Lupi mannari (Loups-garous) è un film francese diretto da FrançoisUzan, uscito su Netflixil 23 ottobre 2024. Il soggetto della pellicola è tratto da Lupi Mannari di Roccascura (tit. originale Les Loups-garous de Thiercelieux). Si tratta di un gioco da tavolo creato nel 2001 dai francesi Hervé Marly e Philippes des Pallières, a sua volta ispirato al gioco russo Werewolf (o Mafia) del 1986. Scritto da François Uzan e da Céleste Balin, Lupi Mannari è prodotto da Radar Film, con la distribuzione italiana di Netflix.
La trama di Lupi Mannari
Durante una visita al padre, Jerome Vassier (Franck Dubosc) invita la famiglia a passare il tempo con Lupi Mannari, un gioco da tavolo ambientato in un villaggio medievale. All’improvviso, l’intera famiglia si ritrova intrappolata nel gioco, alle prese con un ruolo da incarnare, le usanze medievali da imparare e quattro lupi mannari che minacciano il villaggio ogni notte.
Lupi mannari: niente di originale, ma un film realizzato bene
Lupi mannari non è sicuramente un film innovativo; film come Zathura – un’avventura speciale (2005) oppure i più famosi Jumanji (1995) e i suoi sequel Jumanji – Benvenuti nella giungla (2017) e Jumanji – The next level (2019) hanno già basato le loro trame sul vivere un gioco da tavolo in prima persona. Ciò nonostante, Lupi mannari non può essere considerato un film di mero intrattenimento. Questa parte è senza dubbio fondamentale e primaria, ma non è l’unica.
A un’ottima ricostruzione del Medioevo gli sceneggiatori affiancano alcuni elementi moderni su cui vengono scritti diversi sketch comici che evidenziano le differenze tra le epoche. Inoltre la presenza della magia e la dolcezza di certe scene lo rendono un perfetto film per famiglie, da godere anche insieme ai bambini.
Tanti spunti di riflessione, forse troppi
Dietro a questa leggerezza ci sono però alcuni spunti di riflessione che rendono il prodotto più interessante. Emergono alcune tematiche che negli ultimi anni hanno grande richiamo nella cinematografia. Dall’omofobia accennata con il personaggio di Piero (Bruno Gouery) che teme di rivelare il suo orientamento sessuale, al razzismo verso Clara (Lisa De Coto Teixeira) che viene guardata male, perché mulatta, in una società di altri tempi. E non finisce qui.
Nella scena quasi comica in cui Jerome spiega il loro essere una famiglia composita, ovvero formata dai genitori e dai figli del primo matrimonio, oltre a quelli in comune, la confusione di Piero è eloquente. In una società come quella medievale era difficile trovare famiglie simili; perciò la sua incredulità è giustificata dalla sua ignoranza.
Inoltre si parla dell’affermazione di sé e della ricerca del proprio posto nel mondo con le figure di Clara e Theo (Raphaël Romand). Entrambi infatti incarnano ruoli – rispettivamente la bambina invisibile e il ladro mutaforma – che riguardano l’identità, e il fatto di essere visti e ascoltati.
Altri argomenti: l’emancipazione, il femminismo e l’importanza della famiglia, di cui si parlerà più avanti.
L’inserimento di così tanti temi ne limita forse l’approfondimento. La loro trattazione risulta infatti poco analitica, poco sviluppata. Temi come l’omofobia, il razzismo, la ricerca di un posto nel mondo e il concetto della famiglia composita vengono citati appena. Essendo perciò relegati a una scena o poco più, restano un caso marginale, piuttosto che reali opportunità di riflessione.
Tuttavia, il film scorre così velocemente che non c’è il tempo di soffermarsi sugli argomenti trattati, ma si è sempre proiettati verso ciò che accadrà in seguito.
Al contrario, la questione dell’emancipazione e del femminismo si ritaglia diversi momenti nel film e viene ripresa in diversi casi fino a culminare nel discorso di Marie (Suzanne Clement) davanti alla folla che assiste al rogo.
“Oggi tutti vi schiaffeggiano, vi picchiano, vi bruciano, ma verrà un giorno in cui voi sarete uguali agli uomini. […] Quindi non abbassate mai la testa, battetevi per questo; il futuro vi appartiene.”
L’argomento sovrano: la famiglia
Ma se Lupi Mannari contiene tanti argomenti poco approfonditi, uno in particolare pervade l’intero film: l’importanza della famiglia. Solo il fatto che al centro della storia ci sia un gruppo famigliare che deve collaborare per salvarsi, è significativo della sua importanza.
Inoltre, la narrazione forma una sorta di percorso ad anello. Infatti si comincia con Jerome in visita al padre (Jean Reno) e termina nella stessa casa, dopo che Jerome ha capito quanto sia importante coltivare i rapporti con il padre.
Il film non perde mai il suo ottimismo: tutto si risolve rapidamente, senza soffermarsi troppo sul dolore o sulla tragicità del momento.
Lupi Mannari
Anno: 2024
Durata: 94 minuti
Distribuzione: Netflix
Genere: fantastico, avventura, per famiglie
Nazionalita: Francia
Regia: François Uzan
Data di uscita: 23-October-2024
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers