Presentato al Festival Mente Locale – Visioni sul territorio il film documentario Berchidda Live – Un viaggio nell’archivio Time in Jazz, diretto dai registi Michele Mellara, Alessandro Rossi (entrambi filmmaker bolognesi) e Gianfranco Cabiddu è un omaggio al Festival internazionale Time in Jazz creato nel 1988 da Paolo Fresu a Berchidda, suo paese di nascita in provincia di Sassari.
Era il 1994 ed un giovane Gianfranco Cabiddu, regista ed etnomusicologo, iniziò ad interessarsi al Festival Time in Jazz, senza mai più abbandonarlo. Questo documentario mira, attraverso testimonianze e performance, a spiegare il microcosmo presente proprio nella città di Berchidda, un paese che ha il sapore del Jazz.
Paolo Fresu e la sua Berchidda Live

L’immagine raffigura, Paolo Fresu, trombettista e compositore italiano
Paolo Fresu è senza dubbio uno dei protagonisti di Berchidda Live. Creatore di questo fantastico Festival di musica che incanta tutti gli anni la Sardegna nel mese di agosto. Fresu è stato in grado, negli anni, di creare una miniera d’oro, ricca di personalità di spicco, provenienti dal modo della musica internazionale. La musica pervade i luoghi, li permea uno ad uno e porta ogni anno una moltitudine di turisti provenienti da tutto il mondo.
Cabiddu è riuscito, nell’arco di venticinque anni, a raccogliere millecinquecento ore di girato, intervistando una quantità tale di artisti (che sarebbe impossibile nominare tutti) che hanno contribuito a rendere unico questo Festival.
Fresu ha dedicato tutta la sua vita, e lo fa tuttora, alla musica e all’importanza che questa riveste nella sua vita e in quella delle persone del luogo. La musica è un viaggio attraverso gli usi e i costumi dei popoli. Il Jazz non può che incarnare alla perfezione questo senso di appartenenza ad una terra, la Sardegna, che non ha mai perso la sua essenza e linfa vitale.
Gianfranco Cabiddu e la sua mission

Il regista Gianfranco Cabiddu durante il Red Carpet prima della cerimonia dei Golden Globe a Roma, a Villa Medicie nel Giugno 2017.
Gianfranco Cabiddu e Paolo Fresu rappresentano le due anime di questo documentario. La vita del regista è stata, fin dagli inizi, permeata dalla storia e dalla cultura del popolo sardo che egli definisce come “terra di approdo realistico e insieme immaginario dei suoi personaggi”. Inizia a interessarsi al Festival Time in Jazz nel 1994, quando contatta Paolo Fresu per chiedergli di sonorizzare il film Sonos ‘e memoria; montaggio di archivi della Sardegna rurale della prima metà del Novecento. Da quel momento inizia a farsi portavoce della cultura sarda, raccogliendo interviste inedite e video delle performance degli artisti, durante tutta la durata del Festival.
Strade, piazze, chiese, banchine delle piccole stazioni sulla ferrovia tra Oschiri e Olbia: tutto a Berchidda diventa un palcoscenico. Cabiddu riesce, attraverso un sapiente uso della macchina da presa, a catturare delle istantanee di vita. Il documentario è percepito come un lungo trailer, con i momenti salienti vissuti negli anni.
“Finalmente il mio sogno si era avverato. Quell’atto aveva reso giustizia a una storia che era sì, la mia personale unitamente a un gruppo di volontari che per oltre dieci anni avevano fatto grande Time in Jazz grazie al proprio impegno, al Comune di Berchidda e alla sua gente..”
Time in Jazz, Paolo Fresu, Franco Cosimo Panini Editore, 2017
Altri progetti
Oltre al grande lavoro svolto da Fresu e dai numerosi volontari per il Festival Time in Jazz, l’associazione ha organizzato eventi collaterali. Chiaro segno della loro instancabile voglia di rendere Berchidda (e i paesi limitrofi) centro nevralgico di una realtà culturale, ricca di eventi e manifestazioni.
Tra questi spiccano: Shortime (evento che concentra nell’arco di una giornata momenti di musica, danza e teatro che si susseguono tutti nello stesso spazio), CasArte (all’interno della sede principale è conservata la collezione d’arte permanente dell’Associazione Time in Jazz, questa include importanti opere di arte visiva donate dagli artisti che hanno esposto negli anni a Berchidda), si prosegue con JazzIsland for Unesco (promozione di eventi diffusi in tutto il territorio nazionale, voluta dal Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO).
Non è finita qua, l’Associazione si impegna ad organizzare anche importanti eventi, volti alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla salvaguardia del patrimonio ambientale. Tutti questi progetti hanno una funzione educativa. A questo proposito nell’ambito della trentaduesima edizione del Festival nel 2019, nasce il progetto MusicAmbiente: progetto di educazione musicale ecologica che coinvolge manifestazioni, centro di studio, scuole e istituzioni didattiche con l’obiettivo di sviluppare un rapporto sinergico tra suono, creatività e paesaggio.