Il mondo cambia e il cinema con esso. Da sempre la settima arte è stata pioniera nelle sue espressioni, con una continua capacità di adattarsi ai tempi e alle tendenze.
Da qui la sua immensa bellezza.
L’obiettivo è far sì che il cinema si adatti al tipo di fruizione, come è sempre stato nel passato. Basta pensare agli anni Cinquanta quando il cinema si è adattato alla televisione. E, da allora, lo ha sempre fatto.
Il cinema si adegua e si ‘verticalizza’
Il cortometraggio Amelia di Lorenzo Nicolino, presentato al Rome Indipendent Film Festival (RIFF), in meno di cinque minuti, riesce a parlare di tempi moderni. E ai tempi moderni.
Il film, sceneggiato dal regista insieme a Stefano Martufi, autore e scrittore della provincia di Frosinone, e con Carolina Sala come giovane attrice protagonista, è, infatti, disponibile su TikTok. Un cinema per tutti e a portata di tutti, con una ventata di freschezza.
L’idea nasce dalla constatazione che se si manda un contenuto video ad amici e parenti sul cellulare, non ruotano nemmeno il telefono in orizzontale per vederlo. Allora perché non girare direttamente in verticale?
Amelia punta, allora, ad arrivare ai nuovi #tiktokshortfilmawards del Festival di Cannes ed è liberamente tratto dal racconto di James Joyce, Eveline.
La storia ripercorre l’ultimo giorno a Parma di una giovane ragazza, tra sogni di un futuro migliore e ricordi lontani. In una storia universale in cui, proprio come Eveline Hill, guarda fuori dalla finestra, scruta l’orizzonte. E, attraverso il vetro inumidito e opaco, ripensa alla sua infanzia felice consumata nello stesso cortile a cui ora rivolge lo sguardo, nostalgica.
Molto è cambiato, da allora. Un padre giocoso è oggi quell’uomo scontroso contro cui combatte, ogni giorno, per guadagnarsi la propria libertà. Mentre di una madre amorevole sono rimasti solo dolorosi attimi e teneri rituali coltivati tra sé e sé. Solitudine e solitudini.
A corollario, un lavoro routinario e frustrante che non le mancherà affatto, e ogni sfida affrontata da sola. “Solo l’amore si condivide” ha compreso, esplorandolo mano nella mano con il dolce Fabrizio, fino a scoprire che la sua felicità è forse nascosta altrove. In un’ambizione realizzata e un viaggio volto a riscoprirsi.
I bagagli sono pronti, la decisione è presa, eppure indugia per un attimo che sembra una vita intera, coinvolgendoci in uno stream of consciousness visivo tra luoghi e volti significativi che divengono la nostra storia, lasciandoci con un solo inevitabile quesito: dov’è finita Amelia e come cambierà la sua vita? Cambierà?
Oggi più che mai i social sono la finestra con i nostri ricordi e saranno domani i nostri album di famiglia
ha detto il regista.
Cinematocco
Una nota interessante ed originale è legata a questo corto, sostenuto e patrocinato dal Comune di Parma, con il supporto di Parma, io ci sto! : è nato grazie a Cinematocco, che, da collettivo creato nel 2019, è diventato associazione di promozione sociale a marzo 2023, dopo la vincita del bando Youz Officina, indetto dalla Regione Emilia-Romagna, a sostegno dell’imprenditoria giovanile nel campo dell’innovazione culturale.
L’associazione è un’autentica fucina di talenti cinematografici che, dopo aver preso parte a produzioni Amazon, Netflix, Sky e aver collaborato con registi come Marco Bellocchio, Gianni Amelio e Michael Mann, sta creando, proprio a Parma, un polo cinematografico a servizio delle imprese e che ha scelto di ‘ribaltare’ i film brevi in verticale e diffonderli sulle piattaforme social, alla portata di tutti. La sua squadra, diretta da Lorenzo Nicolino e Marta Braga, si pone infatti l’obiettivo di accompagnare le grandi aziende verso una transizione nella narrazione del proprio marchio: non più incentrata su prodotti o servizi ma sulla diffusione in larga scala dei propri valori.
I progetti curati da Cinematocco vanno dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nel cinema alla creazione di nuovi format digitali per l’inclusività del settore, fino all’organizzazione di eventi innovativi che mirano alla trasversalità delle arti e alle esperienze sensoriali-immersive.
L’associazione è sostenuta da numerosi enti pubblici e privati, allo scopo di dare uno sbocco professionale in ambito creativo ai giovani talenti del territorio, disincentivando l’emigrazione della fascia giovanile istruita e qualificata.
“La sfida è questa, ribaltare il punto di vista”, ha detto lo sceneggiatore Stefano Martufi, “con il ‘cinema verticale’ bisogna invertire le misure, ottenendo l’effetto che è l’esatto contrario dello schermo tradizionale. Va da sé che così cambia il modo di vedere un film e cambia il senso del montaggio. Ma cambia anche il modo di raccontare una storia”.
Obiettivo: portare al grande pubblico dei social un contenuto alto sul piano culturale. Perché si vive solo di contenuti.