Arriva a novembre la trentesima edizione della manifestazione più longeva di Roma, nonché l’unica italiana dedicata al cinema del Mediterraneo. Si tratta del MedFilm Festival 2024, fondato e diretto da Ginella Vocca per sostenere il Mediterraneo e le culture che lo abitano. Il festival si terrà nei cinema e nei musei della capitale dal 7 al 17 novembre 2024 con una serie di proposte, eventi e incontri che animeranno la città. Il Medfilm Festival si svolgerà tra il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il The Space Cinema Moderno, il Teatro Palladium e la Casa del Cinema.
Il concorso cinematografico sarà affiancato da retrospettive storiche, focus tematici, eventi letterari, masterclass universitarie, incontri in carcere con i detenuti e spazi di riflessione dedicati ai temi cruciali del nostro presente.
In questo frangente verrà conferito al regista Matteo Garrone il prestigioso Premio Koinè, pensato per i meriti riguardo il mantenimento del dialogo tra i popoli del Mediterraneo. La scelta è dettata dalla capacità del regista di “incarnare nei personaggi del suo film – Io Capitano – il sogno di una Koinè comune”.
Il MedFilm Festival è sostenuto dal Presidente della Repubblica Italiana, dalle Rappresentanze in Italia della Commissione e del Parlamento Europei, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dai Ministeri della Cultura, degli Esteri, dell’Istruzione, della Giustizia, del FAMI – Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, dallo Sviluppo Economico, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma. Inoltre, Intesa Sanpaolo figura come Main Sponsor.
A supportare l’evento vanno annoverati anche l’OIM – Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, le Sedi Diplomatiche in Italia, i Ministeri della Cultura e gli Enti cinematografici di oltre 40 Paesi, 150 scuole di Cinema, le Università di Roma La Sapienza, Roma Tre, UNIMED – Mediterranean Universities Union.
Tra i media partner troviamo Ansa, Rai Movie, Rai Radio3, Avvenire, Taxi Drivers e B-Hop Magazine.
La retrospettiva
Il festival coglie l’occasione del trentesimo anniversario per proporre una retrospettiva annuale con lo scopo di riflettere sul percorso compiuto dal 1995 a oggi. Si indagherà come un festival che ha visto il tramonto di un secolo e l’alba di quello successivo abbia raccontato la storia contemporanea attraverso il cinema.
Intitolata Mediterranea, la retrospettiva vede la partecipazione di quattro registe provenienti da Tunisia, Siria e Marocco. A Kaouther Ben Ania, Layla Bouzid, Soudade Kaadan e Maryam Touzani si riconosce l’aver sviluppato la loro idea di arte e di vita.
Il programma conta un totale di 80 titoli, presentati in anteprima nazionale, internazionale e assoluta. Questi gareggeranno divisi nelle diverse categorie per un montepremi complessivo del valore di 20.500 euro. I film saranno presentati da numerosi ospiti che incontreranno la stampa e il pubblico in occasione delle proiezioni.
I film in concorso al MedFilm Festival 2024

Le otto pellicole del MedFilm Festival 2024 portano all’attenzione importanti questioni della contemporaneità. Raccontano infatti la relazione tra la memoria e i ricordi, il rapporto con il passato individuale e quello collettivo nonché lo slancio verso il futuro.
La selezione è affidata a Martina Zigiotti, responsabile del programma di lungometraggi, e al comitato di selezione composto da Veronica Flora, Paola Cassano, Luigi Coluccio, Massimo Causo, Giuseppe Gariazzo, Paolo Bertolin, Chiara Barbo.
Del conflitto in Bosnia ne parla I diari di mio padre di Ado Hasanović, mentre la labilità dei ricordi è al centro di Sulla terra leggeri di Sara Fgaier. Les Fantômes di Jonathan Millet si concentra invece sul caso del conflitto siriano. Ci sono poi le opere incentrate sui concetti di trauma e di maternità. Queste sono Who Do I Belong To di Maryem Joobeur e lo spagnolo Salve Maria di Mar Coll. Qui le protagoniste affrontano difficoltà, dubbi e paure connesse all’essere madre. A parlare di futuro sono invece l’iraniano Boomerang di Shahab Fotouhi e il musical Everybody Loves Touda di Nabil Ayouch, il candidato per il Marocco agli Oscar 2025. L’ultimo degli otto film è No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, opera prima di un collettivo israelo-palestinese, nonchè Miglior Documentario alla Berlinale 2024.
