 32 anni che vive a Roma, appassionato di narrazioni autentiche.
Oltre al cinema, ha lavorato come Story Producer nella terza stagione di Drag Race Italia presso Ballandi Arts, ha diretto uno spot pubblicitario per il Ministro della Funzione Pubblica italiano sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e creato un fashion film per BVLGARI, intitolato BVLGARI CINEMAGIA.
Il suo cortometraggio Amias (2013), che ha vinto il premio come miglior cortometraggio narrativo al KASHISH Mumbai International Queer Film Festival e ha ricevuto numerosi premi, gli ha permesso di ottenere una borsa di studio presso la London Film School, dove ha prodotto Three Centimetres (2018), vincitore del Teddy Award alla Berlinale.
Il cortometraggio A Deer Died Here (2023) è stato selezionato al Drama International Short Film Festival, un festival qualificante per gli Oscar, in selezione ufficiale al Leiden International Film Festival 2024 e proiettato al prestigioso International Short Film Festival of Cyprus. Ha vinto il Premio Speciale Federcepi al Villammare Film Festival 2024.
Il film è autoprodotto, il regista ha cercato (e ottenuto) il supporto della rete e ha fatto prova di tenacia e intraprendenza, mettendo in vendita anche le sue maioliche. E con una locandina, splendida, che ricorda i giardini persiani.