Linea d'Ombra Festival
‘Torch Song’: vivere l’arte
Un film sul fare, vivere e trasmettere l’arte
Published
3 mesi agoon
Torch Song è un film di Jeroen Houben, (Picture Perfect) presentato in concorso nella sezione Passaggi d’Europa per la XXIX edizione del Linea d’Ombra Festival, che si tiene annualmente nella città di Salerno. La sezione è dedicata ai lungometraggi in formato digitale prodotti in Europa tra il 2023 e il 2024.
Torch Song non è soltanto il titolo del film: richiama infatti una precisa tipologia di brani musicali caratterizzati da testi emotivi e malinconici, spesso focalizzati sull’amore non corrisposto, sul desiderio e sulla nostalgia. Come ha dichiarato il regista stesso:
“Non sarebbe esagerato dire che ho scritto questo film come se fosse un brano musicale o una melodia.”
Trama
Dopo la morte della madre, la cantante Liz (Carla Juri) decide di andare a trovare il fratellastro Gabe (Al Weaver) e la compagna Joey (Markoesa Hamer). Gabe, primo figlio del padre di Liz, accoglie la visita della sorella per senso di responsabilità. Joey invece, entusiasta e comprensiva, capisce subito che Liz ha bisogno di supporto.
Il rapporto tra Gabe e Liz si complica subito: Gabe è uno scrittore che non fa altro che rimaneggiare lo stesso romanzo, mentre Liz è abbastanza famosa da essere riconosciuta ovunque. Come se non bastasse, lui inizia a sentirsi sfrattato in casa propria. È come se lei portasse dentro di sé la colpa atavica di avergli, nascendo, portato via il padre.
Liz e Joey, nel frattempo, si avvicinano tanto che Liz inizia a scrivere nuove canzoni per lei. Joey, che lavora come modella di nudo in una scuola di pittura, sente l’urgenza di prendere coscienza di sé. “Dovresti essere una forma. Una figura.”, le dice l’insegnante di pittura, scoraggiando la sua volontà di esprimere qualcosa attraverso il corpo nudo. Ma Joey vuole riconoscersi oltre l’essere solo una figura anonima da dipingere. Tutto questo crea ulteriormente attrito nei rapporti con Gabe, così da rompere tutti gli equilibri.
Gabe (Al Weaver) – Liz (Carla Juri)
La regia di Jeroen Houben
La regia di Jeroen Houben è semplice, non ci sono manierismi di sorta. È tutta in funzione dei bravissimi attori e dei loro volti. I molti primi piani non sono invadenti ma morbidi come se la macchina da presa fosse lì per concessione dei personaggi, nascondendosi quando loro si nascondono.
La fotografia di Aziz Al-Dilaimi è calda e avvolgente. La casa di Gabe e Joey è dominata da tonalità contrastanti, come il rosso, il verde e il blu, così come lo sono gli indumenti che i tre personaggi indossano. La luce sembra tutta dedicata al pianoforte portato in casa da Liz, che posiziona nel punto più illuminato del salotto. Di fronte la grande vetrata, tipiche delle case olandesi. I raggi di sole sul pianoforte lo fanno sembrare magico, quasi salvifico, capace di restituire un po’ di chiarezza.
Joey (Markoesa Hamer)
Jeroen Houben: il cuore musicale di Torch Song
Jeroen Houben non soltanto sceneggia e dirige il film: è sua infatti la bellissima colonna sonora di Torch Song, comprese le delicate canzoni originali interpretate dall’attrice Carla Juri. Le canzoni sono state registrate dal vivo, sul set. Questo è un valore aggiunto per il film poiché conferisce grande autenticità.
Snowstars Records ha pubblicato l’album ‘Jeroen Houben – Torch Song (Original Motion Picture Soundtrack)’ e il regista ha dichiarato in merito:
“Ho pensato che fosse importante che le canzoni del film non diventassero una sorta di intermezzo musicale, ma svolgessero effettivamente una funzione narrativa. Ogni canzone è parte della storia e ti avvicina al personaggio di Liz.”
Ogni nota, ogni parola cantata da Carla Juri colmano i silenzi di Liz. Sostituendosi alle sue mancate risposte, riflettono la malinconia del suo cuore spezzato. La sua fragilità, così come il suo essere un po’ bambina, emergono energicamente attraverso queste canzoni, trasformando la musica in un linguaggio che arricchisce la narrazione.
Un po’ come per Virginia Woolf, per cui il mondo prendeva senso soltanto dopo averne scritto, così per Liz tutto prende senso dopo aver suonato e cantato questo tutto.
Il ruolo dell’arte
Il modo in cui tutti e tre i personaggi affrontano il viaggio dentro loro stessi non ha nulla a che fare con gli oggetti. Nel cinema l’uso delle “cose” è veicolo di senso per emozioni e sentimenti che devono essere necessariamente visibili. Ma in Torch Song ciò che dà senso all’interiorità di Liz, Joey e Gabe è l’arte. Soprattutto il loro rapporto con essa e come influisce sulla loro identità.
Houben ci mostra tre personaggi che vivono arti diverse in modi diversi: Liz non ha un rapporto conflittuale con la musica, sa come richiamare a sé la creatività e leggere le cose che vive. Ma quando la canzone è finita non vuole esserne più responsabile, neanche delle conseguenze positive. Gabe è bloccato nel bisogno di essere identificabile con la sua scrittura, come fosse un mezzo di riconoscimento che però non riesce a maneggiare. Joey, a differenza degli altri due, è letteralmente al servizio dell’arte: quella degli studenti che la dipingono. Lei deve essere anonima, sulle loro tele può essere qualsiasi cosa e, nell’essere qualsiasi cosa, è niente. Così è alla disperata ricerca di qualcuno che possa darle valore come arte, finalmente rivelandosi.
Torch Song: un viaggio di malinconia e consapevolezza
Torch Song è un film bellissimo e, benché i suoi personaggi ad un certo punto sembrino infelici, c’è sempre un po’ di dolcezza e ironia che ne alleggerisce il peso. È un film sulla latenza della malinconia, sulla presa di coscienza di sé. È proprio una torch song che attraverso la luce prova a trovare una via.
Parlando dei protagonisti di Torch Song, Houben parla soprattutto di noi, qualcuno che almeno una volta siamo stati.
Il finale rimane sospeso, perché la ricerca di noi stessi è lunga. Perché la musica continua a suonare anche se ci si allontana da una casa con un pianoforte oppure si spegne la radio quando passa una canzone che, ancora una volta, parla di noi.
Torch Song è prodotto da Family Affair Films, e sarà distribuito da Gusto Entertainment a partire dal 23 gennaio 2025.