I cortometraggi
Curato da Alessandro Zoppo, anche il Concorso Internazionale Cortometraggi si concentra sul preservare la memoria della storia e sul mostrare come il cinema racchiuda lo spirito di innovazione.
Le riflessioni sull’identità connesse al futuro sono centrali in Aïda non plus, Phoebe e Good Luck, Sara!, mentre An Orange from Jaffa, Après le soleil e Valerija portano sullo schermo gli intrecci tra privato e pubblico. Inoltre Things That My Best Friend Lost si sofferma su malesseri, solitudini e turbamenti. Ci sono poi i cortometraggi che rifuggono l’allarmismo e le sentenze già scritte del catastrofismo, le trasformazioni urbane ed umane raccontate da lavori beffardi. Sono Bad for a Moment, Canary in a Coal Mine, Mango, Bye Bye Benz Benz e On the Way.
Seguono tre lavori che declinano l’adolescenza in modi diversi. In The Form viene vista attraverso il desiderio e il tabù, in Mentor e Amplified attraverso le molestie e gli abusi e in Smell of Fresh Paint attraverso i traumi personali e collettivi.
Dalla gioventù si passa ai traumi storici e transgenerazionali di Garan, nella Tunisia di oggi di Ceux qui rêvent e nella Spagna di ieri de La idea de una isla.
Atlante
In questa sezione speciale Fuori Concorso del MedFilm Festival vengono raccolte le opere di autori affermati e registi esordienti. Si tratta di uno spazio per indagare l’orizzonte dentro il quale tutti siamo immersi. Quest’anno inevitabilmente si guarda alla Palestina; sono due infatti i film dedicati all’autore Rashid Masharawi proveniente da questa terra. Sono Passing Dreams e From Ground Zero, un lavoro collettivo composto da 22 cortometraggi e candidato Palestinese agli Oscar 2025.
Ma i racconti sulle sfide del mondo odierno non terminano qui. Breath di Ilaria Congiu (anteprima mondiale al MedFilm Festival 2024) racconta le vicende di coloro che vivono di pesca tra l’Italia, il Senegal e la Tunisia, mentre Aïcha di Mehdi M. Barsaoui si occupa dell’emancipazione femminile.
Chiudono la sezione lungometraggi di Atlante due dediche al cinema italiano con Io capitano di Matteo Garrone e Il manoscritto del Principe di Roberto Andò.
Per quanto riguarda i cortometraggi di Atlante, questi si concentrano quest’anno sui Balcani con The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojša Slijepčević, sull’Algeria rurale con The House is on Fire e Might as Well Get Warm di Mouloud Aït Liotna e sul Marocco con Never Stop Shouting di Abdellah Taïa.
Tre anche gli eventi speciali: il documentario Faghan – Figlie dell’Afghanistan di Emanuela Zuccalà, il cui titolo è tratto da un verso di Figlia dell’Afghanistan della poetessa Nadia Anjuman (1980-2005), l’evento Cetacei – Giganti fragili con i documentari Giganti dimenticati di Lorenzo Colantoni e Operazione Capodoglio – La storia di Gea di Emanuele Quartarone per sensibilizzare sulla tutela e sulla valorizzazione degli habitat marino-costieri.
Perle

Dedicata al cinema italiano la storica sezione Perle dedica un omaggio a una coppia di registi molto amata, Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Per l’occasione vengono proposti il loro film più recente, Vittoria, e i due precedenti, Butterfly e Californie.
Continuando sul filone dell’umanità c’è anche Il complottista, lungometraggio d’esordio di Valerio Ferrara che con intelligenza e ironia smonta tutti i nostri pregiudizi. Riguardo alle atmosfere sensuali, notturne e magiche dell’Aspromonte invece troviamo Basileia di Isabella Torre. A chiudere la selezione dei lungometraggi è L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, un autoritratto libero, coraggioso e creativo.
Con i cortometraggi questa sezione celebra la vita e la voglia di vivere tramite sei piccoli coming-of-age che segnano un’esistenza nelle diverse regioni italiane. A partire dalla Valle d’Aosta di Api di Luca Ciriello fino alla Palermo di Nascondino di Danny Biancardi e Virginia Nardelli, attraversando la Sardegna di Sparare alle angurie di Antonio Donato, la Roma di fine anni ’60 di Billi il cowboy di Fede Gianni, le campagne lombarde di Non piangere di Niccolò Corti e il Carso triestino di L’uccello imbroglione di Davide Salucci.
Mediterranea
Creata per dar voce al panorama variegato cinematografico del Grande Mare, Mediterranea presenta quest’anno sette autrici fondamentali per le edizioni passate del MedFilm Festival. Sono Kaouther Ben Hania, Leyla Bouzid, Maha Haj, Soudade Kaadan, Nesrine Lotfy El-Zayat, Dania Reymond-Boughenou, Maryam Touzani.
Di Maryam Touzani viene ricordato Adam (2019), racconto della fuga di due donne. The Day I Lost My Shadow (2018) segna l’esordio della regista siriana Soudade Kaadan narrando il dramma quotidiano dei civili di fronte all’assurdità della guerra. In Zaineb Odia la Neve (2016) la regista tunisina Kaouther Ben Hania illustra i cambiamenti nella vita di una famiglia, mentre Una storia d’amore e di desiderio (2021) di Leyla Bouzid è il viaggio di un giovane uomo alla scoperta della pienezza di un sentimento d’amore e della potenza rivelatrice dell’arte.
Tre i cortometraggi in visione, ci sono l’ode visiva alla memoria di Sans les mots di Dania Reymond, vincitrice nel 2016 del Premio espressione artistica, la lotta per l’indipendenza di No Air to Breathe (2024) di Nesrine Lotfy El Zayat e il dramma celato dietro un’apparente normalità di Upshot (2024) di Maha Haj.
Voci dal carcere
Realizzato in collaborazione con il DAP – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Voci dal carcere è curato da Veronica Flora. I nove cortometraggi previsti saranno proiettati sabato 9 novembre alle ore 17.00 e permetteranno l’incontro di storie personali, memorie e proiezioni creative degli abitanti della Casa circondariale di Velletri (Il giardino delle delizie di Simone Spampinato, Sogni di Giulio Maroncelli), della Comunità Educativa Oikos di Bologna (Cara JDL di Lucia Magnifico), della Casa circondariale di Rieti (Chiedi di me all’acqua di Massimo Montaldi), della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (RicorDanze di Salvo Presti e Emanuele Torre), della Terza Casa circondariale di Roma Rebibbia (Entrare fuori Uscire dentro a cura di Enzo Aronica), della Casa circondariale di Terni (Vie di fuga di Michela Carobelli), della Casa di reclusione di Palermo Ucciardone (Siamo a’mmare di Alessio Genovese), della Casa Circondariale di Secondigliano (Ofarja di Ahmed Ben Nessib).
Martedì 12 novembre invece alle ore 18.00 il regista Gianfranco Pannone ci accompagnerà alla scoperta della Compagnia della Fortezza, fondata dal regista Armando Punzo, e del lavoro di ricerca artistica svolto nel carcere di Volterra, in Toscana (Qui è altrove). Si passa poi a un progetto realizzato a partire dall’incontro tra la Casa di Reclusione Opera di Milano e l’ufficio inclusività dell’Università Bocconi (Near Light di Niccolò Salvato) per entrare infine nei pensieri e nei ricordi dei detenuti della Casa Circondariale Vasto (Kairos di Francesco Lovino).
