‘Squali’ La recensione del film di Albero Rizzi

Squali del regista indipendente Alberto Rizzi, presentato ad Alice nella Città, è in sala dal 12 Novembre distribuito da Magenta Film. Il film è una produzione Magenta Film, in collaborazione con Ippogrifo Produzioni .

Il film ci introduce in un paesaggio montanaro, dove tre fratelli creano un’atmosfera così fredda da far sembrare la montagna un luogo soleggiato e tiepido.

Dopo la commedia Si muore solo da vivi, Rizzi ci porta in un luogo più tetro, dove i rapporti famigliari si sono raffreddati ormai da molto tempo. Racconta la competizione e la spietatezza tra tre fratellastri, che non vivono più con il padre da molti anni e hanno rapporti fondati sull’ingordigia e sull’astio. Costretti, a causa di una serie di terribili sventure, a tornare sotto lo stesso tetto nella casa di famiglia, vedono risvegliarsi tutto l’odio e i conflitti del passato.

Il film è una miscela di tensione, scatenata dai litigi continui dei familiari, e di tranquillità, evocata dal paesaggio naturale e dai rumori della fauna volatile mattutina.

Squali si distingue per la sua straordinaria resa cinematografica, con paesaggi montani che catturano la bellezza e la solitudine della natura. I temi dell’amicizia, della crescita personale e del rapporto con la terra sono trattati con sensibilità e profondità. Le performance degli attori sono autentiche, coinvolgenti, e stimolano il pubblico a vivere le emozioni dei protagonisti.

Rizzi ha pensato a un titolo che richiama il senso di ferocia e di squallore che molte volte inveleniscono i comportamenti umani e li fanno diventare molto simili a quelli degli animali, anche peggio…

Il film è lodevole ed emozionante, per quanto alcuni momenti possono risultare lenti e alcune scelte narrative poco originali.

In conclusione, Alberto Rizzi ha dimostrato di essere un regista comunque efficace, che ha raccontato una realtà comune con grande credibilità.

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