Sguardi dal futuro
Sguardi del futuro nasce con la cura di Giulia de Luca Gabrielli per raccogliere i lavori di diploma dei 13 studenti membri della giuria Methexis. Le scuole italiane e internazionali sono Yonatan Workneh Ayallew, Addis Ababa University, Etiopia; Wissam Bentikouk, La Fémis, École nationale supérieure des métiers de l’image et du son, Francia; Bezawit Fekadu Bogale, Addis Ababa University, Etiopia; Anas Bouzammour, ISMAC, Marocco; Nicolò Folin, CSC Centro Sperimentale di Cinematografia, Italia; Alessandra Kalka, Libera Università del Cinema, Italia; Barbara Di Roma, Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi, Italia; Ana Logar, UNG University of Nova Gorica, Slovenia; Marine Auclair March, ESCAC Escola Superior de Cinema i Audiovisuals de Catalunya, Spagna; Shrijan Pandey, Northwestern University, Qatar; Eleni Parone, AUTH Aristotle University of Thessaloniki, Grecia; Omar Rezgui, ISAMM Institut Supérieur des Arts Multimédia de la Manouba, Tunisia; Lizi Tabagari, RUFA Rome University of Fine Arts, Italia.
Il Progetto Methexis prevede una Giuria formata dai 13 studenti internazionali presenti al festival e dai detenuti provenienti dai quattro Istituti di Roma Rebibbia. Quest’ultimi visioneranno i cortometraggi della sezione ufficiale del MedFilm Festival e ne discuteranno il 12 novembre insieme agli studenti delle Scuole di cinema dei Paesi del Mediterraneo ospiti del Festival. In quest’occasione avverrà anche l’assegnazione dei riconoscimenti Premio METHEXIS per il Miglior Cortometraggio e il Premio CERVANTES ROMA al cortometraggio più innovativo.
Medmeetings
Alla loro ottava edizione, i MedMeetings 2024, curati da Paolo Bertolin, riflettono una visione che desidera condurre l’industria cinematografica italiana verso una posizione centrale nell’ambito delle collaborazioni produttive nell’area euro-mediterranea.
In quest’ottica MedPitching propone sei progetti, dando l’opportunità ai/lle professionisti/e italiani/e di incontrare a Roma registi/e e produttori/trici. Il Premio MedPitching, dalla somma di mille euro, viene assegnato al progetto più promettente secondo i voti dei professionisti in sala.
Nella sezione MedWIPs i sei selezionati sono film di finzione e documentari che vengono giudicati da una giuria composta da tre esperti (Esmeralda Calabria, Gaia Furrer e Stefan Ivančić) che assegna il Premio OIM di 10.000 euro e il Premio Stadion Video pari a 3.500 euro per la realizzazione di un DCP.
Tutte le attività previste dal programma dei MedMeetings si svolgono giovedì 7 e venerdì 8 novembre presso la Casa del Cinema di Roma.
Giurie e Premi
Giuria Concorso Ufficiale – Premio Amore e Psiche
La giuria del Concorso Ufficiale è composta dall’attrice e regista Michela Cescon, la produttrice Viola Prestieri, la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi, la montatrice Desideria Rayner e Piera Detassis dall’Accademia del Cinema Italiano. Dovrà valutare gli 8 film del Concorso e assegnare il Premio Amore e Psiche, di 2.000 euro, il Premio Speciale della Giuria, di 1.000 euro e il Premio Espressione Artistica.
Giuria Premio Valentina Pedicini – Miglior Opera prima e seconda
La Giuria del Premio Valentina Pedicini – Miglior Opera prima e seconda che equivale a 1000,00 euro è composta dal produttore Gianluigi Attorre, dal regista Rä di Martino e dallo sceneggiatore Massimo Gaudioso.
Giuria Concorso Internazionale Cortometraggi – Premi Methexis e Cervantes
La giuria del Concorso Internazionale Cortometraggi è composta da studenti diplomandi delle Scuole Nazionali di Cinema dei Paesi mediterranei, e da un gruppo di detenuti degli istituti di pena del Progetto Methexis. Questa giuria conferirà i seguenti premi:
– Premio Methexis, di 1.000 euro
– Premio Cervantes Roma al cortometraggio più creativo
Giuria MedFilm Works in Progress – OIM Prize e Stadion Video Prize
Composta dalla montatrice Esmeralda Calabria, dalla direttrice artistica delle Giornate degli Autori Gaia Furrer e dal produttore e regista Stefan Ivančić, assegnerà i seguenti premi:
– OIM Prize al Miglior Progetto di 10.000 euro
– La realizzazione di un DCP con sottotitoli in inglese offerto da Stadion Video al secondo Miglior Progetto per un valore di 3.500 euro.
Giuria Miglior Coproduzione Euromediterranea
La Giuria formata dall’attrice Donatella Finocchiaro, il Responsabile Comunicazione Commissione Europea Massimo Pronio e la produttrice Pilar Saavedra assegna il Premio alla Migliore Coproduzione EuroMediterranea nella categoria Concorso Ufficiale dal valore di 2.000 euro.
Giuria WWF MedFilm Award
Il MedFilm Festival collabora con il WWF per promuovere i temi della difesa dell’ambiente. Il WWF MedFilm Award di mille euro sarà conferito al film in grado di raccontare il legame tra le condizioni ambientali e la vita degli abitanti del Mediterraneo. I giurati sono lo scrittore Paolo Di Paolo, il direttore creativo Matteo Grandese e il regista Catherine McGilvray.
Premio Diritti Umani – Amnesty International
Per il sesto anno consecutivo Amnesty International Italia conferirà il Premio Diritti Umani al miglior lungometraggio tra tutte le opere proposte dal festival. Il premio è volto a sostenere e diffondere il tema del rispetto dei diritti umani anche attraverso il linguaggio del cinema.
Giuria Piuculture
Huseein Al-Lami, Fatou Sokhna, Feride Fem Dizdar, Setareh Ali Doost Dafsari, Youssef Ramadan Said, Nicol Sofia Cacho Stefan partecipano alla giuria realizzata da Piuculture. Si tratta del giornale dell’intercultura a Roma e racconta gli stranieri che vivono, studiano e lavorano nella città.
Giurie Universitarie
Le due giurie universitarie – parallele ed autonome a quelle ufficiali – sono presiedute da Antonietta De Lillo e Valerio Ferrara. L’intento è quello di scoprire le opere che hanno saputo comunicare al meglio i temi proposti dal festival. Le università coinvolte sono l’Università di Roma La Sapienza, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT, UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, l’Università Luiss Business School – Writing School for Cinema and Television, Major – Master in Media and Entertainment e la John Cabot University.
Eventi speciali del MedFilm Festival
Le masterclass Forme e modelli del cinema italiano e Media Aesthetics a cura di Veronica Flora sono ospitate dall’Università di Roma La Sapienza. Mercoledì 13 novembre, alle ore 16, presso il Nuovo Teatro Ateneo di Roma, si terrà il Master of Cinema con Roberto Andò. Dopo l’introduzione a cura di Roberto De Gaetano ci saranno gli interventi di Dario Cecchi, Mario Sesti con l’intermediazione di Gianfranco Pannone.
L’Accademia Belle Arti Roma ospita giovedì 14 novembre l’evento Masters of Cinema con Antonietta de Lillo. La regista napoletana incontrerà gli studenti di Cinematografia sul tema Creatività e reale nella messa in scena cinematografica. Interviene Alain Parroni e modera l’incontro Gianfranco Pannone.
Il Dipartimento degli Studi Orientali ISO – Sapienza Università di Roma ospita l’evento Masters of Cinema con Rashid Masharawi. Sabato 16 novembre, alle ore 10-13, il regista palestinese sarà in dialogo con i Docenti del Dipartimento di Studi Orientali – ISO, Sapienza Laura Guazzone e Rossana Tufaro. Interviene il ricercatore di lingua, cultura e cinema arabo Aldo Nicosia.
Letture dal Mediterraneo
Si tratta della sezione del MedFilm Festival dedicata alla produzione letteraria più recente, uno spazio franco per le autrici e degli autori che scrivono rivolti verso il Grande Mare. Giunta alla decima edizione, propone quest’anno Arianna Arisi Rota con Pace, Antonella Cilento con La babilonese, Valentina D’Urbano con Figlia del temporale, Stefano Liberti con Tropico Mediterraneo, Aldo Nicosia con Bidayàt, Lucia Capuzzi, Viviana Daloiso e Antonella Mariani con Donne per la pace.
Archivio MedFilm Festival
L’Archivio MedFilm Festival è ospitato presso la mediateca della Biblioteca Diso del Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali – ISO, Università La Sapienza di Roma. L’archivio è realizzato nell’ambito del progetto Terza Missione del Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali – ISO – Voci e immagini dal dialogo Interculturale nel Mediterraneo.